ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO – Nota 09 ottobre 2019, n. 8716
Modalità invio modello UNI – Intermittenti – chiarimenti
Sono pervenute richieste di chiarimenti in ordine alla validità della trasmissione del Modello UNI Intermittenti con cui, come noto, il datore di lavoro è tenuto a comunicare in via telematica ogni chiamata del lavoratore, secondo le specifiche definite dal D.M. 27 marzo 2013 e dalla successiva circolare del Ministero del lavoro del 27 giugno 2013.
In particolare, tra le modalità di trasmissione è contemplato l’invio tramite e-mail, seguendo le istruzioni fornite dal Ministero con il Manuale Utente “Guida all’invio Email Intermittenti” che spiega come compilare correttamente il modello in formato .pdf.
Secondo le istruzioni, è possibile scaricare il modello dall’apposita area del portale Cliclavoro, riempire i campi e infine utilizzare il tasto “Genera xml e invia via email” per inviare i dati inseriti in formato .xml; in alternativa, è altresì possibile “salvare il pdf compilato sul desktop e poi allegarlo alla mail, da inviare sempre e solo all’indirizzo intermittenti@pec.lavoro.gov.it”. (cfr. pag. 3 del Manuale utenti).
In ordine alle modalità di invio del modello, la funzionalità del sistema consente di utilizzare a scelta, tra: – applicazione desktop per e-mail: il sistema genera in automatico una e-mail con destinatario ed oggetto precompilati avente in allegato il modello convertito in formato .xml – e-mail internet: utilizzando account e-mail (Gmail, Yahoo, Libero ecc.) si procederà al salvataggio del modello in formato .xml che dovrà essere allegato per l’invio al citato indirizzo PEC intermittenti@pec.lavoro.gov.it”.
Il Manuale utenti, consultabile nell’apposita sezione Cliclavoro a pag. 7, specifica che è consentito, in quest’ultimo caso, “effettuare l’invio via mail del modulo utilizzando la funzionalità “Allega a e-mail” di Adobe Reader”.
Sul punto, si è espressa, con nota prot. n. 33/3315 del 30/09/2019 la Direzione generale dei sistemi informativi, dell’innovazione tecnologica, del monitoraggio dati e della comunicazione.
Nella nota si è messo in evidenza, con riferimento ad alcune trasmissioni regolarmente effettuate ma non acquisite dal sistema, che le stesse sono state inviate alla PEC di cui sopra con una unica e-mail a cui sono stati allegati più moduli. Tale modalità di trasmissione ha generato un errore che non ha consentito il caricamento dei moduli; diversamente le e-mail con unico allegato sono state elaborate e i modelli che riportano le informazioni sulle chiamate al lavoro sono stati regolarmente salvati nella banca dati. In proposito la Direzione generale, nel ribadire quanto precisato nel Manuale, ovvero che “è possibile anche effettuare l’invio via mail del modulo utilizzando la funzionalità “Allega a e-mail” di Adobe Reader” ha ulteriormente precisato che “Ogni singolo modello permette la possibilità di comunicare fino ad un massimo di dieci lavoratori coinvolti, anche per periodi di chiamata di lavoro intermittente diversi”.
Nelle more dell’eventuale integrazione delle indicazioni contenute nel Manuale da parte del Ministero del lavoro, si evidenzia agli Uffici la predetta criticità affinché ne tengano conto in sede di contestazione dell’illecito di cui all’art. 15, comma 3, del D.Lgs. n. 81/2015 provvedendo, ove necessario, ad interpellare la Direzione generale sistemi informativi che gestisce il sistema onde avere conferma dell’effettività della comunicazione ove la stessa sia stata segnalata dal datore di lavoro come regolarmente effettuata nelle modalità sopra descritte.
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