AGENZIA DELLE DOGANE – Comunicato 01 luglio 2019
Firmato un accordo tra l’agenzia delle dogane e dei monopoli e l’amministrazione generale delle dogane della repubblica popolare cinese per la cooperazione tra la direzione regionale delle dogane di venezia, trieste, ravenna e il distretto doganale di shanghai
Il Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Benedetto Mineo, ha siglato con il vice Ministro delle Dogane della Repubblica Popolare Cinese, Wang Lingjun, un accordo di collaborazione tra gli uffici doganali di Venezia, Trieste e Ravenna e il distretto doganale di Shanghai.
Presente alla firma di intesa anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria.
L’accordo, valido fino al 31 dicembre 2021, è costituto da un preambolo, da un dispositivo di sei articoli e di un allegato.
Nel preambolo vengono richiamati gli accordi e i progetti di collaborazione in campo doganale per la cooperazione tra Unione Europea (che ha competenza esclusiva in materia doganale) e Cina sulla base dei quali viene affermata l’opportunità di stabilire una cooperazione diretta in materia doganale tra Italia e Cina. Gli articoli definiscono gli uffici operativi interessati, scopi, obiettivi e aspetti della cooperazione, oltre che le modalità di rinnovo/risoluzione dell’accordo. Nell’allegato sono contenuti gli aspetti attuativi delle previsioni condivise nel testo dell’accordo.
Nel dettaglio, l’accordo prevede un contatto diretto tra uffici operativi, quindi più efficiente di quello a livello centrale previsto dagli accordi tra UE e Cina, per lo scambio di informazioni e esperienze professionali utili a rendere più efficace il contrasto alle violazioni di carattere doganale, tra cui le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, il traffico di rifiuti e la sotto-fatturazione.
L’accordo sancisce la collaborazione per attuare misure di facilitazione del commercio, in linea con quanto indicato negli accordi per il mutuo riconoscimento dei rispettivi programmi dell’Unione Europea e della Cina concessi agli operatori economici autorizzati (AEO). È stata introdotta anche la possibilità di scambiare informazioni su problematiche doganali riscontrate da operatori economici nazionali nel paese di destinazione della merce.
Infine è prevista l’organizzazione di operazioni congiunte mirate al contrasto di specifici fenomeni illeciti e lo scambio di informazioni su spedizioni oggetto di valutazioni di rischio.
L’intesa comporta facilitazioni per gli AEO a causa di una riduzione dei controlli per gli operatori economici affidabili con un vantaggio per le ditte importatrici. Lo scambio di informazioni consente inoltre di migliorare la lotta alle violazioni doganali che, con riferimento alla Cina, assumono particolare rilevanza sia per aspetti tributari (sotto-fatturazione, contrabbando e aggiramento dei dazi anti-dumping) sia extra-tributari (violazione dei diritti di proprietà intellettuale, traffico di rifiuti, farmaci etc.).
Le previsioni normative e le modalità di attuazione dell’accordo sono strettamente allineate agli standard normativi e di attuazione della collaborazione in campo doganale tra Unione Europea e Cina.
La scelta di Shanghai è stato oggetto di una lunga negoziazione in considerazione dell’importanza del porto, primo al mondo per volume di traffico containerizzato e primo distretto doganale cinese per volumi di operazioni doganali. Shanghai è inoltre il distretto doganale dove le autorità cinesi hanno introdotto in fase sperimentale tutte le innovazioni normative e procedurale degli ultimi sei anni.
Da parte italiana la scelta dei porti del nord Adriatico si basa sul crescente interesse cinese sui porti del nord-est e la crescente importanza di questi porti quali hub per le spedizioni da per la Cina dal centro Europa.
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