La Cassazione con ordinanza n. 9528 del 18 aprile 2013 interviene sulla vicenda relativa alla richiesta, da parte degli organi fallimentari, di un rimborso Iva. L’Agenzia delle Entrate, soccombente in entrambi i gradi di giudizio, ricorre in Cassazione indicando in maniera carente la descrizione dei fatti.
La genericità del ricorso è assolutamente da evitare al fine di non incorrere nel rischio di perdere in maniera definitiva.
A tal proposito risulta esemplare la vicenda relativa a un rilevante rimborso dell’Iva la cui richiesta presentata dal Fallimento di una società, legittima secondo i giudici delle Commissioni tributarie provinciale e regionale. Per l’Agenzia delle Entrate, che non accetta la decisione, e che contesta duramente la legittimità della richiesta di rimborso, che, difatti, sceglie di ricorrere in Cassazione.
L’Amministrazione Finanziaria nel predisporre il ricorso commette un fatale errore rilevato dagli ermellini riguardante il requisito delle ragioni di diritto e di fatto. Per i giudici del ‘Palazzaccio’, difatti, il ricorso proposto è “inammissibile” per la “carenza del requisito della descrizione del fatto”. Meglio ancora, viene sottolineato che “la difesa erariale non indica le ragioni di fatto e di diritto per le quali l’Ufficio aveva respinto la domanda di rimborso del contribuente”. E infine viene chiarito che “l’omessa indicazione, nel ricorso per cassazione, delle ragioni del diniego opposto dall’Ufficio alla richiesta di rimborso del contribuente impedisce dunque l’apprezzamento della fondatezza della censura di violazione di legge mossa con l’unico motivo del ricorso”.
I giudici della Suprema Corte nel sottoliniare e dimostrare la genericità e lacunosità del requisito delle ragioni di diritto e di fatto rilevano che “Il ricorso appare inammissibile per carenza del requisito della descrizione del fatto (art. 366 n. 3 cpc), in quanto la difesa erariale non indica le ragioni di fatto e di diritto per le quali l’Ufficio aveva respinto la domanda di rimborso del contribuente.
In proposito va precisato che – per stabilire se il diniego di rimborso dell’eccedenza detraibile IVA soggiaccia o meno ai termini di cui all’articolo 57 dpr 633/72 (e, dunque, se nella specie il giudice di merito abbia errato nel ritenere tale soggezione) – è necessario sapere se detto diniego sia dipeso dalla contestazione della sussistenza dell’eccedenza detraibile indicata dal contribuente oppure, incontestata tale sussistenza, dalla contestazione dei requisiti per l’accesso al rimborso contemplati dai commi secondo e terzo dell’articolo 57 dpr 633/72: solo nel primo caso, infatti, e non nel secondo, il diniego di rimborso soggiace al termine di cui all’articolo 30 dpr 633/72.”
Possono essere interessanti anche le seguenti pubblicazioni:
- CORTE di CASSAZIONE, sezione lavoro, ordinanza n. 6894 depositata il 14 marzo 2024 - L'omesso esame circa un «fatto decisivo per il giudizio, che è stato oggetto di discussione tra le parti». Costituisce "fatto", agli effetti della menzionata norma,…
- Corte di Cassazione, Sezione Unite, sentenza n. 34419 depositata l' 11 dicembre 2023 - In tema di compensazione di crediti o eccedenze d’imposta da parte del contribuente, all’azione di accertamento dell’erario si applica il più lungo termine di otto…
- CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 18 aprile 2019, n. 10878 - Nel ricorso per omessa, insufficiente o contraddittoria motivazione, deve specificamente indicare il "fatto" controverso o decisivo in relazione al quale la motivazione si assume carente
- Corte di Cassazione ordinanza n. 33199 depositata il 10 novembre 2022 - Il ricorso deve contenere a pena di inammissibilità la specifica indicazione degli atti processuali, dei documenti e dei contratti o accordi collettivi sui quali il ricorso si…
- Corte di Cassazione ordinanza n. 23639 depositata il 28 luglio 2022 - In tema di processo tributario, è nulla la sentenza della commissione tributaria regionale completamente carente dell'illustrazione delle critiche mosse dall'appellante alla…
- Corte di Cassazione ordinanza n. 11262 depositata il 7 aprile 2022 - L'esercizio del diritto d'impugnazione di una decisione giudiziale può considerarsi avvenuto in modo idoneo soltanto qualora i motivi con i quali è esplicato si traducano in una…
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- Alla parte autodifesasi in quanto avvocato vanno l
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con la sentenza n. 7356 depositata il 19…
- Processo Tributario: il principio di equità sostit
Il processo tributario, costantemente affermato dal Supremo consesso, non è anno…
- Processo Tributario: la prova testimoniale
L’art. 7 comma 4 del d.lgs. n. 546 del 1992 (codice di procedura tributar…
- L’inerenza dei costi va intesa in termini qu
L’inerenza dei costi va intesa in termini qualitativi e dunque di compatibilità,…
- IMU: la crisi di liquidità non è causa di forza ma
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, ordinanza n. 7707 depositata il 21 m…