MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – Comunicato 28 gennaio 2020
Catalfo: “Avviato il confronto sulle pensioni, per arrivare a una soluzione condivisa”
È terminato nella serata di ieri il primo incontro sulla riforma del sistema pensionistico. Il tavolo, fortemente voluto dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, si è svolto lungo tutto l’arco della giornata, articolato in sessioni separate che hanno riunito, a mano a mano, le Parti Sociali.
La titolare del Dicastero, con la sua presenza, ha dato un segnale della crescente attenzione verso il tema delle pensioni. L’impegno dell’Amministrazione, ha spiegato il Ministro ai partecipanti, è già preso con l’istituzione di tre Commissioni e secondo un programmato calendario di riunioni. Tempi certi, dunque, e accurati approfondimenti tecnici, ha proseguito la titolare del Dicastero, “per arrivare a una soluzione condivisa”. L’obiettivo è definire un quadro completo entro settembre 2020, in tempo per la Nota di Aggiornamento del Def e la Legge di Bilancio.
Sono già state istituite due Commissioni tecniche, ha anticipato il Ministro: la prima sulla valutazione della separazione della spesa sociale tra assistenza e previdenza e la seconda per lo studio dei lavori gravosi. A breve, sarà creata una terza Commissione sulla riforma delle pensioni che lavorerà parallelamente al tavolo di confronto assieme a un nucleo di esperti in materia.
Cinque le priorità individuate dal Ministro Catalfo: la pensione di garanzia per i giovani, per limitare gli svantaggi del sistema contributivo; il reddito dei pensionati, con un’analisi della questione fiscale anche per loro; la definizione di tempi e modalità per la flessibilità in uscita; la pensione complementare; il tema dell’autosufficienza.
Il confronto – che si è svolto nella sede ministeriale di via Flavia, a Roma – in mattinata era stato aperto dall’incontro con le rappresentanze delle confederazioni CGIL, CISL e UIL. In partica, la volontà espressa dalle tre organizzazioni sindacali è stata quella di adottare regole che non cambino frequentemente.
Tra i vari argomenti, Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, ha ribadito la necessità di una maggiore flessibilità in uscita con una soglia di 62 anni o 41 anni di contributi indipendentemente dall’età. Per Carmelo Barbagallo, segretario generale della UIL, si dovrà anche prestare attenzione ai lavori usuranti e gravosi, presenti in tutti i settori, per cui non è pensabile mandare in pensione le persone alla stessa età. Ad avviso di Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della CISL, la radice vera del sistema pensionistico è il lavoro e, quindi, occorrerà incrementare l’occupazione.
Altri incontri si sono svolti nel pomeriggio. Al primo, hanno preso parte i rappresentanti di Cisal, Confsal, UGL e USB. Ciascuno nelle reciproche posizioni, hanno apprezzato l’iniziativa ministeriale.
Gli interventi sono stati aperti dall’UGL che ha condiviso la scaletta temporale: “Già essa è garanzia di un processo sotto controllo”.
La Cisal ha posto in evidenza quanto sia necessario dare “un futuro sostenibile ai nostri giovani”.
Per la Confsal, il sistema pensionistico è talmente complesso da aver ipotizzato la redazione di un “testo unico in materia”, da declinare sia per il settore pubblico sia per quello privato.
L’USB, in conclusione, ha apprezzato in modo particolare il tema della separazione della spesa sociale tra assistenza e previdenza.
All’ultimo incontro hanno partecipato i rappresentanti di Cida, Confedir, Cosmed, Codirp, CGS, CGE, Unadis e Usae. Analogamente a quanto avvenuto nelle precedenti riunioni, l’apprezzamento per l’iniziativa voluta dal Ministro è stato unanime.
La Cida ha aperto la girandola degli interventi e ha auspicato “non stravolgimenti ma solo l’applicazione dei necessari correttivi”.
Per Cosmed, lungo il tragitto della riforma, sarà centrale il tema delle condizioni di lavoro.
Il rappresentante di Confedir ha apprezzato la convocazione della propria sigla, per la prima volta a un tavolo su quest’argomento, e ringraziato in modo particolare il Ministro Catalfo.
Ad avviso di Codirp, tra i vari elementi auspicati, “se ci saranno risparmi dalla riforma, sarebbe utile che essi siano reinvestiti nel sistema previdenziale”.
Secondo CGS, il tema della riforma pensionistica dovrà essere colto anche per rivedere alcune mansioni in base all’età, introducendo per esempio l’esonero dai turni per determinate categorie di lavoratori.
Per CSE, il confronto sulla politica previdenziale è fondamentale poiché “essa è uno dei tasselli che può rilanciare la politica economica del Paese”.
Da ultima, USAE che ha auspicato un differente approccio rispetto a quanto accaduto in passato poiché “la questione delle pensioni ha un forte impatto sociale”.
Al termine della lunga sessione, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha ringraziato tutte le delegazioni e rassicurato sulla “necessità di un quadro stabile e duraturo del sistema delle pensioni, per dare risposte concrete a tutti i lavoratori italiani” e sulle intenzioni proprie e del Dicastero di garantire “celerità al percorso e di essere pratici e pragmatici”.
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