La Corte di Cassazione, sezione penale, con la sentenza n. 2299 depositata il 22 gennaio 2020 intervenendo in tema di sequestro preventivo per reati tributari ah riaffermato che “il profitto, confiscabile anche per equivalente, del delitto di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, va individuato nel valore dei beni idonei a fungere da garanzia nei confronti dell’Amministrazione finanziaria che agisce per il recupero delle somme evase, con la conseguenza che lo stesso non è configurabile, e non è quindi possibile disporre o mantenere il sequestro funzionale all’ablazione, in caso di annullamento della cartella esattoriale da parte della commissione tributaria, con sentenza anche non definitiva, e di correlato provvedimento di “sgravio” da parte dell’Amministrazione finanziaria”
La vicenda ha riguardato il legale rappresentante di una sas in liquidazione accusato di numerosi reati tributari ed a seguito di tale procedimento veniva emesso nei confronti della società un provvedimento di sequestro preventivo. Avverso il provvedimento di sequestro preventivo veniva proposto ricorso in Tribunale. Il giudice di prime cure rigettava il ricorso affermando che non vincolante il fatto che la Commissione tributaria regionale avesse annullato tutti i provvedimenti con i quali era stato accertato l’ammontare delle imposte in ipotesi fraudolentemente evase. Avverso la decisione veniva proposto ricorso in cassazione fondato su due motivi.
Gli Ermellini nell’accogliere il ricorso ha precisato che “il Tribunale di Napoli ha del tutto omesso di precisare, in tale senso motivando in maniera largamente deficitaria del provvedimento emesso, le ragioni per le quali nel caso in esame gli esiti dei giudizi tributari che hanno condotto all’annullamento degli avvisi di accertamento emessi a carico dell’attuale ricorrente – cui ha peraltro fatto seguito l’adozione, senza neppure che si sia reso necessario il preventivo avallo della definitività delle decisioni in tal modo assunte, dei provvedimenti di sgravio tributario, tali da far considerare al momento inesistente l’obbligazione tributaria al cui adempimento la I. sas si sarebbe sottratta – non possano costituire (a causa delle ragioni, indicate in termini del tutto sommari dal giudice della ordinanza impugnata, che hanno condotto alla loro emissione) un elemento atto a far dubitare della perdurante sussistenza di un illecito profitto in capo alla attuale ricorrente.”
Quindi per i giudici di legittimità non è legittimo il sequestro preventivo finalizzato alla confisca nel reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, qualora la sentenza anche non definitiva della commissione tributaria ha integralmente annullato il debito erariale. Mancando la pretesa tributaria risulta assente il profitto confiscabile.
Possono essere interessanti anche le seguenti pubblicazioni:
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 29830 depositata il 27 ottobre 2020 - Con riferimento al sequestro nei reati tributari laddove il profitto del reato sia costituito da denaro non più fisicamente identificabile, è sempre legittimo il…
- Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 45707 depositata il 11 novembre 2019 - Il "principio dell'impignorabilità dell'immobile costituente prima casa del contribuente" non trova applicazione per i reati di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000 ed…
- In tema di sequestro preventivo a seguito degli illeciti di cui al d.lgs. n. 231 del 2001 è illegittimo il provvedimento di applicazione della misura che non contenga una, sia pur concisa, motivazione circa la ritenuta sussistenza del periculum in…
- Commissione Tributaria Regionale per il Molise sezione VI sentenza n. 692 depositata il 16 settembre 2019 - L'articolo 4 del D.L. n. 119/2018, inerente lo stralcio integrale di tutte le cartelle esattoriali inferiori o pari ai mille euro senza alcuna…
- Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 51564 depositata il 20 dicembre 2019 - In tema di reati tributari commessi dal legale rappresentante di una persona giuridica, il sequestro preventivo funzionale alla confisca per equivalente prevista…
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 31195 depositata il 9 novembre 2020 - In tema di reati tributari, il pubblico ministero è legittimato, sulla base del compendio indiziario emergente dagli atti processuali, a chiedere al giudice il…
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- ISA 2024 le cause di esclusione per l’anno 2
La legge istitutiva degli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) ha una…
- Il diritto riconosciuto dall’uso aziendale n
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 10120 depositat…
- L’indennità sostitutiva di ferie non godute
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 9009 depositata…
- Il giudice tributario è tenuto a valutare la corre
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 5894 deposi…
- Il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 10267 depositat…