Continua la farsa. Il Sistri, sistema di tracciabilità digitale del ciclo rifiuti, riparte dal punto in cui era rimasto “congelato” dallo scorso anno. Il decreto del Ministero dell’Ambiente, annunciato il 20/03/2013 dal ministro Corrado Clini prevede la ripartenza scaglionata secondo requisiti di pericolosità dei rifiuti (e di grandezza delle imprese), e di conseguenza il regime di doppio binario “carta+digitale” nella gestione amministrativa aziendale durante il periodo di transizione. Periodo che riprenderà già dal 30 aprile, quando per le prime imprese chiamate al nastro di partenza (cioè Sistri dal 1°ottobre prossimo) scatteranno le verifiche sull’aggiornamento dei software e delle dotazioni tecnologiche già acquistate e installate – tra mille polemiche – nel 2011. Il 30 settembre l’analoga verifica riguarderà tutte le altre imprese. Le aziende che trattano rifiuti non pericolosi, esonerate da questa prima fase, potranno in ogni caso utilizzare il Sistri su base volontaria già dal 1° ottobre prossimo.
Nel decreto è previsto l’esonero del pagamento del contributo Sistri anche per tutto il 2013 – ribadendo così la sospensione dell’anno precedente – niente è previsto sia per la ripresa del pagamento del servizio, sia soprattutto per l’eventuale recupero del biennio 2012/13. Il timore degli operatori interessati è che alla ripresa della tassazione possa scattare anche il recupero delle somme rimaste congelate dal triplo mancato avvio del sistema digitale di tracciabilità dei rifiuti. Per le imprese di trasporto con decine di mezzi – solo a titolo di esempio – l’eventuale recupero impositivo sarebbe tutt’altro che simbolico.
Nelfrattempo, in vista della ripartenza della fase di verifica della struttura informatica Sistri, il ministero intende confermare e mettere a punto la prassi di condivisione con il mondo imprenditoriale. Infatti, il ministero, ha già chiamato Confindustria per la presentazione anticipata della “road map” prevista dal decreto Clini, al ministero hanno fissato un nuovo giro di incontri con il resto del mondo delle aziende, a partire dalla prima settimana di aprile. Secondo Clini «il grande rilievo che abbiamo voluto dare alla collaborazione con le imprese si vede anche nei sei mesi che ci separano dall’avvio del sistema per i produttori di rifiuti pericolosi. L’obiettivo di questa fase è anche eliminare le pesantezze burocratiche avvertite come un limite del progetto». Un approccio e una dichiarazione di intenti già apprezzati da Confindustria nelle parole del direttore generale, Marcella Panucci: «Ci sono state fornite particolari garanzie per lo spazio alla formazione degli operatori, per l’allineamento dei software e dei manuali alla normativa, per la possibilità di operare off–line nonché per una forte semplificazione degli obblighi informativi relativi all’azienda». Impegni e obiettivi che hanno una dead line il 30 settembre, data del primo, vero debutto di Sistri dopo tre false partenze. «La decisione del ministro – continua Panucci – allontana il momento dell’avvio del Sistri e consente di avere i tempi per affrontare e superare i problemi, anche rilevanti, che ancora sono sul tavolo e preoccupano le imprese. I prossimi mesi saranno quindi fondamentali per definire gli strumenti e le soluzioni alle criticità da noi individuate».
Secondo Rete Imprese Italia, il Sistri va «integralmente riprogettato e sostituito con un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi che risponda a criteri di efficienza, trasparenza, economicità e semplicità».
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