Nella circolare circolare n. 16/E del 16 giugno 2020 vengono chiarite le novità per le attività professionali. L’innovazione maggiormente rilevante è costituita dal passaggio da un “modello a costi” a un “modello a prestazioni” al fine di considerare la specificità per la determinazione del reddito dei professionisti che è basato sul principio di cassa. (allo stato per gli ISA BK01U, BK05U, BK06U, BK17U, BK18U, BK23U, BK24U, BK02U, BK03U, BK04U, BK25U e BK29U)
Pertanto alla luce delle novità introdotte la valutazione si fonda, non più sui compensi fatturati ma non incassati, sui seguenti elementi:
- il numero delle prestazioni;
- l’ammontare dei compensi incassati;
- il compenso medio relativo alle prestazioni rese.
Pertanto la determinazione del compenso medio sulla base dei dati inseriti dal contribuente (attraverso la divisione dei compensi complessivamente percepiti con il numero delle prestazioni) e successivamente si confronta il risultato ottenuto con i compensi minimi provinciali. Il confronto tra i due valori, per singola tipologia di prestazione, determina i seguenti risultati:
- valore medio effettivo superiore rispetto ai valori minimi provinciali. Il risultato conseguito non comporta alcun effetto negativo per quanto concerne la valutazione di affidabilità;
- valore medio effettivo inferiore rispetto ai valori minimi provinciali. In tal caso, l’effetto negativo si concretizza determinando una riduzione progressiva del valore dell’indicatore ISA finale.
Infine si segnala l’introduzione, per gli ISA delle attività professionali, tre nuovi indicatori elementari di anomalia. I nuovi indicatori servono alla verifica della congruità delle spese sostenute dal professionista rispetto all’ammontare complessivo dei compensi dichiarati.
Ai nuovi indicatori è stato associato un punteggio pari a 1 sia nel caso in cui l’ammontare dei compensi sia uguale a zero sia nel caso in cui il valore dell’indicatore sia superiore al valore delle rispettive soglie di riferimento.
Le predette soglie di riferimento sono:
- Incidenza delle spese sui compensi, per il quale le soglie sono differenziate in base all’incidenza delle spese per forza lavoro (lavoratori dipendenti, collaboratori coordinati e continuativi e soggetti terzi che erogano prestazioni afferenti l’attività professionale) sul totale delle spese;
- Incidenza dei consumi sui compensi;
- Incidenza delle altre spese documentate sui compensi.
I tre indicatori vengono calcolati rapportando ai compensi complessivamente conseguiti, rispettivamente, il totale delle spese, l’ammontare dei consumi e l’ammontare delle altre spese documentate nette (queste ultime pari alle Altre spese documentate – Irap 10% – Irap personale dipendente – IMU).
Inoltre, si rappresenta che i valori soglia dei tre indicatori sono emersi dalle analisi statistico-economiche condotte sui dati dichiarativi relativi al periodo d’imposta 2017.
In merito agli indicatori di elementare di affidabilità “Compensi per addetto” e “Valore aggiunto per addetto”, viene evidenziato che, fermo analogo discorso per l’indicatore “Valore aggiunto per addetto”, l’indicatore viene sempre calcolato come rapporto tra i compensi dichiarati per addetto e i compensi teorici per addetto, ma questi ultimi, in base alla nuova metodologia adottata, risultano pari alla somma dei:
- compensi derivanti dall’attività professionale o artistica per addetto;
- maggiori compensi stimati per addetto per “Stabili collaborazioni con studi e/o strutture di terzi” e “Altre attività”, stimati attraverso l’applicazione della consueta funzione di regressione individuata per ogni singolo ISA (caratterizzata, quindi, da specifici coefficienti per le variabili risultate rilevanti e dal “coefficiente individuale” calcolato sulla base dei dati delle otto annualità di imposta precedenti);
- maggiori compensi per addetto derivanti dalle attività diverse da “Stabili collaborazioni con studi e/o strutture di terzi” e “Altre attività”, che vengono determinati a livello di singola prestazione attraverso un confronto tra la soglia inferiore di riferimento (provinciale) e il compenso medio dichiarato dal contribuente sempre con riferimento alla singola prestazione (per le modalità specifiche di calcolo si rimanda alle note tecniche e metodologiche dei singoli ISA). Per le attività per le quali tale differenza è minore di zero, la differenza stessa viene posta pari a zero.
Il punteggio associato all’indicatore varia su una scala da 1 a 10 come previsto per tutti gli altri ISA.
Le informazioni concernenti l’evoluzione del modello a prestazioni da applicare alle attività professionali sono contenute nel quadro H, che si presenta con una struttura del tutto identica al quadro RE, per cui devono essere riportati gli stessi importi dichiarati nei corrispondenti righi del quadro RE (per esempio, nel rigo H02 dovrà essere indicato l’importo corrispondente a quello indicato nel rigo RE2).
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