La Corte di Cassazione con la sentenza n. 25750 del 14 dicembre 2016 ha statuito la legittimità del licenziamento qualora il dipendente esce senza timbrare. La regola vale per i dipendenti pubblici, ma non è detto che non possa estendersi ai privati nel futuro.
Il principio di diritto stabilito dagli Ermellini è stato stabilito nella sentenza in commento che hanno deciso sulla legittimità del licenziamento ad un dipendente allontanatosi dall’ufficio senza aver timbrato il cartellino, il quale veniva accusato di aver tratto in inganno il datore di lavoro.
Nel caso di specie il dipendente che si allontana senza timbrare in pausa pranzo può essere licenziato. Il caso in esame non ha riguardato l’alterazione dei sistemi di timbratura e nemmeno si era proceduto alla timbratura del cartellino per suo conto da parte di terzi colleghi. Il cartellino non era stato timbrato affatto negli intervalli intermedi tra l’entrata della mattina e l’uscita della sera.
Entrambi i giudizi di merito avevano escluso che tale condotta potesse giustificare il licenziamento, valorizzando il dato letterale dell’articolo 55 quater “ante riforma”, che sanzionava il comportamento fraudolento volto ad alterare e/o manomettere i sistemi di rilevamento della presenza. La Cassazione, però, sottolineando la «finalità chiarificatrice» delle modifiche apportate proprio su questo punto dalla Riforma Madia, ha evidenziato come «la chiara formulazione della disposizione (articolo 55 quater, dlgs 165/01 “ante riforma”, ndr) ed anche la sua “ratio” … inducono ad affermare che la registrazione effettuata attraverso l’utilizzo del sistema di rilevazione della presenza sul luogo di lavoro è corretta e non falsa solo se nell’intervallo compreso tra le timbrature in entrata ed in uscita il lavoratore è effettivamente presente in ufficio, mentre è falsa e fraudolentemente attestata nei casi in cui miri a far emergere, in contrasto con il vero, che il lavoratore è presente in ufficio dal momento della timbratura in entrata a quello della timbratura in uscita».
Possono essere interessanti anche le seguenti pubblicazioni:
- Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 21343 depositata il 17 luglio 2020 - Qualora il profitto conseguito attraverso il reato venga meno, successivamente a questo, per una condotta riparatoria posta in essere volontariamente dal reo, la cosa…
- CORTE di CASSAZIONE, sezione lavoro, ordinanza n. 7190 depositata il 18 marzo 2024 - Le dimissioni del lavoratore rassegnate sotto minaccia di licenziamento sono annullabili per violenza morale, qualora venga accertata l'inesistenza del diritto del…
- Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza n. 741 depositata il 9 gennaio 2024 - Il licenziamento per ritorsione costituisce la reazione a un comportamento legittimo del lavoratore, ove il potere di recesso sia esercitato a fronte di una condotta…
- CORTE di CASSAZIONE – Sentenza n. 2117 depositata il 24 gennaio 2023 - Al licenziamento per giustificato motivo oggettivo trova applicazione l'art. 7 della legge n. 604 del 1966, nel testo modificato dalla legge n. 92 del 2012 e ratione temporis…
- CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 12 agosto 2021, n. 22819 - Legittimo il licenziamento del lavoratore che rifiuti preventivamente di ripresentarsi in azienda senza la visita medica, osservando come non possa ritenersi consentito al prestatore di lavoro…
- CORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 2235 depositata il 25 gennaio 2023 - E' legittimo il licenziamento del lavoratore che utilizzi i permessi di cui alla legge 104 per fini compensativi. Il lavoratore che presti assistenza ad un familiare disabile ha…
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- Spese di sponsorizzazione sono deducibili per pres
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 6079 deposi…
- E illegittimo il licenziamento del dipendente in m
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 8381 depositata…
- Illegittimo il licenziamento per inidoneità fisica
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 9937 depositata…
- Nel giudizio civile con il gratuito patrocinio la
La Corte costituzionale con la sentenza n. 64 depositata il 19 aprile 2024, inte…
- Il titolare del trattamento dei dati personali é r
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea nella causa C-741/2021 depositat…