CASSA NAZIONALE FORENSE – Comunicato 12 marzo 2020
Emergenza Covid 19
Il CdA di Cassa Forense ha deliberato la sospensione dei termini di tutti i versamenti e di tutti gli adempimenti contributivi fino al 30 settembre 2020
Il diffondersi dell’emergenza sanitaria a seguito dell’epidemia da Covid 19 ha determinato il Governo a dichiarare “zona rossa” l’intero territorio nazionale.
Il Consiglio d’Amministrazione di Cassa Forense, considerata la situazione eccezionale venutasi a creare, ha prontamente deliberato la sospensione dei termini di tutti i versamenti e degli adempimenti previdenziali forensi fino al 30 settembre 2020, per tutti gli iscritti.
L’importanza del provvedimento adottato, prontamente riportato nel comunicato del Presidente della Fondazione, necessità però di un approfondimento esplicativo dello stesso giacché la sospensione dei termini di versamento adottata è, infatti, relativa a tutti gli adempimenti e ai versamenti di ogni tipo di contribuzione dovuta dagli iscritti nel periodo compreso tra l’11 marzo 2020 al 30 settembre 2020.
Ne consegue che, oltre alle ordinarie scadenze, note a tutti gli iscritti e già cadenzate, riguardanti la contribuzione minima obbligatoria (rientrano nel periodo di sospensione le rate scadenti al 30.04.2020 e 30.06.2020) ed i versamenti in autoliquidazione (rientra nel periodo di sospensione la rata scadente al 31.07.2020) sui redditi (al pagamento sono tenuti gli iscritti che nel 2019 hanno prodotto redditi non coperti dalla contribuzione minima) e sui volumi d’affari del 2019 (al pagamento, stante l’abolizione temporanea del contributo integrativo minimo, sono tenuti tutti gli iscritti che abbiano emesso almeno una fattura nel corso del 2019), per lo stesso periodo sono allo stesso modo sospesi tutti i termini e gli adempimenti contributivi usualmente riscossi tramite:
– Ruoli esattoriali già affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione;
– Rateazioni dirette già concesse dalla Fondazione.
Sono, altresì, sospesi i termini e differiti i pagamenti di tutta una serie di istituti propri della normativa previdenziale forense e che comportano oneri, obbligatori e/o volontari, da parte degli iscritti, tra i quali:
– Regolarizzazione spontanea;
– Accertamento per adesione;
– Retrodatazione;
– Riscatto;
– Ricongiunzione;
– Iscrizione per ultraquarantenni;
– Integrazione volontaria della contribuzione minima soggettiva;
– Recupero di anni inefficaci per intervenuta prescrizione;
Ciò significa che ognuno potrà decidere se eseguire il pagamento entro il termine inizialmente assegnato e previsto o, invece, differirlo al 30 settembre 2020.
Il ritardo, ovviamente, non comporta l’applicazione di interessi né sanzioni.
La ratio del provvedimento, assai oneroso per la Fondazione, che nel frattempo continuerà ad erogare le prestazioni assistenziali e previdenziali correnti facendovi fronte con le riserve di liquidità, è assai evidente: consentire ai colleghi di non badare alle scadenze previdenziali in questa fase emergenziale.
Superata questa prima fase, che si spera più breve e meno gravosa possibile, gli organi statutari della Fondazione avranno tutto il tempo di valutare il da farsi e, laddove necessario, adottare, nel rispetto delle norme regolamentari, nuove misure di carattere eccezionale e straordinario come quella appena adottata.
Si spera ovviamente, nell’interesse del Paese e dell’Avvocatura, che l’emergenza sanitaria sia presto superata, che la conseguente crisi economica sia meno impattante di quanto al momento è dato prevedere.
Cassa Forense assumerà tutte le iniziative utili e necessarie a facilitare la ripresa dei pagamenti dovuti dagli iscritti, a tutela delle legittime aspettative previdenziali di ognuno degli appartenenti alla grande comunità dell’Avvocatura di cui il patrimonio amministrato dalla Fondazione costituisce un presidio ed una garanzia.
Sconfiggiamo insieme il virus!
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