In tema di licenziamento collettivo, il doppio richiamo operato dall’art. 5, comma 1, della legge n. 223 del 1991 alle esigenze tecnico-produttive ed organizzative del complesso aziendale, comporta che la riduzione del personale deve, in linea generale, investire l’intero ambito aziendale, potendo essere limitato a specifici rami d’azienda soltanto se caratterizzati da autonomia e specificità delle professionalità utilizzate, infungibili rispetto alle altre
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 02 marzo 2021, n. 5647 – In tema di licenziamento collettivo, il doppio richiamo operato dall’art. 5, comma 1, della legge n. 223 del 1991 alle esigenze tecnico-produttive ed organizzative del complesso aziendale, comporta che la riduzione del personale deve, in linea generale, investire l’intero ambito aziendale, potendo essere limitato a specifici rami d’azienda soltanto se caratterizzati da autonomia e specificità delle professionalità utilizzate, infungibili rispetto alle altre
il 4 Marzo, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
TRIBUNALE DI ROMA – Ordinanza 26 febbraio 2021 – Il “Blocco” dei licenziamenti trova applicazione anche ai licenziamento per giustificato motivo oggettivo dei Dirigente
il 4 Marzo, 2021in lavoro, TRIBUNALE e CORTE di APPELLOtags: licenziamenti, SENTENZE di MERITO
TRIBUNALE DI ROMA – Ordinanza 26 febbraio 2021 Licenziamento per giustificato motivo oggettivo – Dirigente – Soppressione della posizione di Credit manager – Riorganizzazione conseguente a calo dell’attività aziendale conseguente alla pandemia COVID-19 – “Blocco” dei licenziamenti improntato al criterio della preclusione della giustificazione economica – Nullità virtuale Con ricorso ex art. 1, co. 48, […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 25 febbraio 2021, n. 5233 – In caso di fallimento del datore di lavoro, ove non vi sia esercizio provvisorio di impresa, il rapporto di lavoro entra in una fase di sospensione, con conseguente venir meno dell’obbligo di corrispondere la retribuzione in difetto dell’esecuzione della prestazione lavorativa, sino a quando il curatore non decida la prosecuzione o lo scioglimento del rapporto ai sensi dell’art. 72 l.fall., ratione temporis applicabile, nell’esercizio di una facoltà comunque sottoposta al rispetto delle norme limitative dei licenziamenti individuali e collettivi
il 3 Marzo, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
In caso di fallimento del datore di lavoro, ove non vi sia esercizio provvisorio di impresa, il rapporto di lavoro entra in una fase di sospensione, con conseguente venir meno dell’obbligo di corrispondere la retribuzione in difetto dell’esecuzione della prestazione lavorativa, sino a quando il curatore non decida la prosecuzione o lo scioglimento del rapporto ai sensi dell’art. 72 l.fall., ratione temporis applicabile, nell’esercizio di una facoltà comunque sottoposta al rispetto delle norme limitative dei licenziamenti individuali e collettivi
Leggi tuttoLicenziamento economico: obbligatoria la reintegra se il fatto è manifestamente insussistente – CORTE COSTITUZIONALE – Comunicato 24 febbraio 2021
il 1 Marzo, 2021in CORTE COSTITUZIONALE, lavorotags: CORTE COSTITUZIONALE, licenziamenti
CORTE COSTITUZIONALE – Comunicato 24 febbraio 2021 Licenziamento economico: obbligatoria la reintegra se il fatto è manifestamente insussistente La Corte costituzionale, riunita oggi in camera di consiglio, ha esaminato la questione di legittimità sollevata dal Tribunale di Ravenna sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, come modificato dalla cosiddetta legge Fornero (n. 92 del 2012), là […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 23 febbraio 2021, n. 4896 – Il diritto del lavoratore disabile all’adozione di accorgimenti che consentano l’espletamento della prestazione lavorativa trova un limite nell’organizzazione interna dell’impresa e, in particolare, nel mantenimento degli equilibri finanziari dell’impresa stessa
il 1 Marzo, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
Il diritto del lavoratore disabile all’adozione di accorgimenti che consentano l’espletamento della prestazione lavorativa trova un limite nell’organizzazione interna dell’impresa e, in particolare, nel mantenimento degli equilibri finanziari dell’impresa stessa
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 22 febbraio 2021, n. 4673 – In caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo per la soppressione del posto di lavoro cui era addetto il lavoratore, il datore di lavoro ha l’onere di provare non solo che al momento del licenziamento non sussisteva alcuna posizione di lavoro analoga a quella soppressa per l’espletamento di mansioni equivalenti, ma anche, in attuazione del principio di correttezza e buona fede, di aver prospettato al dipendente, senza ottenerne il consenso, la possibilità di un reimpiego in mansioni inferiori rientranti nel suo bagaglio professionale
il 26 Febbraio, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
In caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo per la soppressione del posto di lavoro cui era addetto il lavoratore, il datore di lavoro ha l’onere di provare non solo che al momento del licenziamento non sussisteva alcuna posizione di lavoro analoga a quella soppressa per l’espletamento di mansioni equivalenti, ma anche, in attuazione del principio di correttezza e buona fede, di aver prospettato al dipendente, senza ottenerne il consenso, la possibilità di un reimpiego in mansioni inferiori rientranti nel suo bagaglio professionale
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 12 febbraio 2021, n. 3659 – Licenziamento senza preavviso per denaro incassato indebitamente dal personale non dirigente del comparto regioni ed autonomie locali
il 22 Febbraio, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 12 febbraio 2021, n. 3659 Personale non dirigente del comparto regioni ed autonomie locali – Licenziamento senza preavviso – Denaro incassato indebitamente Fatti di causa 1. La Corte di Appello di Roma, con sentenza n. 4562/2018, decidendo sul reclamo proposto da F.S. nei confronti di Roma Capitale, confermava la pronuncia […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 16 febbraio 2021, n. 4056 – Le erogazioni patrimoniali commisurate alle mancate retribuzioni, cui è obbligato il datore di lavoro che non proceda al ripristino del rapporto lavorativo, qualificate come risarcitorie, consentono la detraibilità dell’aliunde perceptum che il lavoratore possa avere conseguito svolgendo una qualsiasi attività lucrativa e in tale ambito non può non rientrare la percezione delle retribuzioni di cui si discute
il 20 Febbraio, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. civile, licenziamenti
Le erogazioni patrimoniali commisurate alle mancate retribuzioni, cui è obbligato il datore di lavoro che non proceda al ripristino del rapporto lavorativo, qualificate come risarcitorie, consentono la detraibilità dell’aliunde perceptum che il lavoratore possa avere conseguito svolgendo una qualsiasi attività lucrativa e in tale ambito non può non rientrare la percezione delle retribuzioni di cui si discute
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