La Corte di Cassazione sez. penale con la sentenza n. 37256 depositata il 11 settembre 2013 intervenendo in tema di reati tributari ha riconferma il costante orientamento della giurisprudenza della cassazione il quale prevede che il sequestro dei beni della società non può avvenire al di fuori dei reati previsti dall’art. 24 L 231/11.
La vicenda ha visto protagonista alcuni contribuenti accusati di avere, in concorso tra loro e con altri soggetti, posto in essere condotte riconducibili a truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis cp.) consistenti, tra l’altro: a) nella creazione “cartolare e contabile”, di ingenti quantitativi di gasolio agricolo; b) nella vendita del prodotto “agevolato” a soggetti non titolati. Per aver evaso le accise dovute (art. 40 d.lgs 504/95) emettendo fatture per operazioni mai avvenute (artt. 4 ed 8 d.lgs 74/00) e con l’aggravante di cui all’art. 7 L. 203/91.
Il G.i.p. emetteva un decreto di sequestro preventivo per equivalente avente ad oggetto terreni e beni di proprietà della C. S.r.l. nonché degli stessi C..
I contribuenti colpiti dal provvedimento del G.i.p. presentavano istanza di riesame al Tribunale che considerava corretto l’operato del Gip è confermava il relativo provvedimento di sequestro.
Avverso tale decisione, gli indagati hanno proposto ricorso, tramite difensore, alla Corte suprema basandolo su tre motivi.
Gli Ermellini accolgono il ricorso limitatamente al secondo motivo. Infatti nelle motivazioni si legge che in merito ai limiti del sequestro per equivalenza più volte la Corte ha evidenziato i limiti “anche da questa S.C. (sez. III, 14.6.12, Amoddio, RV. 253062) attraverso la chiara affermazione che il sequestro preventivo, funzionale alla confisca per equivalente, previsto dall’art. 19, comma 2 d.lgs 8 giugno 2001, n. 231, «non può essere disposto sui beni immobili appartenenti alla persona giuridica ove si proceda per le violazioni finanziarie commesse dal legale rappresentante della società, atteso che gli artt. 24 e ss. del citato D.Lgs. non prevedono i reati fiscali tra le fattispecie in grado di giustificare l’adozione del provvedimento, con esclusione dell’ipotesi in cui la struttura aziendale costituisca un apparato fittizio utilizzato dal reo per commettere gli illeciti».
Anche più di recente, poi, questa stessa sezione (sez. in, 19.9.12, umcredit, RV 254796) ha fatto, pescosi dire, il punto della situazione a proposito del dibattuto tema della applicabilità della confisca per equivalente su beni appartenenti a persona giuridica, ove si proceda per violazioni finanziarie commesse dal legale rappresentante della società e, nella sua disamina, il Tribunale ha ribadito che, in effetti, anche nelle pronunzie di questa Corte si dà atto che nessuna fonte legislativa primaria contempla la eventualità di una tale responsabilità della persona giuridica da consentire una aggressione al suo patrimonio per illeciti tributari commessi dal suo amministratore (a differenza di quanto avviene per il reato dì cui all’art. 10 L. 146/06), e ciò, ancorché si tratti di reati posti in essere nell’interesse ed a vantaggio della società stessa.”
Gli Ermellini hanno evidenziato che il richiamo normativo, in riferimento alla violazione, risulta errato. Infatti i contribuenti sono accusati di essersi procurati un ingiusto profitto patrimoniale per un importo superiore, complessivamente, a 13 milioni di euro (tra IVA ed accisa evasa) con corrispondente danno per l’Erario. “Discende evidente da quanto precede che la condotta non è riconducibile nell’alveo dell’art. 640 bis c.p. che, invece, punisce la truffa aggravata “per il conseguimento di erogazioni pubbliche”.
Possono essere interessanti anche le seguenti pubblicazioni:
- Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 166 del 7 gennaio 2020 - Legittimo il sequestro per equivalente per il reato di occultamento o distruzione di documenti contabili quando l'importo dell'evasione sia stato aliunde determinato, è…
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 29398 depositata il 25 luglio, 2022 - In tema di sequestro a fini di confisca del profitto monetario del reato la natura fungibile, tipica del denaro, renda del tutto irrilevante stabilire se quello…
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 40072 depositata il 1° ottobre 2019 - E' ammissibile il sequestro probatorio di cosa già sottoposta a sequestro preventivo qualora ricorrano contemporaneamente i presupposti normativi di entrambi gli…
- Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 42946 depositata il 18 ottobre 2019 - Quando il sequestro cd. diretto del profitto del reato tributario non è possibile nei confronti della società, non è di conseguenza consentito nei confronti…
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 19672 depositata il 8 maggio 2019 - Frode - Quando si versa nell'ipotesi di sequestro preventivo funzionale alla confisca per equivalente e che, pertanto, attesa la natura sanzionatoria di quest'ultima,…
- Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 36428 depositata il 26 agosto 2019 - Il sequestro di denaro presso il legale rappresentante della società nel cui interesse sono stati commessi reati di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000 e che non sia uno…
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- ISA 2024 le cause di esclusione per l’anno 2
La legge istitutiva degli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) ha una…
- Il diritto riconosciuto dall’uso aziendale n
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 10120 depositat…
- L’indennità sostitutiva di ferie non godute
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 9009 depositata…
- Il giudice tributario è tenuto a valutare la corre
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 5894 deposi…
- Il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 10267 depositat…