ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO – Nota 15 giugno 2020, n. 574
Aggiornamento documento di programmazione della vigilanza – Anno 2020
Nella riunione del 10 giugno 2020, la Commissione centrale di coordinamento ha definito l’aggiornamento della programmazione delle attività di vigilanza, il cui documento era stato adottato lo scorso 28 febbraio.
Il nuovo documento di programmazione, adottato dal Direttore Generale dell’Ispettorato e trasmesso al Ministero del Lavoro in data 12 giugno 2020, potrà essere ulteriormente aggiornato in ragione di eventuali indicazioni che lo stesso Ministero potrà far pervenire.
L’aggiornamento dei contenuti della programmazione tiene in debito conto i mutamenti intervenuti nello scenario di riferimento e si fonda su tre direttive principali:
– la valorizzazione della funzione di tutela sociale, da esercitarsi anche attraverso l’implementazione delle attività di prevenzione e promozione della sicurezza e legalità;
– la “centralità” dei lavoratori e delle parti sociali, alle cui esigenze va assicurata priorità d’intervento;
– l’orientamento della vigilanza al contrasto degli illeciti di maggior disvalore sociale ed economico e alla effettiva tutela dei lavoratori.
Le linee d’indirizzo fornite nel documento rispondono all’esigenza di assicurare una Direzione centrale tutela, sicurezza presenza sul territorio che deve esprimersi, oltre che attraverso gli accessi ispettivi in azienda, in termini di capillare conoscenza del tessuto produttivo e dei fenomeni di irregolarità che lo interessano e di adeguate analisi e selezioni delle realtà produttive da sottoporre a verifica.
Il presidio del territorio deve fondarsi su relazioni continue con le istituzioni e le parti sociali e tendere allo sviluppo di modelli multi agenzia di analisi e intervento operativo.
Inoltre, viene richiesto un costante flusso informativo tra territorio e Direzione centrale in merito ai fenomeni di irregolarità che potrebbero coinvolgere anche altre realtà territoriali.
Seguiranno indicazioni in merito agli indicatori della performance operativa, nei cui riguardi si sta procedendo a coerente rivisitazione alla luce delle linee di programmazione in allegato.
Allegato
Documento di programmazione della vigilanza per il 2020 aggiornamento al giugno 2020
Il presente documento segue quello che, redatto sul finire dello scorso mese di febbraio, non è stato portato a conoscenza e ad attuazione per via del sopravvenuto “lockdown” imposto dalle misure emergenziali che si sono dovute osservare per il contenimento della diffusione del contagio da COVID19 e che hanno riguardato anche lo svolgimento dell’azione ispettiva, peraltro già riavviata sotto la prevalente forma di concorso al sistema delle verifiche dell’osservanza dei c.d. “protocolli di sicurezza anti-contagio” facente capo alla responsabilità dei Prefetti.
Con la generalizzata ripresa delle attività economico-produttive deve ora necessariamente coincidere quella della “ordinaria” vigilanza ispettiva, secondo criteri che tengano nella necessaria considerazione i mutamenti intervenuti nello scenario di riferimento.
All’esito dei lavori della Commissione centrale di programmazione tenutisi il 10 giugno 2020, i lineamenti dell’attività di vigilanza da effettuarsi per il prosieguo del corrente anno sono stati pertanto aggiornati come di seguito illustrato.
Attività di prevenzione e promozione della sicurezza e della legalità.
La valorizzazione del ruolo sociale del personale ispettivo va assicurata anche attraverso una adeguata implementazione e valorizzazione dell’attività di informazione, prevenzione e promozione della legalità, cui fanno riferimento gli articoli 7, lett. c) e 8 del d.lgs. n. 124/2004.
Tale attività è strettamente connessa alla funzione generale di “tutela” dei rapporti e delle condizioni di lavoro, in quanto risponde alla fondamentale esigenza di “chiarezza della regolazione” che configura il presupposto della corretta ottemperanza alle disposizioni normative.
Il dialogo avviato con le espressioni di rappresentanza, i lavoratori e i professionisti (questionario “La tua opinione è importante per l’Ispettorato nazionale del lavoro” pubblicato sul sito INL) ha evidenziato, specie nelle PMI, problematiche legate alla complessità delle regole in materia di lavoro e rilevato diffuse richieste di ausilio nel reperire informazioni ed esigenze di semplificazione degli adempimenti necessari alla gestione corretta del rapporto di lavoro.
Le stesse parti sociali richiedono una intensificazione delle attività di promozione, anche a livello scolastico, volte ad aumentare nel nostro Paese la “cultura della legalità”.
L’emergenza sanitaria ha reso ancora più necessaria questa attività, atteso che tutte le aziende debbono provvedere ad un generale riassetto dell’organizzazione del lavoro.
L’attività in questione deve rappresentare, quindi, un diffuso strumento di supporto alle imprese, specie a quelle medie e piccole, nei rapporti con l’INL e negli adempimenti ai propri obblighi e potrà essere sviluppata, oltre che in favore di organizzazioni rappresentative dei lavoratori e dei datori di lavoro, ordini professionali, altri enti pubblici e istituzioni scolastiche, anche a seguito di richiesta dei singoli datori di lavoro.
In ragione dei profili di competenza, i contenuti di tale attività potranno essere condivisi e sviluppati anche con altre istituzioni e in particolare, oltre che con INPS e INAIL, con le ASL.
Le iniziative in questione possono rappresentare, inoltre, un rilevante strumento di dialogo con le realtà produttive, dal quale ricavare puntuali elementi di conoscenza delle esigenze e delle dinamiche lavoristiche che si sviluppano sul territorio.
Sarà possibile veicolare, per il tramite degli IIL, le richieste di chiarimenti più frequenti.
Richieste di intervento, conciliazioni monocratiche e tutela civilistica dei lavoratori.
Nell’ambito della programmazione dell’attività ispettiva assumono rilevanza prioritaria le richieste d’intervento formulate dai soggetti qualificati già individuati con nota DGAI 25/SEGR/2306 del 16/02/2007.
La funzione di tutela dei rapporti e delle condizioni di lavoro presuppone, infatti, una centralità dei lavoratori e delle parti sociali, alle cui esigenze va assicurata priorità d’intervento.
Va implementata l’attivazione della conciliazione monocratica preventiva quale modalità privilegiata di definizione delle richieste d’intervento, anche riguardanti una pluralità di lavoratori, dalle quali emergano elementi per una soluzione conciliativa della controversia, che andrà comunque favorita da un ruolo attivo del conciliatore.
Va intensificato, altresì, il ricorso alla diffida accertativa che potrà attivarsi, previa acquisizione della documentazione necessaria e a seguito della mancata dimostrazione della soddisfazione del credito accertato, anche d’ufficio.
Le richieste d’intervento relative a realtà produttive caratterizzate da una ridotta consistenza numerica del personale impiegato potranno essere trattate anche d’ufficio e limitate alle sole irregolarità segnalate.
Orientamento della vigilanza d’iniziativa.
In ragione delle indicazioni fornite dalla commissione centrale, la vigilanza d’iniziativa dovrà essere prioritariamente orientata al contrasto di illeciti sostanziali di maggior disvalore sociale ed economico ed essere rivolta alla più ampia possibile platea di lavoratori, anche ai fini della corretta imputazione e/o qualificazione dei rapporti di lavoro e della tutela delle categorie più vulnerabili (minori, lavoratrici, extracomunitari e precari).
In ragione delle diffuse esigenze di rimodulazione dell’organizzazione del lavoro determinate, in larga parte dal sistema produttivo, dall’evoluzione delle dinamiche di mercato, dalle innovazioni tecnologiche nonché dal persistere delle misure di prevenzione del contagio, dovrà essere intensificato l’utilizzo del potere di disposizione di cui all’art. 14 del d.lgs. n. 124/2004.
Andranno altresì:
− sviluppate relazioni con le parti sociali, gli operatori, i professionisti e le altre istituzioni al fine di rilevare le principali problematiche del tessuto produttivo e concentrare l’attività al contrasto dei fenomeni maggiormente presenti nei diversi contesti territoriali;
− implementate modalità di intervento operativo orientate all’integrazione di diverse competenze e professionalità in sistemi multi agenzia.
Nei settori disciplinati da protocolli nazionali dedicati alle misure “anti-contagio”, alla vigilanza si continuerà altresì ad affiancare la verifica delle misure prevenzionistiche determinate dall’emergenza sanitaria.
Le sedi territoriali assicureranno inoltre un continuo flusso di informazioni e segnalazioni in relazione a fenomeni di particolare rilevanza che potrebbero coinvolgere anche altre realtà territoriali.
Salute e sicurezza dei lavoratori.
La ripresa delle attività produttive ha fatto da subito registrare un incremento del fenomeno infortunistico.
Dovranno essere quindi implementate le sinergie operative con le ASL finalizzate ad incrementare i livelli di sicurezza dei lavoratori.
Per quanto attiene alla vigilanza nei cantieri edili, si farà riferimento alle indicazioni già fornite con nota INL prot. n. 156 del 13 maggio 2020 e andrà privilegiato un approccio olistico con l’effettuazione di approfonditi controlli sia sotto il profilo della verifica degli adempimenti della normativa lavoristica e di legislazione sociale, sia per gli aspetti concernenti la tutela della salute e della sicurezza nei cantieri, tenuto altresì conto delle misure definite per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Nell’ambito degli organismi di coordinamento, andranno condivise misure e procedure tese alla definizione di sinergie operative, ad evitare duplicazione d’interventi e ad assicurare uniformità degli interventi e reciprocità di segnalazioni in relazione ai rispettivi ambiti di competenza.
Sommerso e caporalato.
Nonostante le misure di sostegno adottate, le condizioni del tessuto produttivo risultano esposte al rischio di alimentare l’economia sommersa e illegale.
Tali prevedibili conseguenze andranno adeguatamente contrastate con campagne mirate sui settori merceologici e/o sulla frequenza dei fenomeni caratterizzanti i diversi contesti territoriali, con intensificazione delle iniziative in coincidenza delle fasi di incremento delle attività produttive.
A tale ambito dovranno ricondursi le iniziative previste dal c.d. Piano triennale di contrasto al caporalato nonché gli specifici Progetti (SU.PR.EME. Italia e ALT Caporalato) attivati dall’INL.
In connessione alle attività di contrasto al lavoro nero, andranno sviluppate azioni finalizzate alla individuazione di situazioni di illegittima fruizione del reddito di cittadinanza o d’emergenza.
Illecite esternalizzazioni e interposizioni – elusione della normativa in materia di codatorialità e distacco.
L’azione ispettiva sarà particolarmente mirata al contrasto dei fenomeni di dumping sociale e contrattuale.
Andranno, quindi, intensificate le verifiche sulla genuinità delle fattispecie di decentramento produttivo anche attraverso l’approfondita analisi dei fenomeni che caratterizzano le esternalizzazioni produttive, tra i quali le filiere di appalti e subappalti di opere e di servizi, la somministrazione di lavoro, la cooperazione, i contratti di rete e i distacchi posti in essere dalle imprese italiane o di altri Paesi membri dell’U.E..
Il personale ispettivo avrà cura di valorizzare gli aspetti connessi alla responsabilità solidale dei committenti.
Le verifiche si rivolgeranno in particolare ad aziende e cooperative di media e grande dimensione.
Irregolarità e frodi relative alle misure di sostegno al reddito.
Le importanti misure di sostegno economico dedicate ai lavoratori e alle imprese, ivi compreso il rafforzamento degli ammortizzatori sociali, la cui disciplina è stata adeguata alla causale COVID 19, impongono l’attivazione di adeguati controlli sul corretto utilizzo delle risorse pubbliche tesi a contrastare eventuali atteggiamenti elusivi o fraudolenti.
In occasione della programmazione della vigilanza d’iniziativa dedicata ai fenomeni e settori considerati nel presente documento, ai fini della selezione delle aziende da sottoporre a controlli dovrà tenersi conto, tra gli altri criteri, anche della fruizione di ammortizzatori sociali.
Lavoro fittizio e recupero prestazioni.
Il contrasto al lavoro fittizio e all’indebita percezione delle prestazioni andrà concentrato nei settori di attività per i quali sono state attivate le procedure di emersione dei rapporti di lavoro previste dall’art. 103 del decreto legge n. 34/2020.
Regolarizzazione delle situazioni di disallineamento nella classificazione.
In considerazione delle rilevanti novità introdotte dalle Nuove Tariffe dei premi in vigore dal 1° gennaio 2019, si prevede di implementare l’attività di verifica del rischio al fine di garantire l’esatta ed uniforme applicazione delle voci di lavorazione sul territorio nazionale tra aziende che svolgono la stessa attività ma anche di effettuare “..il costante monitoraggio degli effetti del sistema tariffario….” previsto dall’art. 31 delle MAT su dati omogenei, ai fini della revisione delle tariffe dei premi allo scadere del primo triennio di applicazione (settore pubblico e privato).
Settori prioritari d’intervento.
I fenomeni di irregolarità sopra elencati andranno verificati prioritariamente nei settori di seguito elencati e nelle relative attività complementari e di ausilio:
− agricoltura
− edilizia,
− logistica e trasporti;
− settori economici che hanno operato in continuità (tra cui piattaforme digitali, grande distribuzione, alcuni settori del terziario, le aziende che hanno riconvertito la propria produzione in favore di quella legata alla realizzazione dei dispositivi di contrasto al contagio e le aziende di servizi di pulizia che hanno ampliato l’attività con la sanificazione e disinfestazione degli ambienti).
Accertamenti e verifiche amministrative contabili.
Nel secondo semestre vanno intensificate le attività di accertamento e di verifica amministrativa contabile ricondotte alle competenze dell’Agenzia e degli Istituti, anche attraversa lo sviluppo di sinergie operative e la condivisione di elementi e dati d’interesse.
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