LEGGE n. 83 del 13 giugno 2023
Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri, con Protocollo aggiuntivo e Scambio di Lettere, fatto a Roma il 23 dicembre 2020, b) Protocollo che modifica la Convenzione tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, con Protocollo aggiuntivo, conclusa a Roma il 9 marzo 1976, così come modificata dal Protocollo del 28 aprile 1978 e dal Protocollo del 23 febbraio 2015, fatto a Roma il 23 dicembre 2020, nonchè norme di adeguamento dell’ordinamento interno
Art. 1
Autorizzazione alla ratifica
1. Il Presidente della Repubblica è autorizzato a ratificare i seguenti accordi:
a) Accordo tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri, con Protocollo aggiuntivo e Scambio di lettere, fatto a Roma il 23 dicembre 2020;
b) Protocollo che modifica la Convenzione tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, con Protocollo aggiuntivo, conclusa a Roma il 9 marzo 1976, così come modificata dal Protocollo del 28 aprile 1978 e dal Protocollo del 23 febbraio 2015, fatto a Roma il 23 dicembre 2020.
Art. 2
Ordine di esecuzione
1. Piena ed intera esecuzione è data agli accordi di cui all’ articolo 1, comma 1, lettere a) e b), della presente legge, a decorrere dalla data della loro entrata in vigore, in conformità a quanto disposto, rispettivamente, dall’articolo 8 dell’Accordo di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), e dall’articolo II del Protocollo di cui all’articolo 1, comma 1, lettera b).
Art. 3
Redditi prodotti in Svizzera dai frontalieri italiani
1. Ai lavoratori frontalieri come definiti all’articolo 2, lettera b), dell’Accordo di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), della presente legge, residenti in Italia, che lavorano nell’area di frontiera in Svizzera come definita all’articolo 2, lettera a), del predetto Accordo, si applicano le disposizioni previste dal medesimo Accordo. I lavoratori frontalieri residenti in Italia che lavorano nell’area di frontiera in Svizzera rientranti nel regime transitorio di cui all’articolo 9 dell’Accordo restano imponibili soltanto in Svizzera.
Art. 4
Franchigia applicabile ai lavoratori frontalieri italiani
1. A decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore dell’Accordo di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), della presente legge, il limite di reddito indicato nell’articolo 1, comma 175, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, è fissato in 10.000 euro.
Art. 5
Deducibilità dei contributi obbligatori per i prepensionamenti di categoria dei lavoratori frontalieri
1. A decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore dell’Accordo di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), della presente legge, i contributi previdenziali per il prepensionamento di categoria che, in base a disposizioni contrattuali, sono a carico dei lavoratori frontalieri nei confronti degli enti di previdenza dello Stato in cui gli stessi prestano l’attività lavorativa sono deducibili dal reddito complessivo nell’importo risultante da idonea documentazione.
Art. 6
Non imponibilità degli assegni familiari erogati dagli enti di previdenza dello Stato in cui il frontaliere presta lavoro
1. A decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore dell’Accordo di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), della presente legge, sono esclusi dalla base imponibile dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) gli assegni di sostegno al nucleo familiare erogati dagli enti di previdenza dello Stato in cui il frontaliere presta l’attività lavorativa.
Art. 7
Modalità di calcolo della NASpI per i lavoratori frontalieri italiani
1. Per i lavoratori frontalieri di cui all’articolo 2, lettera b), dell’Accordo di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), della presente legge, la Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI), in deroga all’articolo 4 del decreto-legislativo 4 marzo 2015, n. 22, è calcolata per i primi tre mesi in misura pari all’importo erogabile, in caso di disoccupazione, ai sensi della legislazione svizzera, secondo le modalità stabilite dall’articolo 65, paragrafo 6, secondo periodo, del regolamento (CE) n. 883/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, applicabile in forza dell’Accordo tra la Comunità europea ed i suoi Stati membri, da una parte, e la Confederazione svizzera, dall’altra, sulla libera circolazione delle persone, fatto a Lussemburgo il 21 giugno 1999, di cui alla legge 15 novembre 2000, n. 364.
2. Il comma 1 non si applica qualora l’importo della NASpI risulti comunque superiore all’indennità di disoccupazione prevista dalla legislazione svizzera.
3. Per i lavoratori frontalieri ai quali si applica il comma 1 del presente articolo la contribuzione figurativa è riconosciuta secondo le modalità di cui all’articolo 12 del decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22, calcolata come se l’importo della NASpI sia stato erogato ai medesimi lavoratori secondo quanto previsto dall’articolo 4 dello stesso decreto legislativo n. 22 del 2015.
4. Alla compensazione degli effetti finanziari in termini di fabbisogno e di indebitamento netto, derivanti dal presente articolo, pari a 5,35 milioni di euro per l’anno 2023, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente conseguenti all’attualizzazione di contributi pluriennali, di cui all’articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189.
5. Salvo quanto previsto al comma 4, all’attuazione delle disposizioni di cui al presente articolo si provvede senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. All’attuazione degli adempimenti previsti dal presente articolo le amministrazioni interessate provvedono con l’utilizzo delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.
Art. 8
Redditi prodotti in Italia dai frontalieri svizzeri
1. A decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore dell’Accordo di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), della presente legge, l’imposta netta e le addizionali comunale e regionale all’imposta sui redditi delle persone fisiche (IRPEF) dovute sui redditi derivanti da lavoro dipendente prestato in Italia dal lavoratore frontaliere come definito all’articolo 2, lettera b), del citato Accordo e tenuto presente il punto 2 del Protocollo aggiuntivo allo stesso, residente in Svizzera, sono ridotte del 20 per cento. Le riduzioni, da indicare nella certificazione unica di cui all’articolo 4, comma 6-ter, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, spettano comunque negli importi determinati dal sostituto d’imposta anche nell’ipotesi di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Art. 9
Ripartizione della compensazione finanziaria
1. Ognuno dei cantoni dei Grigioni, del Ticino e del Vallese versa ogni anno, per ciascun anno fiscale di riferimento sino all’anno fiscale in corso al 31 dicembre 2033, una parte del gettito fiscale proveniente dall’imposizione, a livello federale, cantonale e comunale, dei salari, degli stipendi e delle altre remunerazioni analoghe ricevute dai lavoratori frontalieri rientranti nel regime transitorio previsto dall’articolo 9 dell’Accordo di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), della presente legge, come compensazione finanziaria delle spese sostenute dai comuni italiani a causa dei frontalieri che risiedono sul loro territorio ed esercitano un’attività dipendente sul territorio di uno dei detti cantoni.
2. La compensazione finanziaria di ognuno dei tre cantoni è pari al 40 per cento dell’ammontare lordo delle imposte sui salari, sugli stipendi e sulle altre remunerazioni analoghe, pagate durante l’anno fiscale di riferimento dai frontalieri italiani.
3. La compensazione finanziaria è effettuata in franchi svizzeri mediante un versamento unico nel corso del primo semestre dell’anno successivo a quello a cui la compensazione finanziaria si riferisce.
La compensazione finanziaria è versata dagli organi finanziari dei cantoni dei Grigioni, del Ticino e del Vallese, attraverso i normali canali, in un conto aperto presso la Tesoreria dello Stato, intestato al Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento del tesoro e denominato «Compensazioni finanziarie per l’imposizione operata in Svizzera sulle remunerazioni dei frontalieri italiani».
Art. 10
Risorse finanziarie per i comuni di frontiera
1. Durante il periodo transitorio di cui all’articolo 9, paragrafo 2, dell’Accordo di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), della presente legge, ai comuni italiani di frontiera, individuati ai sensi dell’articolo 2, lettera b), punto i), del medesimo Accordo, in cui risiedono i lavoratori frontalieri, compete un contributo statale idoneo a garantire, tenuto conto anche dei versamenti di cui all’articolo 9 della presente legge effettuati dalle autorità cantonali, un livello di finanziamento pari a 89 milioni di euro annui, corrispondente all’importo assicurato, per l’anno 2019, tramite i trasferimenti dai cantoni della Svizzera effettuati sulla base dell’Accordo tra Italia e Svizzera del 3 ottobre 1974.
2. Terminato il periodo transitorio di cui al comma 1 del presente articolo, ai comuni italiani di frontiera, individuati ai sensi dell’articolo 2, lettera b), punto i), dell’Accordo di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), della presente legge, in cui risiedono i lavoratori frontalieri, è comunque garantito lo stesso livello di finanziamento di cui al medesimo comma 1 del presente articolo.
3. Per le finalità di cui ai commi 1 e 2 è istituito, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, un apposito fondo con una dotazione di 89 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025.
4. In occasione della riunione, almeno una volta l’anno, della Commissione mista prevista dall’articolo 6 dell’Accordo di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), della presente legge, ai sensi dell’articolo 9, paragrafo 6, dello stesso Accordo, i cantoni dei Grigioni, del Ticino e del Vallese forniscono le informazioni statistiche utili alle autorità italiane per la redistribuzione della compensazione finanziaria di cui al comma 1 ai comuni di frontiera italiani e i rappresentanti italiani informano quelli svizzeri circa l’utilizzazione delle somme messe a disposizione dei suddetti comuni. Alla Commissione mista può partecipare il presidente dell’Associazione dei comuni italiani di frontiera, previa intesa tra le autorità competenti degli Stati contraenti. Per la partecipazione alle riunioni della Commissione mista non sono dovuti compensi, gettoni di presenza, rimborsi di spese o altri emolumenti comunque denominati.
5. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, sentiti le regioni Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia, la provincia autonoma di Bolzano e i comuni frontalieri interessati, sono stabiliti i termini e le modalità di determinazione del contributo di cui ai commi 1 e 2 anche tenuto conto delle informazioni assunte ai sensi del comma 4. In ogni caso il rapporto tra numero di frontalieri e popolazione di un comune, qualora adottato come criterio per l’attribuzione diretta ai comuni di frontiera delle risorse finanziarie di cui al comma 1, non può eccedere la quota del 3 per cento.
6. Le somme di cui ai commi 1 e 2 possono essere impiegate in parte corrente nel limite massimo del 50 per cento dell’importo.
Art. 11
Istituzione, alimentazione e riparto del Fondo per lo sviluppo economico, il potenziamento delle infrastrutture e il sostegno dei salari nelle zone di confine italo-elvetiche
1. Nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze è istituito un Fondo con una dotazione di 1,66 milioni di euro per l’anno 2025, 21,16 milioni di euro per l’anno 2026, 32,86 milioni di euro per l’anno 2027, 44,76 milioni di euro per l’anno 2028, 56,46 milioni di euro per l’anno 2029, 68,06 milioni di euro per l’anno 2030, 79,76 milioni di euro per l’anno 2031, 91,66 milioni di euro per l’anno 2032, 103,26 milioni di euro per l’anno 2033, 115,06 milioni di euro per l’anno 2034, 126,86 milioni di euro per l’anno 2035, 102,96 milioni di euro per l’anno 2036, 119,06 milioni di euro per l’anno 2037, 135,36 milioni di euro per l’anno 2038, 151,56 milioni di euro per l’anno 2039, 167,66 milioni di euro per l’anno 2040, 183,96 milioni di euro per l’anno 2041, 200,06 milioni di euro per l’anno 2042, 216,26 milioni di euro per l’anno 2043, 232,46 milioni di euro per l’anno 2044 e 221,46 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2045, destinato al finanziamento di progetti di sviluppo economico e sociale dei territori dei comuni di frontiera di cui all’articolo 10 della presente legge nonchè al potenziamento delle infrastrutture nelle zone di confine italo-elvetiche, con particolare riguardo al sostegno delle remunerazioni nette dei lavoratori residenti nei territori dei predetti comuni, occupati presso aziende ubicate nei medesimi territori, mediante assegni integrativi a titolo di premio di frontiera, al fine di sostenere la competitività salariale rispetto ai livelli salariali oltre confine e scongiurare i conseguenti rischi di desertificazione produttiva.
2. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro per gli affari regionali e le autonomie e il Ministro dell’interno, sentiti le regioni Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia, la provincia autonoma di Bolzano e i comuni frontalieri interessati, sono definiti i criteri per la distribuzione delle risorse del Fondo di cui al comma 1 alle province e agli enti montani confinanti con la Svizzera e ai comuni italiani di frontiera individuati ai sensi dell’articolo 2, lettera b), punto i), dell’Accordo di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), della presente legge.
Art. 12
Disposizioni diverse
1. Nelle more dell’entrata in vigore delle intese conseguenti agli accordi di cui all’articolo 1 della presente legge in materia di telelavoro e, comunque, non oltre il 30 giugno 2023, i giorni di lavoro svolti nello Stato di residenza in modalità di telelavoro, fino al 40 per cento del tempo di lavoro, dai lavoratori frontalieri che rientrano nel campo di applicazione dell’Accordo tra l’Italia e la Svizzera relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri, firmato a Roma il 3 ottobre 1974, reso esecutivo con legge 26 luglio 1975, n. 386, si considerano effettuati nell’altro Stato.
2. La disposizione di cui al comma 1 ha efficacia a decorrere dal 1° febbraio 2023.
3. Alla luce del rafforzamento dei rapporti economici tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera in virtù della ratifica dell’Accordo relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri, con Protocollo aggiuntivo e Scambio di lettere, fatto a Roma il 23 dicembre 2020, nonchè in considerazione delle disposizioni specifiche in materia di scambio di informazioni contenute nell’articolo 7 del suddetto Accordo, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, si provvede all’eliminazione della Svizzera dall’elenco di cui all’articolo 1 del decreto del Ministro delle finanze 4 maggio 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 107 del 10 maggio 1999.
L’efficacia delle modifiche al decreto del Ministro delle finanze 4 maggio 1999 di cui al primo periodo decorre dal periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data di pubblicazione del suddetto decreto del Ministro dell’economia e delle finanze. Restano ferme tutte le disposizioni dell’ordinamento nazionale applicabili fino al periodo d’imposta in corso alla data di pubblicazione del decreto di cui al presente comma nonchè ogni attività di accertamento effettuata in conformità a tali disposizioni.
Art. 13
Tavolo interministeriale
1. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, è istituito presso il medesimo Ministero, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, un tavolo interministeriale del quale fanno parte rappresentanti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del Ministero dell’economia e delle finanze e del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, rappresentanti nazionali dei lavoratori frontalieri delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e rappresentanti delle amministrazioni locali di confine. Ai componenti del tavolo non spettano compensi, gettoni di presenza, rimborsi di spese, o altri emolumenti comunque denominati.
2. Il tavolo tecnico di cui al comma 1, coordinato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ha lo scopo di discutere le proposte in materia di sicurezza sociale, mercato del lavoro e dialogo sociale nonchè cooperazione transnazionale per la definizione di uno Statuto dei lavoratori frontalieri.
Art. 14
Copertura finanziaria
1. Agli oneri derivanti dagli articoli 4 e 8, valutati in 1,6 milioni di euro per l’anno 2024, 21,04 milioni di euro per l’anno 2025 e 13,24 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026, e agli oneri derivanti dagli articoli 10, comma 3, e 11, pari a 90,66 milioni di euro per l’anno 2025, 110,16 milioni di euro per l’anno 2026, 121,86 milioni di euro per l’anno 2027, 133,76 milioni di euro per l’anno 2028, 145,46 milioni di euro per l’anno 2029, 157,06 milioni di euro per l’anno 2030, 168,76 milioni di euro per l’anno 2031, 180,66 milioni di euro per l’anno 2032, 192,26 milioni di euro per l’anno 2033, 204,06 milioni di euro per l’anno 2034, 215,86 milioni di euro per l’anno 2035, 191,96 milioni di euro per l’anno 2036, 208,06 milioni di euro per l’anno 2037, 224,36 milioni di euro per l’anno 2038, 240,56 milioni di euro per l’anno 2039, 256,66 milioni di euro per l’anno 2040, 272,96 milioni di euro per l’anno 2041, 289,06 milioni di euro per l’anno 2042, 305,26 milioni di euro per l’anno 2043, 321,46 milioni di euro per l’anno 2044 e 310,46 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2045, si provvede:
a) quanto a 1,6 milioni di euro per l’anno 2024, mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del Fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2023-2025, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2023, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero;
b) quanto a 84,5 milioni di euro per l’anno 2025, 80,1 milioni di euro per l’anno 2026, 75,6 milioni di euro per l’anno 2027, 71,2 milioni di euro per l’anno 2028, 66,7 milioni di euro per l’anno 2029, 62,3 milioni di euro per l’anno 2030, 57,8 milioni di euro per l’anno 2031, 53,4 milioni di euro per l’anno 2032, 48,9 milioni di euro per l’anno 2033, 44,5 milioni di euro per l’anno 2034 e 40 milioni di euro per l’anno 2035, mediante corrispondente riduzione delle quote annuali delle risorse da destinare mediante riassegnazione ai sensi dell’articolo 4 della legge 26 luglio 1975, n. 386, che, a tale fine, restano acquisite all’entrata del bilancio dello Stato;
c) per i restanti oneri mediante utilizzo di quota parte delle maggiori entrate derivanti dall’articolo 3.
2. Il Ministero dell’economia e delle finanze effettua il monitoraggio delle risorse di cui al comma 1, lettera b), al fine di assicurare il rispetto degli importi ivi indicati. Nel caso si verifichino o siano in procinto di verificarsi scostamenti rispetto agli importi indicati al comma 1, lettera b), il Ministro dell’economia e delle finanze assume tempestivamente le conseguenti iniziative ai sensi dell’articolo 17, comma 12-bis, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.
Art. 15
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Allegato A
ACCORDO ITALIA E SVIZZERA 23 DICEMBRE 2020
(Testo dell’allegato)
Allegato B
PROTOCOLLO REPUBBLICA ITALIANA E CONFEDERAZIONE SVIZZERA 23 DICEMBRE 2020
(Testo dell’allegato)