Corte CE-UE

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 16 gennaio 2014, n. C-429/12 – Il principio di effettività, non osta ad una normativa nazionale che assoggetta a un termine di prescrizione trentennale il diritto del dipendente di chiedere una nuova valutazione dei periodi di servizio

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE - Sentenza 16 gennaio 2014, n. C-429/12 RAPPORTO DI LAVORO - PARITA' DI TRATTAMENTO IN MATERIA DI OCCUPAZIONE E DI CONDIZIONI DI LAVORO - DIFFERENZA DI TRATTAMENTO FONDATO SULL'ETA' - FISSAZIONE DATA DI RIFERIMENTO AI FINI DELL'AVANZAMENTO NELLA FASCIA DI RETRIBUZIONE - TERMINE DI PRESCRIZIONE 1. La domanda di pronuncia pregiudiziale verte [...]

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 18 maggio 2017, n. C-624/15 – Regime del margine – Presupposti d’applicazione – Diniego opposto ad un soggetto passivo da parte delle autorità tributarie del beneficio del diritto di applicare il regime del margine – Fatture con menzione sia dell’applicazione da parte del fornitore del regime del margine sia dell’esenzione dall’IVA

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE - Sentenza 18 maggio 2017, n. C-624/15 Rinvio pregiudiziale - Fiscalità - Imposta sul valore aggiunto (IVA) - Direttiva 2006/112/CE - Articolo 314 - Regime del margine - Presupposti d’applicazione - Diniego opposto ad un soggetto passivo da parte delle autorità tributarie del beneficio del diritto di applicare il regime del [...]

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 17 maggio 2017, n. C-365/16 – Tale disposizione osta ad una misura fiscale prevista dallo Stato membro di una società madre, quale quella di cui al procedimento principale, che prevede la riscossione di un’imposta in sede di distribuzione dei dividendi da parte della società madre

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE - Sentenza 17 maggio 2017, n. C-365/16 «Rinvio pregiudiziale - Regime fiscale comune applicabile alle società capogruppo e controllate di Stati membri diversi - Direttiva 2011/96/UE - Prevenzione della doppia imposizione - Contributo aggiuntivo del 3% all’imposta sulle società» 1. La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sull’interpretazione dell’articolo 4, paragrafo 1, [...]

IVA non applicabile ai trasferimenti di beni al fisco per il pagamento delle imposte non è un operazione onerosa – Corte CE-UE sentenza n. 36/2016

La sentenza della Corte di giustizia UE con la sentenza n. C-36/16 del 11 maggio 2017 hanno chiarito che non è da assoggettare ad IVA il trasferimento della proprietà di un bene immobile qualora lo stesso venga ceduto a favore dell'Erario o dell'ente impositore da parte di un soggetto passivo quale compensazione con il debito tributario [...]

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 11 maggio 2017, n. C-36/16 – IVA – Cessione allo Stato o a un ente territoriale di un immobile per estinguere un debito d’imposta – Esclusione

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE - Sentenza 11 maggio 2017, n. C-36/16 Rinvio pregiudiziale - Fiscalità - IVA - Direttiva 2006/112/CE - Articolo 2, paragrafo 1, lettera a) - Articolo 14, paragrafo 1 - Operazioni imponibili - Nozione di "cessione di beni effettuata a titolo oneroso" - Cessione allo Stato o a un ente territoriale di [...]

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 7 settembre 2016, n. C-549/14 – L’articolo 2 della direttiva 2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi, deve essere interpretato nel senso che, dopo l’aggiudicazione di un appalto pubblico, a tale appalto non può essere apportata una modifica sostanziale senza l’avvio di una nuova procedura di aggiudicazione, anche qualora tale modifica costituisca, obiettivamente, una modalità di composizione transattiva comportante rinunce reciproche per entrambe le parti

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE - Sentenza 7 settembre 2016, n. C-549/14 LAVORO - SICUREZZA SUL LAVORO - APPALTO - PROCEDURE DI AGGIUDICAZIONE DEGLI APPALTI PUBBLICI DI LAVORI - NON MODIFICA DELL’APPALTO 1 La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sull’interpretazione dell’articolo 2 della direttiva 2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativa al [...]

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 20 luglio 2016, n. C-341/15 – La CGCE ha stabilito che l’art. 7, paragrafo 2, della direttiva 2003/88/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 novembre 2003, che riguarda l’organizzazione dell’orario di lavoro, deve essere interpretato nel senso che esso osta a una normativa nazionale, come nel caso in esame Austria, che priva del diritto all’indennità finanziaria per ferie annuali retribuite non godute il lavoratore il cui rapporto di lavoro sia cessato a seguito della sua domanda di pensionamento e che non sia stato in grado di usufruire di tutte le ferie prima della fine di tale rapporto di lavoro

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE - Sentenza 20 luglio 2016, n. C-341/15 LAVORO - RAPPORTI DI LAVORO SUBORDINATO - DIRITTO ALLE FERIE ANNUALI RETRIBUITE - COLLOCAMENTO A RIPOSO SU RICHIESTA DELL’INTERESSATO - LAVORATORE CHE NON HA USUFRUITO DI TUTTE LE FERIE ANNUALI RETRIBUITE PRIMA DELLA FINE DEL SUO RAPPORTO DI LAVORO 1. La domanda di pronuncia pregiudiziale [...]

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 14 luglio 2016, n. C-335/15 – Il principio della parità delle retribuzioni tra i lavoratori di sesso maschile e quelli di sesso femminile

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE - Sentenza 14 luglio 2016, n. C-335/15 LAVORO - RAPPORTO DI LAVORO - POLITICA SOCIALE - PARITA' DELLE RETRIBUZIONI TRA LAVORATORI DI SESSO MASCHILE E LAVORATORI DI SESSO FEMMINILE - MISURE VOLTE A PROMUOVERE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE SUL LAVORO DELLE LAVORATRICI GESTANTI, PUERPERE O IN PERIODO DI [...]

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