CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 7 marzo 2018, n. 651 LAVORO – RAPPORTO DI LAVORO – PREVIDENZA SOCIALE – ASSEGNO DI MATERNITA’ – CALCOLO DELL’IMPORTO IN BASE AI REDDITI DELL’ASSICURATA IN UN PERIODO DI RIFERIMENTO DI DODICI MESI – RESTRIZIONE ALLA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI LAVORATORE 1 La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sull’interpretazione dell’articolo 45 TFUE e dell’articolo 4, […]
Leggi tuttoCORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 7 marzo 2018, n. 651 – L’articolo 45 del trattato sull’Unione europea e del trattato sul funzionamento dell’Unione europea dev’essere interpretato nel senso che osta alla normativa di uno Stato membro (nel caso in esame Lettonia) che, ai fini della determinazione della base del contributo previdenziale medio per il calcolo dell’assegno di maternità, equipara i mesi del periodo di riferimento durante i quali la persona in questione ha lavorato per un’istituzione dell’Unione europea, e per i quali non è stata iscritta al regime di previdenza sociale di tale Stato membro, a un periodo di disoccupazione
il 30 Aprile, 2018in Corte CE-UE, lavorotags: CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE, lavoro
CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 22 febbraio 2018, n. C-103/16 – L’articolo 10 della direttiva 92/85/CEE del Consiglio, del 19 ottobre 1992, concernente l’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento, deve essere interpretato nel senso che esso non osta a una normativa nazionale che nell’ambito di un licenziamento collettivo non preveda né una priorità al mantenimento del posto di lavoro né una priorità di riqualificazione applicabili prima di tale licenziamento, per le lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento, senza che ciò escluda, tuttavia, la facoltà per gli Stati membri di garantire una protezione più elevata alle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento
il 29 Aprile, 2018in Corte CE-UE, lavorotags: CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE, lavoro, sicurezza sul lavoro
CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 22 febbraio 2018, n. C-103/16 LAVORO – RAPPORTO DI LAVORO – MISURE VOLTE A PROMUOVERE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO DELLE LAVORATRICI GESTANTI, PUERPERE O IN PERIODO DI ALLATTAMENTO – DIVIETO DI LICENZIAMENTO DI UNA LAVORATRICE DURANTE IL PERIODO COMPRESO TRA L’INIZIO DELLA SUA GRAVIDANZA E […]
Leggi tuttoCORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 21 febbraio 2018, n. C-518/15 – L’articolo 2 della direttiva 2003/88 va interpretato nel senso che le ore di guardia dei vigili del fuoco che un lavoratore trascorre al proprio domicilio con l’obbligo di rispondere alle convocazioni del suo datore di lavoro entro 8 minuti, obbligo che limita molto fortemente le possibilità di svolgere altre attività, devono essere considerate come «orario di lavoro»
il 29 Aprile, 2018in Corte CE-UE, lavorotags: CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE, lavoro, sicurezza sul lavoro
CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 21 febbraio 2018, n. C-518/15 LAVORO – RAPPORTO DI LAVORO – TUTELA DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE DEI LAVORATORI – ORGANIZZAZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO – NOZIONI DI “ORARIO DI LAVORO” E “PERIODO DI RIPOSO” – VIGILI DEL FUOCO – ORE DI GUARDIA 1 La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sull’interpretazione dell’articolo 2 e dell’articolo […]
Leggi tuttoCorte di Giustizia UE sentenza n. 142 depositata il 7 febbraio 2018 – L’articolo 14, paragrafo 1, lettera c), della direttiva 2006/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, riguardante l’attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego, deve essere interpretato nel senso che la normativa dell’Italia, come quella prevista all’articolo 3, comma 7, del decreto legge n. 64 del 30 aprile 2010, convertito in legge n. 100 del 29 giugno 2010, nella sua versione vigente all’epoca dei fatti, in forza della quale i lavoratori impiegati in qualità di ballerini, che hanno raggiunto l’età pensionabile fissata da tale normativa a 45 anni sia per le donne che per gli uomini, hanno la facoltà di esercitare, durante un periodo transitorio di due anni, un’opzione che consente loro di proseguire la loro attività lavorativa sino al limite d’età per il mantenimento in attività previsto dalla normativa precedentemente in vigore, fissato a 47 anni per le donne e a 52 anni per gli uomini, introduce una discriminazione diretta fondata sul sesso, la quale è vietata da tale direttiva
il 29 Aprile, 2018in Corte CE-UEtags: CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE
Corte di Giustizia UE sentenza n. 142 depositata il 7 febbraio 2018 LAVORO – RAPPORTO DI LAVORO – PARITA’ DI TRATTAMENTO FRA UOMINI E DONNE IN MATERIA DI OCCUPAZIONE E IMPIEGO – NORMATIVA NAZIONALE CHE PREVEDE LA POSSIBILITA’ TEMPORANEA PER I LAVORATORI DELLO SPETTACOLO CHE HANNO RAGGIUNTO L’ETA’ PENSIONABILE DI CONTINUARE A ESERCITARE FINO ALL’ETA’ PRECEDENTEMENTE […]
Leggi tuttoCORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 17 aprile 2018, n. C-414/16 – Parità di trattamento – Differenza di trattamento basata sulla religione o sulle convinzioni personali
il 20 Aprile, 2018in Corte CE-UE, lavorotags: CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE, lavoro
CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 17 aprile 2018, n. C-414/16 Rinvio pregiudiziale – Politica sociale – Direttiva 2000/78/CE – Parità di trattamento – Differenza di trattamento basata sulla religione o sulle convinzioni personali – Attività professionali di Chiese o di altre organizzazioni la cui etica è fondata sulla religione o sulle convinzioni personali – […]
Leggi tuttoCORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 12 aprile 2018, n. C-8/17 – Ostano alla normativa di uno Stato membro per effetto della quale, in circostanze come quelle oggetto del procedimento principale in cui, in seguito ad avviso di accertamento di maggiore imposta, a distanza di vari anni dalla cessione dei beni di cui trattasi, è stato versato allo Stato un supplemento di imposta sul valore aggiunto (IVA) con emissione dei relativi documenti di rettifica delle fatture iniziali, il beneficio del diritto della detrazione dell’IVA sia escluso, con la motivazione che il termine previsto dalla normativa medesima ai fini dell’esercizio di tale diritto sarebbe iniziato a decorrere dalla data di emissione delle dette fatture iniziali e sarebbe quindi scaduto.
il 18 Aprile, 2018in Corte CE-UE, TRIBUTItags: CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE, IVA
CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 12 aprile 2018, n. C-8/17 Rinvio pregiudiziale – IVA – Principio di neutralità fiscale – Diritto alla detrazione dell’IVA – Termine previsto dalla legislazione nazionale per l’esercizio di tale diritto – Detrazione di un supplemento d’IVA versato allo Stato e già oggetto di documenti di rettifica delle fatture iniziali […]
Leggi tuttoCORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 11 aprile 2018, n. C-532/16 – Nel caso in cui la detrazione dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) operata inizialmente non avrebbe potuto essere effettuata legalmente, spetta agli Stati membri determinare la data in cui sorge l’obbligo di rettificare la detrazione dell’IVA indebita e il periodo entro cui tale rettifica deve aver luogo
il 18 Aprile, 2018in Corte CE-UE, TRIBUTItags: CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE, IVA
CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 11 aprile 2018, n. C-532/16 «Rinvio pregiudiziale – Sistema comune d’imposta sul valore aggiunto (IVA) – Limitazione al diritto alla detrazione dell’imposta assolta a monte – Rettifica della detrazione dell’imposta assolta a monte – Cessione di un terreno – Errata qualificazione di “attività soggetta ad imposta” – Indicazione dell’imposta […]
Leggi tuttoCORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 21 marzo 2018, n. C-533/16- Osta alla normativa di uno Stato membro in forza della quale, in circostanze come quelle di cui al procedimento principale, – nelle quali l’imposta sul valore aggiunto (IVA) è stata fatturata al soggetto passivo e versata da quest’ultimo diversi anni dopo la cessione dei beni di cui trattasi – è negato il diritto al rimborso dell’IVA, con la motivazione che il termine di decadenza previsto dalla suddetta normativa per l’esercizio di tale diritto sarebbe iniziato a decorrere dalla data della consegna e sarebbe scaduto prima della presentazione della domanda di rimborso.
il 23 Marzo, 2018in Corte CE-UE, TRIBUTItags: CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE, IVA
CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 21 marzo 2018, n. C-533/16 IVA – Direttiva 2006/112/CE – Articoli da 167 a 171 – Diritto alla detrazione dell’IVA – Diritto al rimborso dell’IVA ai soggetti passivi non stabiliti nello Stato membro del rimborso – Articolo 178, lettera a) – Modalità di esercizio del diritto a detrazione dell’IVA […]
Leggi tuttoRICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- Gli amministratori deleganti sono responsabili, ne
La Corte di Cassazione, sezione I, con l’ordinanza n 10739 depositata il…
- La prescrizione quinquennale, di cui all’art. 2949
La Corte di Cassazione, sezione I, con l’ordinanza n. 8553 depositata il 2…
- La presunzione legale relativa, di cui all’a
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 10075 depos…
- Determinazione del compenso del legale nelle ipote
La Corte di Cassazione, sezione III, con l’ordinanza n.10367 del 17 aprile…
- L’agevolazione del c.d. Ecobonus del d.l. n.
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza n. 7657 depositata il 21 ma…