Finalmente il Governo ha approvato il decreto legge n. 35 del 08 aprile 2013 che consente il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione alle imprese creditrici. Il decreto prevede il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione già da oggi (09/04/2013). Infatti Comune e Provincie possono iniziare ad effettuare i pagamenti in attesa del decreto ministeriale che disciplinerà le deroghe al patto di stabilità interno. Il decreto legge statuisce per gli enti locali e le Regioni che non hanno liquidità a chiedere le necessarie anticipazioni per effetuare i pagamenti alle imprese per debiti maturati al 31 dicembre 2012. Attenzione nell’ultima versione vi è l’obbligo, per gli enti con carenza di cassa, di chiedere il prestito al Tesoro. Il Fondo Unico e lo strumento che sarà utilizzato per far pervenire agli enti altri 26 miliardi di euro; circa 14 miliardi di euro sono già disponibili nelle casse degli enti locali “virtuosi”. Il fondo Unico sarà ripartito in tre sezioni comunicanti. Per Comuni e Province la gestione è affidata alla Cassa depositi e prestiti mentre per le Regioni sarà il Ministero dell’Economia ad occuparsi delle sezioni per le Regioni.
La procedura – Non sono poche le perplessità sui passaggi che risultano complessi è non danno affidamento sulla rapidità dei pagamenti degli arretrati. Le maggiori problematiche riguardano la mancanza di una univoca tipologia dei crediti da pagare e la tempistica dei pagamenti.
Un aspetto decisamente innovativo è l’introduzione di sanzioni pecuniarie che possono essere inflitte dalla sezione regionale della Corte dei Conti, su segnalazione dei competenti uffici, nel caso non abbiano richiesto, senza alcun giustificato motivo, le risorse necessarie per effettuare i pagamenti alle imprese oppure non abbiano provveduto entro l’esercizio finanziario 2013 ad effettuare i pagamenti nella misura di almeno il 90% degli spazi finanziari concessi. La misura della sanzione pari a due mensilità della retribuzione netta per i responsabili dei servizi interessati.
Altro elemento interessante riguarda la possibilità di compensazione dei crediti delle imprese nei confronti dell PA con debiti fiscali relativi agli atti di accertamento con adesione, acquiescenza, la definizione agevolata delle sanzioni e la mediazione (trattasi degli istituti deflattivi del contenzioso).
Mediante la procedura transitoria predisposta dal Ministero, i titolari dei crediti, le amministrazioni e gli enti pubblici, già abilitati ad operare sulla piattaforma, possono compiere le attività necessarie per trascrivere sul sistema le operazioni di anticipazione e cessione del credito. Le guide operative per gli utenti sono disponibili sull’homepage della piattaforma, raggiungibile all’indirizzo http://certificazionecrediti.mef.gov.it/CertificazioneCredito/home.xhtml.
Il comunicato del Ministero precisa, inoltre, che le operazioni di dismissione dei debiti della Pubblica Amministrazione previste dal Decreto Legge 8 aprile 2013, n. 35 non pregiudicano la procedura di certificazione dei crediti ed il successivo smobilizzo presso il sistema finanziario o l’eventuale compensazione presso gli agenti della riscossione.
Clausola di salvaguardia Europea – Un aspetto da non sottovalutare è l’introduzione della clausola voluta dall’Unione Europea a garanzia degli impegni di non superare il 3% di deficit, pertanto in caso di superamento si dovrà o procedere ad una manovra correttiva dei conti pubblici o a bloccare il meccanismo di pagamento dei debiti della PA.
Pagamento debiti e DURC – Un ulteriore aspetto da analizzare riguarda il caso in cui l’impresa scelga di riscuotere direttamente il credito. Per gli appalti pubblici si concretizza l’applicazione dell’obbligo della stazione appaltante della richiesta del DURC. Allora potrebbe sorgere qualche problema se la società risulta debitrice di somme nei confronti degli enti previdenziali. Ai sensi dell’art. 4 del Dpr 207/2010 prevede l’intervento sostitutivo. Pertanto la stazione appaltante procederà prima al pagamento del debito dell’impresa agli enti previdenziali e qualora vi sia un parte eccedente, pagerà l’impresa.
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