MINISTERO INTERNO – Circolare 11 ottobre 2021

Decreto-legge 21 settembre 2021, n. 127, recante “Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening”

Sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 226, del 21 settembre u.s., è stato pubblicato il decreto-legge di pari data, n. 127, che reca misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening.

Tanto premesso, nel fare riserva di fornire puntuali indicazioni al riguardo non appena sarà stato definito il quadro di operatività della novella normativa con l’adozione delle apposite linee guida del Presidente del Consiglio dei Ministri, di cui all’art. 9-quinquies, comma 5, del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021, n. 87, si richiama l’attenzione delle SS.LL. sulla disposizione recata dall’art. 9-octies, introdotto nel testo del medesimo decreto-legge n. 52/2021 dal decreto-legge 8 ottobre 2021, n. 139, recante “Disposizioni urgenti per l’accesso alle attività culturali, sportive e ricreative, nonché per l’organizzazione di pubbliche amministrazioni e in materia di protezione dei dati personali”.

La norma citata consente, infatti, al datore di lavoro di richiedere al proprio personale di comunicare, con il necessario preavviso, il possesso o meno della certificazione verde COVID-19, sicché ciò rende possibile superare eventuali criticità tali da incidere sull’organizzazione del lavoro in conseguenza della mancanza del possesso della medesima certificazione da parte di un consistente numero di dipendenti.

Le potenzialità della suddetta previsione si apprezzano particolarmente per gli ambiti lavorativi, pubblici o privati, di peculiare delicatezza, come, ad esempio, nel settore dei servizi essenziali e, in special modo, in quello dei trasporti.

Tale problematica è stata affrontata in relazione alle attività in ambito portuale nel corso di una riunione di coordinamento interministeriale convocata in data odierna dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel corso della quale è stata condivisa l’esigenza di procedere, con il coinvolgimento della rete prefettizia, a un immediato monitoraggio dei dipendenti effettivamente sprovvisti della suddetta certificazione, interessando all’uopo i rispettivi datori di lavoro tramite le Autorità di Sistema Portuale (AdSP). Ciò al fine di disporre di un quadro valutativo sulla possibile incidenza di eventuali defezioni dovute alla mancanza di green pass suscettibile di determinare una grave compromissione dell’operatività degli scali.

Nel corso della suddetta riunione, in considerazione delle gravi ripercussioni economiche che potrebbero derivare dalla paventata situazione anche a carico delle stesse imprese operanti nel settore, si è raccomandato, altresì, di sollecitare le stesse imprese acché valutino di mettere a disposizione del personale sprovvisto di green pass test molecolari o antigenici rapidi gratuiti.

Le SS.LL. vorranno, pertanto, assumere ogni utile iniziativa nei sensi suindicati con la necessaria urgenza, tenendo informato questo Gabinetto e il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili per gli aspetti di precipuo interesse di quest’ultima Amministrazione.

Si ringrazia per la consueta collaborazione.