L’accertamento della volontà delle parti in relazione al contenuto di un contratto o di una sua specifica clausola integra una indagine di fatto che è affidata al giudice di merito. Ne consegue che il ricorrente per cassazione, al fine di far valere la violazione dei canoni legali di interpretazione contrattuale di cui agli artt. 1362 e ss. c.c., non solo deve fare esplicito riferimento alle regole legali di interpretazione, mediante specifica indicazione delle norme asseritamente violate ed ai principi in esse contenuti, ma è tenuto, altresì, a precisare in quale modo e con quali considerazioni il giudice del merito si sia discostato dai canoni legali assunti come violati o se lo stesso li abbia applicati sulla base di argomentazioni illogiche od insufficienti non potendo, invece, la censura risolversi nella mera contrapposizione dell’ interpretazione del ricorrente e quella accolta nella sentenza impugnata
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 26746 depositata il 18 settembre 2023 – L’accertamento della volontà delle parti in relazione al contenuto di un contratto o di una sua specifica clausola integra una indagine di fatto che è affidata al giudice di merito. Ne consegue che il ricorrente per cassazione, al fine di far valere la violazione dei canoni legali di interpretazione contrattuale di cui agli artt. 1362 e ss. c.c., non solo deve fare esplicito riferimento alle regole legali di interpretazione, mediante specifica indicazione delle norme asseritamente violate ed ai principi in esse contenuti, ma è tenuto, altresì, a precisare in quale modo e con quali considerazioni il giudice del merito si sia discostato dai canoni legali assunti come violati o se lo stesso li abbia applicati sulla base di argomentazioni illogiche od insufficienti non potendo, invece, la censura risolversi nella mera contrapposizione dell’ interpretazione del ricorrente e quella accolta nella sentenza impugnata
il 26 Settembre, 2023in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
La scelta del CCNL da applicare rientra nella scelta discrezionale del datore di lavoro e non può essere imposta né non è sindacabile nel merito in sede giurisdizionale
il 25 Settembre, 2023in lavoro, NOTIZIEtags: CCNL, lavoro
Il Tribunale amministrativo Regionale della Lombardia, sezione IV, con la sentenza n. 2046 depositata il 14 settembre 2023, interviene in tema della equa retribuzione e scelta del CCNL da applicare. ha ribadito il principio secondo cui “… il C.C.N.L. da applicare ai propri dipendenti rientra nella scelta discrezionale del datore di lavoro e, salvo il […]
Leggi tuttoImpugnazione del verbale di disposizione emesso ai sensi dell’art. 14, comma 1, del D. Lgs. n. 124 del 2004: competenza giurisdizionale
il 24 Settembre, 2023in lavoro, NOTIZIEtags: DIRITTO PROCESSUALE
Il Tribunale amministrativo Regionale della Lombardia, sezione IV, con la sentenza n. 2046 depositata il 14 settembre 2023, interviene in tema competenza giurisprudenziale avverso un verbale emesso ai sensi dell’art. 14, comma 1, del D. Lgs. n. 124 del 2004, ha affermato come “… da condivisibile giurisprudenza, sebbene l’an e il quantum dell’obbligazione previdenziale risultino riservati […]
Leggi tuttoTribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia, Sezione Quarta, sentenza n. 2046 depositata il 4 settembre 2023 – Il C.C.N.L. da applicare ai propri dipendenti rientra nella scelta discrezionale del datore di lavoro e, salvo il caso di Contratti collettivi contenenti previsioni contrarie alla legge oppure riferibili a categorie del tutto disomogenee con quelle in cui opera l’impresa, tale determinazione non è sindacabile nel merito in sede giurisdizionale
il 24 Settembre, 2023in GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA, lavorotags: CCNL ed INTEGRATIVI, GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA, lavoro
Il C.C.N.L. da applicare ai propri dipendenti rientra nella scelta discrezionale del datore di lavoro e, salvo il caso di Contratti collettivi contenenti previsioni contrarie alla legge oppure riferibili a categorie del tutto disomogenee con quelle in cui opera l’impresa, tale determinazione non è sindacabile nel merito in sede giurisdizionale
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Sentenza n. 26532 depositata il 14 settembre 2023 – Riguardo alla categoria dei dirigenti, vige il regime di libera recedibilità quale criterio generale con esclusione del divieto di licenziamento orale, discriminatorio e ritorsivo colpito da nullità
il 22 Settembre, 2023in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
Riguardo alla categoria dei dirigenti, vige il regime di libera recedibilità quale criterio generale con esclusione del divieto di licenziamento orale, discriminatorio e ritorsivo colpito da nullità
Leggi tuttoPagamento dei premi e accessori – Modifica del tasso di interesse di rateazione e della misura delle sanzioni civili – INAIL – Circolare n. 42 del 18 settembre 2023
il 21 Settembre, 2023in lavorotags: CIRCOLARI LAVORO
INAIL – Circolare n. 42 del 18 settembre 2023 Pagamento dei premi e accessori – Modifica del tasso di interesse di rateazione e della misura delle sanzioni civili Quadro Normativo – Decreto-legge 14 giugno 1996, n. 318 convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 1996, n. 402 “Disposizioni urgenti in materia previdenziale e di sostegno […]
Leggi tuttoDiritti sindacali ex articolo 36 del Decreto Legislativo n. 81/2015 – Applicabilità del CCNL dell’azienda utilizzatrice – Interpello n. 1 del 15 settembre 2023 del Ministero del Lavoro
il 19 Settembre, 2023in lavorotags: INTERPELLI LAVORO
MINISTERO del LAVORO e delle POLITICHE SOCIALI – Interpello n. 1 del 15 settembre 2023 Interpello ai sensi dell’articolo 9 del Decreto Legislativo n. 124/2004 – Diritti sindacali ex articolo 36 del Decreto Legislativo n. 81/2015 – Applicabilità del CCNL dell’azienda utilizzatrice L’UGL Agroalimentare ha presentato istanza di interpello per conoscere se in relazione all’esercizio […]
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 26343 depositata il 12 settembre 2023 – Il diritto del genitore o del familiare che assiste con continuità un handicappato di scegliere la sede lavorativa più vicino al proprio domicilio e di non essere trasferito ad altra sede senza il suo consenso non si configura come un diritto assoluto o illimitato perché detto diritto può essere fatto valere allorquando – alla stregua della regola di un equo bilanciamento tra i diritti – il suo esercizio non finisca per ledere in maniera consistente le esigenze economiche, produttive o organizzative del datore di lavoro
il 18 Settembre, 2023in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
Il diritto del genitore o del familiare che assiste con continuità un handicappato di scegliere la sede lavorativa più vicino al proprio domicilio e di non essere trasferito ad altra sede senza il suo consenso non si configura come un diritto assoluto o illimitato perché detto diritto può essere fatto valere allorquando – alla stregua della regola di un equo bilanciamento tra i diritti – il suo esercizio non finisca per ledere in maniera consistente le esigenze economiche, produttive o organizzative del datore di lavoro
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