CONSIGLIO EUROPEO – Comunicato dell’ 11 marzo 2024
Lavoratori delle piattaforme digitali: il Consiglio conferma l’accordo su nuove norme volte a migliorare le loro condizioni di lavoro
Oggi i ministri dell’Occupazione e degli affari sociali dell’UE hanno confermato l’accordo provvisorio sulla direttiva relativa al lavoro mediante piattaforme digitali raggiunto l’8 febbraio 2024 tra la presidenza del Consiglio e i negoziatori del Parlamento europeo. Tale atto giuridico dell’UE mira a migliorare le condizioni di lavoro e a disciplinare l’uso degli algoritmi da parte delle piattaforme di lavoro digitali.
La direttiva renderà più trasparente l’uso degli algoritmi nella gestione delle risorse umane, garantendo che i sistemi automatizzati siano monitorati da personale qualificato e che i lavoratori abbiano il diritto di contestare le decisioni automatizzate. Contribuirà inoltre a determinare correttamente la situazione occupazionale delle persone che lavorano mediante piattaforme digitali, consentendo loro di beneficiare dei diritti in materia di lavoro cui hanno diritto.
Si tratta del primo atto legislativo dell’UE in assoluto volto a disciplinare la gestione algoritmica sul luogo di lavoro e a stabilire norme minime dell’UE volte a migliorare le condizioni di lavoro di milioni di lavoratori delle piattaforme digitali in tutta l’UE. L’accordo confermato oggi si basa sugli sforzi delle precedenti presidenze del Consiglio e ribadisce la dimensione sociale dell’Unione europea.
Pierre-Yves Dermagne, vice primo ministro e ministro dell’Economia e del lavoro belga
Contrastare il lavoro autonomo fittizio nel lavoro mediante piattaforme digitali
Il testo concordato trova un equilibrio tra il rispetto dei sistemi nazionali del lavoro e la garanzia di norme minime di protezione per gli oltre 28 milioni di persone che lavorano mediante piattaforme di lavoro digitali in tutta l’UE.
I principali elementi del compromesso riguardano una presunzione legale che contribuirà a determinare correttamente la situazione occupazionale delle persone che lavorano mediante piattaforme digitali:
– gli Stati membri stabiliranno una presunzione legale del rapporto di lavoro nei rispettivi ordinamenti giuridici, da attivare quando si ravvisano fatti che indicano il potere di controllo e direzione
– tali fatti saranno determinati conformemente al diritto nazionale e ai contratti collettivi, tenendo nel contempo conto della giurisprudenza dell’UE
– le persone che lavorano mediante piattaforme digitali, i loro rappresentanti o le autorità nazionali potranno invocare tale presunzione legale e asserire che tali persone sono state erroneamente classificate
– spetterà alla piattaforma digitale dimostrare che non esiste un rapporto di lavoro
Inoltre, gli Stati membri forniranno orientamenti alle piattaforme digitali e alle autorità nazionali al momento dell’attuazione delle nuove misure.
Disciplinare la gestione algoritmica
L’accordo raggiunto con il Parlamento garantisce che i lavoratori siano debitamente informati in merito, tra l’altro, all’uso di sistemi decisionali e di monitoraggio automatizzati per quanto riguarda la loro assunzione, le loro condizioni di lavoro e i loro proventi.
Vieta inoltre l’uso di sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati per il trattamento di determinati tipi di dati personali delle persone che svolgono un lavoro mediante piattaforme digitali, ad esempio i dati biometrici o i dati relativi al loro stato emotivo o psicologico.
La sorveglianza e la valutazione umane sono garantite anche per quanto riguarda le decisioni automatizzate, compreso il diritto alla spiegazione e al riesame di tali decisioni.
Prossime tappe
Il testo dell’accordo sarà ora messo a punto in tutte le lingue ufficiali e formalmente adottato da entrambe le istituzioni.
Una volta completate le fasi formali dell’adozione, gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepire le disposizioni della direttiva nella legislazione nazionale.
Informazioni generali
La proposta della Commissione è stata pubblicata il 9 dicembre 2021. I ministri dell’Occupazione e degli affari sociali hanno raggiunto un accordo sull’orientamento generale del Consiglio nella sessione del 12 giugno 2023. I negoziati con il Parlamento europeo sono stati avviati l’11 luglio 2023 e si sono conclusi con l’accordo raggiunto l’8 febbraio 2024.
Il negoziatore del Consiglio è stato Pierre-Yves Dermagne, vice primo ministro e ministro dell’Economia e del lavoro belga. Il Parlamento europeo è stato rappresentato dalla relatrice Elisabetta Gualmini e la Commissione da Nicolas Schmit, commissario per il Lavoro e i diritti sociali.
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