CORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 35023 depositata il 14 dicembre 2023 Lavoro – Licenziamento disciplinare per giusta causa – Allontanamento dal luogo dichiarato di residenza durante lo stato di malattia – Obblighi di buona fede e correttezza contrattuali – Decorrenza del termine breve per impugnare la sentenza – Tardività della notifica del ricorso – […]
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 35023 depositata il 14 dicembre 2023 – Il ricorso per cassazione contro la sentenza deve essere proposto, a pena di decadenza, entro sessanta giorni dalla comunicazione della stessa, o dalla notificazione se anteriore
il 24 Dicembre, 2023in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE
CORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 33636 del 1° dicembre 2023 – Nell’ipotesi di causa di inammissibilità sopravvenuta alla proposizione del ricorso per cassazione non sussistono i presupposti per imporre al ricorrente il pagamento del cd. “doppio contributo unificato”
il 24 Dicembre, 2023in TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione tributi
CORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 33636 del 1° dicembre 2023 Tributi – Avviso di liquidazione – Contratto di affitto riqualificato – Contratto di concessione del diritto reale di superficie – Realizzazione di impianti fotovoltaici – Rinuncia al ricorso – Estinzione del giudizio Rilevato che 1. Con avviso di liquidazione n. (…) l’Ufficio riqualificava, ai […]
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 35049 depositata il 14 dicembre 2023 – Il diritto del lavoratore, ai permesso per gravi motivi personali, deve ritenersi condizionato alla indicazione nella domanda di concessione del beneficio delle ragioni sottese all’esigenza di fruire del permesso non retribuito e anche alla sua documentazione
il 23 Dicembre, 2023in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
Il diritto del lavoratore, ai permesso per gravi motivi personali, deve ritenersi condizionato alla indicazione nella domanda di concessione del beneficio delle ragioni sottese all’esigenza di fruire del permesso non retribuito e anche alla sua documentazione
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 34527 depositata l’ 11 dicembre 2023 – Il regime di cumulabilità dei redditi da lavoro dipendente e della pensione di anzianità non esclude che quest’ultima possa essere erogata solo se al momento della presentazione della relativa domanda il rapporto di lavoro dipendente sia effettivamente cessato. A riguardo, deve ravvisarsi una presunzione semplice del carattere simulato della cessazione di tale rapporto ove essa sia seguita da immediata riassunzione del lavoratore, alle medesime condizioni, presso lo stesso datore di lavoro
il 23 Dicembre, 2023in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, PENSIONI
Il regime di cumulabilità dei redditi da lavoro dipendente e della pensione di anzianità non esclude che quest’ultima possa essere erogata solo se al momento della presentazione della relativa domanda il rapporto di lavoro dipendente sia effettivamente cessato. A riguardo, deve ravvisarsi una presunzione semplice del carattere simulato della cessazione di tale rapporto ove essa sia seguita da immediata riassunzione del lavoratore, alle medesime condizioni, presso lo stesso datore di lavoro
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Sentenza n. 34484 depositata l’ 11 dicembre 2023 – In presenza della dichiarazione del debitore di avvalersi della definizione agevolata, implicante impegno a rinunciare al giudizio ai sensi dell’art. 6, d.l. n. 193/2016 (conv. con l. n. 225/2016), cui sia seguita la comunicazione dell’esattore ai sensi del comma 3 di tale norma il giudizio di cassazione deve essere dichiarato estinto, ex art. 391 c.p.c., rispettivamente per rinuncia del debitore, qualora egli sia ricorrente, ovvero perché ricorre un caso di estinzione ex lege, qualora sia resistente o intimato, ferma in entrambi i casi la dichiarazione di cessazione della materia del contendere qualora risulti, al momento della decisione, che il debitore abbia anche provveduto al pagamento integrale del debito rateizzato
il 22 Dicembre, 2023in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
In presenza della dichiarazione del debitore di avvalersi della definizione agevolata, implicante impegno a rinunciare al giudizio ai sensi dell’art. 6, d.l. n. 193/2016 (conv. con l. n. 225/2016), cui sia seguita la comunicazione dell’esattore ai sensi del comma 3 di tale norma il giudizio di cassazione deve essere dichiarato estinto, ex art. 391 c.p.c., rispettivamente per rinuncia del debitore, qualora egli sia ricorrente, ovvero perché ricorre un caso di estinzione ex lege, qualora sia resistente o intimato, ferma in entrambi i casi la dichiarazione di cessazione della materia del contendere qualora risulti, al momento della decisione, che il debitore abbia anche provveduto al pagamento integrale del debito rateizzato
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 34669 depositata il 12 dicembre 2023 – In caso di apertura del fallimento, l’interruzione del processo è automatica ai sensi dell’art. 43, terzo comma l. fall., ma il termine per la relativa riassunzione o prosecuzione, per evitare gli effetti di estinzione stabiliti dall’art. 305 c.p.c. e al di fuori delle ipotesi di improcedibilità ai sensi degli artt. 52 e 93 l. fall. per le domande di credito, decorre dal momento in cui la dichiarazione giudiziale dell’interruzione stessa sia portata a conoscenza di ciascuna parte. E tale dichiarazione, qualora non sia già conosciuta in ragione della sua pronuncia in udienza ai sensi dell’art. 176, secondo comma c.p.c., deve essere notificata alle parti o al curatore da uno degli interessati o comunque comunicata dall’ufficio giudiziario
il 22 Dicembre, 2023in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE
In caso di apertura del fallimento, l’interruzione del processo è automatica ai sensi dell’art. 43, terzo comma l. fall., ma il termine per la relativa riassunzione o prosecuzione, per evitare gli effetti di estinzione stabiliti dall’art. 305 c.p.c. e al di fuori delle ipotesi di improcedibilità ai sensi degli artt. 52 e 93 l. fall. per le domande di credito, decorre dal momento in cui la dichiarazione giudiziale dell’interruzione stessa sia portata a conoscenza di ciascuna parte. E tale dichiarazione, qualora non sia già conosciuta in ragione della sua pronuncia in udienza ai sensi dell’art. 176, secondo comma c.p.c., deve essere notificata alle parti o al curatore da uno degli interessati o comunque comunicata dall’ufficio giudiziario
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 34393 depositata l’ 11 dicembre 2023 – Il vizio di motivazione apparente della sentenza sia denunziabile in sede di legittimità quando essa, benché graficamente esistente, non renda, tuttavia, percepibile il fondamento della decisione, per l’obiettiva inidoneità delle argomentazioni a far conoscere l’iter logico seguito per la formazione del convincimento; sicché, essa non consente alcun effettivo controllo sull’esattezza e sulla logicità del ragionamento del giudice, non potendosi lasciare all’interprete il compito di integrarla con le più varie, ipotetiche, congetture
il 22 Dicembre, 2023in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE
Il vizio di motivazione apparente della sentenza sia denunziabile in sede di legittimità quando essa, benché graficamente esistente, non renda, tuttavia, percepibile il fondamento della decisione, per l’obiettiva inidoneità delle argomentazioni a far conoscere l’iter logico seguito per la formazione del convincimento; sicché, essa non consente alcun effettivo controllo sull’esattezza e sulla logicità del ragionamento del giudice, non potendosi lasciare all’interprete il compito di integrarla con le più varie, ipotetiche, congetture
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Sentenza n. 34505 depositata l’ 11 dicembre 2023 – L’accertamento compiuto in ordine alla situazione giuridica e alla soluzione di questioni di fatto e di diritto relative a punto fondamentale comune a entrambe le cause, formando la premessa logica indispensabile della statuizione contenuto nel dispositivo della sentenza, preclude il riesame dello stesso, e ciò anche se il successivo giudizio abbia finalità diverse da quelle che hanno definito lo scopo ed il petitum del primo
il 22 Dicembre, 2023in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE
L’accertamento compiuto in ordine alla situazione giuridica e alla soluzione di questioni di fatto e di diritto relative a punto fondamentale comune a entrambe le cause, formando la premessa logica indispensabile della statuizione contenuto nel dispositivo della sentenza, preclude il riesame dello stesso, e ciò anche se il successivo giudizio abbia finalità diverse da quelle che hanno definito lo scopo ed il petitum del primo
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