AGENZIA DELLE ENTRATE – Risposta 10 dicembre 2018, n. 104
Interpello articolo 11, comma 1, lett. a), legge 27 luglio 2000, n. 212 – Procedimento di liquidazione del patrimonio – Esercizio dell’opzione ex articolo 10, comma 8-ter, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633
Con l’interpello specificato in oggetto è stato esposto il seguente
Quesito
La dott.ssa […] (di seguito anche l’istante), nell’esporre il quesito qui di seguito sinteticamente riportato, fa presente che il Tribunale di […] ha disposto, con decreto depositato in data […], la conversione della procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento, a carico dell’imprenditore agricolo […], in liquidazione del patrimonio di quest’ultimo. Con il medesimo provvedimento è stata, altresì, nominata, in qualità di liquidatore, l’istante che, in ottemperanza all’incarico ricevuto, ha assunto l’amministrazione del suddetto patrimonio, provvedendo a porre in essere le procedure competitive di liquidazione dello stesso.
Poiché nel patrimonio del sig. […] sono compresi alcuni beni immobili per i quali è possibile esprimere, nell’atto di cessione, l’opzione per l’imponibilità di cui all’articolo 10, comma 8-ter, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, la dott.ssa […] chiede di conoscere quale sia il soggetto che possa legittimamente esercitare tale facoltà, il sovraindebitato o il liquidatore del patrimonio.
Soluzione interpretativa prospettata dal contribuente
In sintesi, l’istante ritiene che il soggetto legittimato a manifestare l’opzione di cui al citato articolo 10, comma 8-ter, del decreto del Presidente della Repubblica n.633 del 1972 sia il sovraindebitato.
E ciò perché:
– la legge 27 gennaio 2012, n. 3 – che detta “Disposizioni in materia di usura ed estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovraindebitamento” – non attribuisce al liquidatore compiti di rappresentanza né pone espressamente in capo allo stesso l’obbligo di adempiere agli oneri fiscali;
– il decreto con il quale il giudice dichiara aperta la procedura di liquidazione è espressamente equiparato, dall’articolo 14-quinquies della legge n. 3 del 2012, ad un atto di pignoramento del patrimonio del sovraindebitato. Di conseguenza, dovrebbe applicarsi, anche alla fattispecie in esame, il principio, proprio delle esecuzioni ordinarie, secondo cui gli adempimenti fiscali restano a carico del debitore esecutato.
Parere dell’agenzia delle entrate
La legge n. 3 del 2012 ha istituito apposite procedure volte a gestire le situazioni di crisi che investono i soggetti esclusi dall’ambito di applicazione degli istituti disciplinati dal regio decreto 16 marzo 1942, n. 267 (c.d. legge fallimentare).
Dette procedure consistono nell’accordo di composizione della crisi, nel piano del consumatore e nella liquidazione del patrimonio. In particolare, tale ultima procedura può essere attivata dal soggetto in stato di sovraindebitamento ovvero disposta dal giudice, su istanza del debitore o di uno dei creditori, in caso di annullamento o di risoluzione dell’accordo di composizione della crisi o di cessazione degli effetti dell’omologazione del piano del consumatore.
Con il decreto di apertura della procedura – che è equiparato dall’articolo 14- quinquies della legge n. 3 del 2012 “all’atto di pignoramento” e determina, quindi, un’indisponibilità relativa dei beni da liquidare – il giudice ordina, altresì, lo spossessamento degli stessi in favore del liquidatore (cfr., in tal senso, la circolare n.19/E del 6 maggio 2015). Se per effetto di tale spossessamento il debitore perde il potere di disposizione e di amministrazione del suo patrimonio, lo stesso ne conserva la titolarità giuridica e, conseguentemente, la soggettività passiva d’imposta, finché non si perfeziona la cessione dei singoli beni a favore di soggetti terzi. Ciò sembra trovare conferma nel fatto che la legge n. 3 del 2012 non riconosce espressamente in capo al liquidatore una soggettività, anche fiscale, diversa e alternativa a quella del sovraindebitato o, comunque, non gli attribuisce una rappresentanza fiscale dello stesso.
Pertanto, nella fattispecie prospettata dalla dott.ssa […], il soggetto legittimato all’esercizio dell’opzione di cui all’articolo 10, comma 8-ter, del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972 deve riconoscersi nel sovraindebitato, in quanto titolare del diritto di proprietà sul bene oggetto di cessione. […].
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