La Corte di Cassazione sez. penale con la sentenza n. 40600 depositata il 01 ottobre 2013 intervendo in tema di prescrizione dei reati fiscali ha statuito che per il reato di cui all’articolo 8 del D.Lgs. n. 74 del 2000 il termine di prescrizione inizia a decorre dall’emissione dell’ultimo documento contabile, mentre per il delitto di cui all’articolo 2 del medesimo decreto legislativo il termine inizia a decorrere dal momento della presentazione della dichiarazione.
Al contempo affermano che per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art. 2 D.Lgs. n. 74/2000) il termine di prescrizione massima di sette anni e mezzo inizia invece a decorrere dalla data di presentazione della dichiarazione dei redditi (cfr., tra le altre, Cass. Sez. III Pen. n. 23274/04).
Pertanto sulla base di quanto affermato dalla Corte di Legittimità ha assolto un imprenditore ritenuto responsabile dai giudici del merito di entrambi i reati in argomento. Essendo maturata la prescrizione, che è causa di estinzione del reato, gli Ermellini hanno annullato la condanna senza rinvio.
Si illustra brevemente che il delitto di cui all’art. 2 del D.Lgs. n. 74/2000 si consuma al momento della presentazione della dichiarazione. Infatti è in tale momento che si realizza la lesione dell’interesse dello Stato alla riscossione.
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