PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI – Decreto 19 giugno 2019, n. 97
Regolamento di organizzazione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, dell’Organismo indipendente di valutazione della performance e degli Uffici di diretta collaborazione
Capo I
Organizzazione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare
Art. 1
Funzioni e definizioni
Il presente decreto disciplina l’organizzazione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di seguito denominato «Ministero». Il Ministero, ai sensi della legge 8 luglio 1986, n. 349, costituisce l’autorità nazionale di riferimento in materia ambientale, esercita le funzioni di cui alla legge 8 luglio 1986, n. 349, e all’articolo 35 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, nonché quelle ad esso attribuite da ogni altra norma in attuazione degli articoli 9 e 117 della Costituzione e degli impegni unionali ed internazionali assunti dall’Italia.
Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare è di seguito denominato «Ministro».
Art. 2
Organizzazione
Il Ministero, per l’espletamento dei compiti ad esso demandati, è articolato in:
a) un Segretariato generale e sette Direzioni generali;
b) Uffici di diretta collaborazione del Ministro;
Le Direzioni generali sono coordinate dal Segretario generale.
Le Direzioni generali assumono le seguenti denominazioni:
a) Direzione generale per l’economia circolare (EcI);
b) Direzione generale per la sicurezza del suolo e dell’acqua (SuA);
c) Direzione generale per il patrimonio naturalistico ed il mare (PNM);
d) Direzione generale per il clima, l’energia e l’aria (ClEA);
e) Direzione generale per il risanamento ambientale (RiA);
f) Direzione generale per la crescita sostenibile e la qualità dello sviluppo (CreSS);
g) Direzione generale delle politiche per l’innovazione, il personale e la partecipazione (IPP).
Le Direzioni generali svolgono le funzioni previste dal presente decreto, nonché ogni altra funzione attribuita al Ministero dalla vigente normativa, coordinandosi con gli Uffici di diretta collaborazione del Ministro e con il Segretariato generale, ivi incluse:
a) l’informazione ambientale e le attività di formazione ed educazione ambientale, in coerenza con le linee generali definite dal Segretario generale;
b) il supporto al Segretariato generale per il coordinamento delle situazioni di crisi ed emergenza ambientale nelle materie di competenza a contenuto trasversale ed interdirezionale;
c) l’attività istruttoria relativa al contenzioso, nelle materie di rispettiva competenza;
d) la formulazione di proposte, nelle materie di rispettiva competenza, per la partecipazione del Ministero alla programmazione e all’impiego dei fondi comunitari, le politiche di coesione, la programmazione regionale unitaria, nonché la gestione dei piani e dei rispettivi fondi assegnati, secondo le indicazioni del Segretario generale;
e) la formulazione di proposte concernenti la ricerca in materia ambientale, nell’ambito delle rispettive competenze;
f) la cura dei rapporti con gli uffici dell’Unione europea in fase ascendente e in fase discendente di adozione dei provvedimenti e con gli organismi internazionali nelle materie di competenza secondo le direttive dell’organo di direzione politica, informando, sia preventivamente che successivamente, il Segretariato generale e l’Ufficio di Gabinetto, e assicurando costanti aggiornamenti su incontri, relazioni, rapporti o progetti avviati, in corso o conclusi con soggetti o organismi pubblici o privati di altri Stati, e su iniziative aventi anche solo potenzialmente sviluppi di rilievo internazionale o quando ne possa scaturire la sottoscrizione di convenzioni, accordi o trattati comunque denominati.
Le Direzioni generali possono stipulare convenzioni e accordi con istituti superiori, organi di consulenza tecnico-scientifica dello Stato, enti pubblici specializzati operanti a livello nazionale, università statali e non statali e loro consorzi, ai sensi dell’articolo 8, comma 1, della legge 8 luglio 1986, n. 349, dandone preventiva informazione al Ministro, anche al fine di assicurare l’unitarietà e l’economicità dell’azione dell’amministrazione.
Il Ministero si avvale, per i compiti istituzionali e le attività tecnico-scientifiche e di controllo ambientale di interesse nazionale, dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) di cui all’articolo 28 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.
Il Ministero si avvale altresì delle società in house per le attività strumentali alle finalità ed alle attribuzioni istituzionali del Ministero, nel rispetto dei requisiti richiesti dalla normativa e dalla giurisprudenza comunitaria e nazionale per la gestione in house e fermo restando le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 317, della legge 30 dicembre 2018, n. 145.
All’applicazione delle disposizioni di cui ai commi 5, 6 e 7 si provvede nell’ambito delle risorse già disponibili, senza nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Art. 3
Segretario generale
Il Segretario generale, sulla base degli indirizzi e delle direttive del Ministro:
a) assicura il coordinamento dell’azione amministrativa anche mediante la convocazione della conferenza dei Direttori generali e l’istituzione e il coordinamento di gruppi di lavoro temporanei per la trattazione di questioni ed il perseguimento di particolari obiettivi che necessitano del concorso di personale di più Direzioni;
b) coordina la promozione delle politiche strategiche per l’ecologia e le attività ministeriali su obiettivi e questioni di carattere generale e di particolare rilevanza avente contenuto trasversale e interdirezionale anche demandate dal Ministro, provvedendo alla risoluzione di conflitti di competenza tra le Direzioni generali;
c) supporta la partecipazione del Ministro al Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) e alla cabina di regia «Strategia Italia» di cui all’articolo 40 della decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, convertito con legge 16 novembre 2018, n. 130, e agli altri comitati interministeriali comunque denominati operanti presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, assicurando, altresì, il collegamento con il Nucleo di consulenza per l’attuazione delle linee guida per la regolazione dei servizi di pubblica utilità (NARS);
d) coordina la predisposizione, in raccordo con l’Ufficio di Gabinetto, dell’allegato al Documento di economia e finanza (DEF) sui temi di competenza del Ministero e del Programma Nazionale di Riforma (PNR), in raccordo con le Direzioni generali competenti per materia e degli altri atti strategici nazionali; coordina, altresì, la redazione, l’implementazione e la verifica del Piano della performance e la relazione sulla performance;
e) coordina, nelle materie di competenza del Ministero, le politiche di coesione, gli strumenti finanziari UE, la programmazione regionale unitaria e ogni altro fondo europeo, in raccordo con le Direzioni generali nelle materie di rispettiva competenza;
f) cura il coordinamento dei rapporti istituzionali con le Regioni e le Province Autonome su questioni di rilevanza generale e contenuto interdirezionale;
g) coordina le azioni per il monitoraggio, il controllo e la risoluzione delle situazioni di crisi ed emergenza ambientale a contenuto trasversale ed interdirezionale, fermo restando le azioni di primo intervento poste in essere dalle competenti direzioni;
h) assicura il funzionamento della struttura di supporto al responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza ai sensi dell’articolo 1 della legge 6 novembre 2012, n. 190;
i) a supporto del Ministro, si occupa dell’informazione ambientale e della comunicazione istituzionale del Ministero, anche coordinando le attività svolte dalle Direzioni nelle materie di rispettiva competenza, in raccordo con l’Ufficio Stampa;
l) coordina le azioni di educazione ambientale, in raccordo con le direzioni generali per i profili di competenza;
m) coordina studi, ricerche, analisi comparate, dati statistici, fiscalità ambientale, proposte per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, al fine di supportare le attività del Ministero, anche su indicazione del Ministro; cura la raccolta, in raccordo con l’ISPRA e l’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), di dati statistici anche al fine dell’attività istruttoria per la presentazione della Relazione sullo stato dell’ambiente;
n) fornisce supporto al Ministro, nella redazione delle direttive generali all’ISPRA e alle società in house per il perseguimento dei compiti istituzionali, nonché per l’esercizio della vigilanza ad esso attribuita sull’ISPRA, avvalendosi delle direzioni competenti per materia; coadiuva gli organismi deputati al controllo analogo sulle attività delle società in house del Ministero;
o) promuove e assicura, coordinando l’attività delle Direzioni generali competenti, i procedimenti di riconoscimento delle associazioni ambientaliste ai sensi dell’articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n. 349, verificando periodicamente il mantenimento dei requisiti previsti; cura le attività inerenti al cerimoniale e alle onorificenze, inclusa l’attività istruttoria per il conferimento dei diplomi di benemerenza in materia ambientale e delle relative medaglie di cui al decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 1989, n. 406;
p) a supporto del Ministro svolge attività di audit e di controllo interno sulle attività del Ministero, secondo un programma annuale predisposto dal Ministro.
Il Segretario generale, su indicazione del Ministro, può disporre accertamenti ed avvalersi del personale di cui all’articolo 12, comma 3, nonché dei soggetti di cui all’articolo 2, commi 6 e 7.
Art. 4
Direzione generale per l’economia circolare
La Direzione generale per l’economia circolare svolge le funzioni attribuite al Ministero nei seguenti ambiti:
a) promozione delle politiche per la transizione ecologica e l’economia circolare;
b) gestione integrata del ciclo dei rifiuti e dei programmi plastic free e rifiuti zero;
c) pianificazione, tracciabilità e vigilanza sul ciclo integrato dei rifiuti, e monitoraggio dell’adozione e attuazione dei piani regionali di gestione dei rifiuti, anche avvalendosi dell’Albo nazionale dei gestori ambientali;
d) attuazione ed implementazione del sistema dei criteri ambientali minimi (CAM); politiche integrate di prodotto e di eco-sostenibilità dei consumi nel settore della pubblica amministrazione («acquisti pubblici verdi»);
e) individuazione, in raccordo con le amministrazioni competenti, di misure per la corretta gestione dei rifiuti radioattivi e del combustile nucleare esaurito, anche in attuazione del relativo Programma Nazionale, nonché per la protezione da radiazioni ionizzanti ad essi collegate;
f) applicazione della normativa in materia di prodotti fitosanitari, sostanze chimiche pericolose e biocidi, di intesa con le altre amministrazioni competenti;
g) biosicurezza e biotecnologie, ed autorizzazioni all’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati (OGM) e all’immissione sul mercato di OGM rispetto agli effetti anche potenziali sugli ecosistemi naturali e sulla biodiversità;
h) attività unionale ed internazionale nelle materie di competenza, tra cui le convenzioni e gli accordi internazionali in materia di prodotti chimici e il Protocollo di Cartagena sulla biosicurezza.
Art. 5
Direzione generale per la sicurezza del suolo e dell’acqua
La Direzione generale per la sicurezza del suolo e dell’acqua svolge le funzioni attribuite al Ministero nei seguenti ambiti:
a) politiche di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico, ivi incluse la realizzazione di interventi diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico;
b) politiche per l’uso eco-compatibile del suolo e per il contrasto alla desertificazione;
c) politiche per garantire l’acqua quale bene comune universale e diritto umano fondamentale, e assicurarne un utilizzo consapevole;
d) supporto, per il tramite dell’Ufficio di Gabinetto, alla partecipazione del Ministro alle Autorità di distretto; indirizzo e coordinamento dell’attività dei rappresentanti del Ministero negli organismi tecnici delle Autorità di distretto; monitoraggio e verifica delle attività delle Autorità di distretto e delle misure di salvaguardia e dei piani da esse adottati;
e) Piano di gestione delle acque e rischio alluvioni;
f) esercizio, nell’ambito delle proprie competenze, dei compiti di cui al decreto legislativo 18 maggio 2018, n. 65, di attuazione della direttiva (UE) 2016/1148 in merito al settore fornitura e distribuzione di acqua potabile, in raccordo con l’Organo centrale di sicurezza ed in collaborazione con la Direzione generale delle politiche per l’innovazione, il personale e la partecipazione;
g) attività unionale ed internazionale nelle materie di competenza, tra cui la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite per lotta alla desertificazione e i programmi intergovernativi idrogeologici nell’ambito dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) e quelli relativi all’acqua.
Art. 6
Direzione generale per il patrimonio naturalistico ed il mare
La Direzione generale per il patrimonio naturalistico ed il mare svolge le funzioni di competenza del Ministero nei seguenti ambiti:
a) aree protette terrestri, montane e marine, e Rete Natura 2000;
b) politiche di tutela per la montagna e per il verde pubblico ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n. 10, nonché, per i profili di competenza, pianificazione paesaggistica;
c) tutela e promozione del capitale naturale, della diversità bioculturale e della biodiversità terrestre, montana e marina, anche per quanto concerne la predisposizione e l’aggiornamento della Strategia nazionale per la biodiversità;
d) salvaguardia degli ecosistemi e delle specie di flora e fauna terrestri e marine con particolare riguardo alla tutela delle foreste e alla gestione sostenibile degli ecosistemi forestali;
e) attuazione, per i profili di competenza, delle Convenzioni UNESCO sul patrimonio naturalistico del 1972 e sul patrimonio immateriale del 2003, del Programma MAB (Uomo e Biosfera) e degli altri programmi e accordi internazionali per la tutela, promozione e valorizzazione dei patrimoni naturalistici e delle tradizioni connesse, anche mediante la realizzazione di iniziative di supporto ai territori;
f) politiche per il mare e le zone umide, gestione integrata della fascia costiera marina, e attuazione della Strategia marina;
g) sicurezza in mare con particolare riferimento al rischio di rilascio di inquinanti in ambiente marino, e all’inquinamento marino prodotto dalle attività economico-marittime; valutazione degli effetti conseguenti all’esecuzione degli interventi;
h) vigilanza del patrimonio naturalistico nazionale in ambito terrestre e marino;
i) attività unionale ed internazionale nelle materie di competenza tra cui la Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione (CITES), la Convenzione sulla diversità biologica (CBD), la Convenzione per la protezione del Mar Mediterraneo, l’Accordo Pelagos, l’Accordo per la conservazione dei cetacei nel Mediterraneo, la Convenzione sulla conservazione delle specie migratrici.
Art. 7
Direzione generale per il clima, l’energia e l’aria
La Direzione generale per il clima, l’energia e l’aria svolge le funzioni di competenza del Ministero nei seguenti ambiti:
a) programmi e progetti nazionali per la riduzione della «intensità di carbonio» nei diversi settori economici, con particolare riferimento alla produzione e consumo di energia, ai trasporti, alle attività agricole e forestali;
b) strategie di intervento idonee a governare gli effetti dei cambiamenti climatici sul piano della mitigazione e dell’adattamento;
c) riduzione delle emissioni di gas serra e incentivazione delle fonti di energie rinnovabili;
d) efficienza ed efficientamento energetico anche nel quadro della promozione dell’aumento della produzione di elettricità da fonti rinnovabili e per l’integrazione della relazione annuale sul Piano energetico nazionale;
e) inquinamento atmosferico e fissazione dei limiti massimi di accettabilità della concentrazione e dei limiti massimi di esposizione relativi ad inquinamenti atmosferici di natura chimica, fisica e biologica;
f) politiche di riduzione della Co2 e dell’inquinamento atmosferico in ambito urbano, mobilità sostenibile, green manager;
g) attività unionale ed internazionale nelle materie di competenza, tra cui la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, il Protocollo di Kyoto, la Convenzione sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero di Oslo.
Art. 8
Direzione generale per il risanamento ambientale
La Direzione generale per il risanamento ambientale svolge le funzioni di competenza del Ministero nei seguenti ambiti:
a) bonifica dei siti di interesse nazionale e dei siti di preminente interesse pubblico, gestione commissariale nei suddetti siti e relativo contenzioso, monitoraggio e controllo degli interventi;
b) messa in sicurezza e bonifica ambientale per i siti orfani;
c) programmazione, monitoraggio e controllo degli interventi di bonifica in materia di amianto;
d) definizione dei criteri per individuazione dei siti inquinati, per la messa in sicurezza, la caratterizzazione, la bonifica e la riqualificazione dei siti; elaborazione, predisposizione, definizione, controllo, attività di monitoraggio e altre attività necessarie per l’attuazione dei programmi degli interventi in materia di bonifica dei siti inquinati d’interesse nazionale (SIN) e contaminati ai sensi della vigente normativa e delle procedure tecniche ed amministrative per la messa in sicurezza e bonifica delle aree ricadenti nel perimetro di tali siti;
e) titolarità ed esercizio delle azioni e degli interventi, anche preventivi, in materia di danno ambientale, anche avvalendosi delle informazioni trasmesse dagli uffici territoriali del Governo e dalle direzioni generali;
f) gestione dei contenziosi in tema di danno ambientale, monitoraggio sull’andamento delle azioni di risarcimento e ripristino in sede civile e penale, anche mediante l’adozione di ordinanze per la riparazione; prevenzione e contrasto dei danni ambientali ed adozione di programmi di sistema di indagine e di contrasto a ecomafie in tutto il territorio nazionale;
g) attività unionale ed internazionale nelle materie di competenza.
Art. 9
Direzione generale per la crescita sostenibile e la qualità dello sviluppo
La Direzione generale per la crescita sostenibile e la qualità dello sviluppo svolge le funzioni di competenza del Ministero nei seguenti ambiti:
a) strategia di sviluppo sostenibile in sede nazionale ed internazionale e verifica della sua attuazione in coerenza con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 e degli altri strumenti internazionali;
b) programmi e progetti per lo sviluppo sostenibile e la cooperazione internazionale ambientale anche mediante le risorse per l’allocazione dei permessi di emissione dei gas serra;
c) promozione delle iniziative e degli interventi in materia di green economy ed occupazione verde;
d) riconoscimento del marchio Ecolabel, processi di adesione al sistema comunitario di eco-gestione ed audit (EMAS), nonché promozione dei sistemi di gestione ambientale per le imprese, ivi compresa la promozione del marchio nazionale e dell’impronta ambientale;
e) procedure di valutazione di impatto ambientale e di valutazione ambientale strategica, e autorizzazione integrata ambientale (VIA, VAS e AIA), avvalendosi delle rispettive commissioni; autorizzazioni alla movimentazione di fondali marini per attività ed opere sottoposte a VIA statale nonché agli scarichi in mare da piattaforma;
f) attività connesse alla promozione della crescita sostenibile, alla prevenzione del rischio di incidente rilevante negli impianti industriali, alla concertazione di piani e programmi di settore di competenza di altre amministrazioni a carattere nazionale, regionale e locale, con rilevanza di impatto ambientale;
g) prevenzione e protezione dall’inquinamento acustico e da campi elettromagnetici;
h) attività unionale ed internazionale nelle materie di competenza, tra cui gli accordi internazionali in materia di sviluppo sostenibile, l’Agenda 2030 ed il Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite.
Art. 10
Direzione generale delle politiche per l’innovazione, il personale e la partecipazione
La Direzione generale delle politiche per l’innovazione, il personale e la partecipazione svolge le funzioni di competenza del Ministero nei seguenti ambiti:
a) coordinamento dei processi partecipativi comunque denominati del Ministero e gestione delle attività in tema di accesso civico generalizzato e attuazione della Convenzione di Aarhus; organizzazione e gestione delle relazioni con il pubblico di cui all’articolo 8 della legge 7 giugno 2000, n. 150;
b) innovazione tecnologica, digitalizzazione, informatizzazione dei sistemi, organizzazione unificata e condivisa del sistema informativo del Ministero, e dei necessari strumenti a presidio della trasparenza amministrativa, della sicurezza informatica, e relativa attuazione;
c) gestione ed implementazione del sito internet del Ministero in stretto coordinamento con il Segretariato generale e gli uffici di diretta collaborazione del Ministro; funzionamento e sviluppo dei sistemi per l’informazione geografica e la geolocalizzazione; assolvimento dei compiti connessi all’attuazione del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 32 (INSPIRE); coordinamento ed attuazione, per i profili di competenza del Ministero, del codice dell’amministrazione digitale di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e politiche per la transizione digitale;
d) esercizio dei compiti di cui al decreto legislativo 18 maggio 2018, n. 65, di attuazione della direttiva (UE) 2016/1148, nelle materie di competenza, in raccordo con l’Organo centrale di sicurezza ed in collaborazione con la Direzione generale per la sicurezza del suolo e dell’acqua;
e) affari generali, reclutamento e concorsi, riqualificazione ed aggiornamento professionale del personale del Ministero; trattamento giuridico ed economico del personale e dei componenti degli organi collegiali operanti presso il Ministero, e tenuta dei ruoli, della matricola e dei fascicoli personali della dirigenza e del personale non dirigenziale; protezione dei dati personali anche ai sensi del regolamento (UE) 2016/679 e supporto al Segretariato generale per gli adempimenti in materia di trasparenza;
f) politiche e azioni per il benessere organizzativo e la formazione attiva del personale; relazioni sindacali; politiche e azioni per le pari opportunità nella gestione del personale; organizzazione e gestione dell’Ufficio per il «Comitato unico di garanzia» di cui all’articolo 57 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e dell’Organismo paritetico per l’innovazione;
g) amministrazione e manutenzione degli spazi del Ministero e relativi impianti tecnologici; cura della sede del Ministero; gestione della Centrale Unica delle gare e degli acquisti; ufficio cassa, gestione dei beni patrimoniali e ufficio del consegnatario;
h) svolgimento, in qualità di datore di lavoro, di tutte le funzioni connesse alla prevenzione, igiene e sicurezza dei luoghi di lavoro nonché alla tutela della salute dei lavoratori secondo quanto previsto dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e alle attività connesse;
i) gestione del contenzioso relativo al personale; cura dei procedimenti disciplinari per tramite dell’Ufficio per i procedimenti disciplinari di cui all’articolo 55-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;
l) sistemi di valutazione del personale ed attività di controllo di gestione, anche con funzione di supporto agli Uffici di diretta collaborazione del Ministro ed all’Organismo indipendente di valutazione della performance.
Art. 11
Organismi di supporto
Il Corpo delle capitanerie di porto – Guardia costiera dipende funzionalmente dal Ministero ai sensi dell’articolo 8 della legge 8 luglio 1986, n. 349, dell’articolo 3 della legge 28 gennaio 1994, n. 84 e dell’articolo 135 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, esercitando funzioni di vigilanza e controllo in materia di tutela dell’ambiente marino e costiero. Presso il Ministero opera, ai sensi dell’articolo 20 della legge 31 luglio 2002, n. 179, il reparto ambientale marino.
Per lo svolgimento delle funzioni attribuite al Ministero, il Ministro si avvale, ai sensi dell’articolo 174-bis del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, del Comando unità forestali, ambientali e agro-alimentari dell’Arma dei Carabinieri, nonché del Comando Carabinieri per la tutela ambientale, posto alla dipendenza funzionale del Ministro ai sensi dell’articolo 8, comma 4, della legge 8 luglio 1986, n. 349, oltre che dei reparti delle altre forze di polizia, previa intesa con i Ministri competenti.
Art. 12
Dotazioni organiche
I posti di funzione dirigenziale del Ministero sono determinati secondo l’allegata Tabella A, che costituisce parte integrante del presente decreto.
Con successivo decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, da adottare entro quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, si provvede, ai sensi dell’articolo 17, comma 4-bis, lettera e), della legge 23 agosto 1988, n. 400, e dell’articolo 4, commi 4 e 4-bis, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e successive modificazioni, all’individuazione degli uffici di livello dirigenziale non generale del Ministero nonché alla definizione dei relativi compiti.
Il decreto di cui al comma 2 individua altresì le funzioni dirigenziali connesse ad attività specifiche o temporanee, o di studio e ricerca, ai sensi dell’articolo 19, comma 10, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nei limiti dei posti di cui alla Tabella A.
Ciascun dirigente generale provvede ad indicare, nell’ambito della dotazione organica dei dirigenti in servizio presso il Ministero, un vicario, che lo sostituisce in caso di assenza o impedimento. In caso di vacanza dell’ufficio di livello dirigenziale generale, le funzioni vicarie sono esercitate dal dirigente con la maggiore anzianità in ruolo in servizio presso ciascuna Direzione generale.
Le dotazioni organiche del personale non dirigenziale del Ministero sono determinate secondo l’allegata Tabella B, che costituisce parte integrante del presente decreto. Al fine di assicurare la necessaria flessibilità di utilizzo delle risorse umane alle effettive esigenze operative, si provvede ai sensi dell’articolo 6 del decreto legislativo n. 165 del 2001.
Il ruolo del personale dirigenziale del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare è disciplinato ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 23 aprile 2004, n. 108.
Il personale non dirigenziale del Ministero è inserito nel ruolo del personale del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Art. 13
Verifica dell’organizzazione del Ministero
Ogni due anni l’organizzazione del Ministero è sottoposta a verifica ai sensi dell’articolo 4, comma 5, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e successive modificazioni, al fine di accertarne la funzionalità e l’efficienza. Alla suddetta verifica, in sede di prima applicazione, può provvedersi entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto.
Capo II
Organismo indipendente di valutazione della performance
Art. 14
Organismo indipendente di valutazione della performance
Presso gli uffici di diretta collaborazione del Ministro in posizione di autonomia organizzativa, operativa e valutativa, opera l’Organismo indipendente di valutazione della performance di cui all’articolo 14 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito denominato «Organismo».
L’Organismo di cui al comma 1 esercita i compiti e le funzioni di cui all’articolo 14 del decreto legislativo n. 150 del 2009 e riferisce, in proposito, direttamente all’organo di indirizzo politico-amministrativo.
L’Organismo è nominato per un periodo di tre anni, rinnovabile una sola volta, secondo le modalità e i criteri di cui agli articoli 14 e 14-bis del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150.
L’Organismo è costituito da un organo collegiale composto da tre componenti, di cui uno con funzioni di presidente, individuati, assicurando l’equilibrio di genere, tra i soggetti iscritti all’Elenco nazionale di cui al citato articolo 14-bis del decreto legislativo n. 150 del 2009, di elevata professionalità ed esperienza, maturata nel campo del management, della valutazione della performance e della valutazione del personale delle amministrazioni pubbliche.
I componenti dell’Organismo non possono essere nominati tra i dipendenti del Ministero o tra soggetti che rivestano incarichi pubblici elettivi o cariche in partiti politici o in organizzazioni sindacali ovvero che abbiano rapporti continuativi di collaborazione o di consulenza con le predette organizzazioni, ovvero che abbiano rivestito simili incarichi o cariche o che abbiano avuto simili rapporti nei tre anni precedenti la designazione.
Art. 15
Segreteria di supporto
Presso l’Organismo è costituita, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, una Segreteria di supporto, quale struttura tecnica permanente per la misurazione della performance, competente per le attività istruttorie propedeutiche all’espletamento delle funzioni dell’Organismo, dotata delle risorse necessarie all’esercizio delle relative funzioni.
La Segreteria è formata da un contingente di quattro unità di personale di livello non dirigenziale, individuato nell’ambito del personale in servizio presso il Ministero, assegnato dal Direttore generale delle politiche per il personale, l’innovazione e la partecipazione su proposta dell’Organismo.
Il responsabile della struttura tecnica permanente deve possedere una specifica professionalità ed esperienza nel campo della misurazione della performance nelle amministrazioni pubbliche ed è nominato dall’Organismo nell’ambito del contingente del personale assegnato alla Segreteria.
Art. 16
Funzioni e compiti
L’Organismo indipendente di valutazione della performance svolge le funzioni e i compiti di cui all’articolo 14, comma 2, del decreto legislativo n. 150 del 2009, ed ogni altra funzione attribuita dalla legge.
L’Organismo, sulla base di appositi modelli forniti dall’Autorità di cui all’articolo 13 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, cura annualmente la realizzazione di indagini sul personale dipendente volte a rilevare il livello di benessere organizzativo e il grado di condivisione del sistema di valutazione nonché la rilevazione della valutazione del proprio superiore gerarchico da parte del personale, e ne riferisce alla predetta Autorità.
La validazione della Relazione sulla performance è condizione inderogabile per l’accesso agli strumenti per premiare il merito di cui al Titolo III del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150.
Agli oneri per il funzionamento dell’Organismo si provvede nei limiti delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente.
Capo III
Uffici di diretta collaborazione
Art. 17
Uffici di diretta collaborazione del Ministro
Gli Uffici di diretta collaborazione esercitano i compiti di supporto all’organo di direzione politica e di raccordo tra questo e le altre strutture dell’amministrazione, collaborando alla definizione degli obiettivi, alla elaborazione delle politiche pubbliche, alla relativa valutazione ed alle connesse attività di comunicazione, con particolare riguardo all’analisi di impatto normativo, all’analisi costi-benefici ed alla congruenza fra obiettivi e risultati.
Sono Uffici di diretta collaborazione del Ministro:
a) l’Ufficio di Gabinetto;
b) l’Ufficio legislativo;
c) la Segreteria del Ministro;
d) la Segreteria tecnica del Ministro;
e) l’Ufficio del Consigliere diplomatico;
f) l’Ufficio stampa;
g) l’ufficio e la segreteria del Vice Ministro, ove nominato;
h) le Segreterie dei Sottosegretari di Stato.
Al fine di assicurare il coordinato svolgimento dei rispettivi compiti, è istituito il Comitato di Gabinetto, coordinato dal Capo di Gabinetto e a cui prendono parte i responsabili degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro di cui alle lettere da b) a f) del comma 2.
Art. 18
Ufficio di Gabinetto
Il Capo di Gabinetto collabora con il Ministro nello svolgimento dei propri compiti istituzionali, istruisce ed esamina gli atti ai fini dell’inoltro alla firma del Ministro e dei Sottosegretari di Stato, coordina l’intera attività di supporto e tutti gli uffici di diretta collaborazione i quali, ai fini di cui al decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279, costituiscono un unico centro di responsabilità della spesa, ed assume ogni utile iniziativa per favorire il conseguimento degli obiettivi stabiliti dal Ministro, assicurando, nel rispetto del principio di distinzione tra funzioni di indirizzo e compiti di gestione, il raccordo tra le funzioni di indirizzo del Ministro e le attività di gestione del Ministero.
Il Capo di Gabinetto è nominato dal Ministro fra soggetti, anche estranei alla pubblica amministrazione, in possesso di capacità adeguate alle funzioni da svolgere, avuto riguardo ai titoli professionali, culturali e scientifici ed alle esperienze maturate.
L’Ufficio di Gabinetto coadiuva il Capo di Gabinetto per le competenze proprie e per quelle delegate dal Ministro ed è articolato in distinte aree amministrative e tecniche, cui sono preposti un Vice Capo di Gabinetto con funzioni vicarie e uno o più Vice Capo di Gabinetto, anche provenienti dalle carriere universitarie, delle Magistrature o dell’Avvocatura dello Stato.
L’incarico di Vice Capo di Gabinetto con funzioni vicarie è attribuito dal Ministro a soggetti, anche estranei alla pubblica amministrazione, in possesso di capacità adeguate alle funzioni da svolgere, avuto riguardo ai titoli professionali, culturali e scientifici ed alle esperienze maturate.
L’Ufficio di Gabinetto, per il tramite del Nucleo di valutazione degli atti dell’Unione europea di cui all’articolo 20 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, coordina le attività relative alle procedure d’infrazione e le fasi di pre-contenzioso, nonché le attività relative alla cd. fase ascendente, sulla base del supporto istruttorio delle direzioni generali competenti per materia e in coordinamento con l’Ufficio legislativo.
L’Ufficio di Gabinetto, in coordinamento con l’ufficio del Consigliere diplomatico, assicura la coerenza tra l’indirizzo politico e le posizioni negoziali in ambito internazionale del Ministero, coordinando, per i profili di rilevanza politica, la partecipazione del Ministero ai negoziati, ai processi di definizione delle politiche e della legislazione europea e degli accordi internazionali in campo ambientale, e al Comitato interministeriale per gli affari europei (CIAE), verificandone l’attuazione a livello nazionale e il rispetto degli impegni assunti in sede internazionale.
Nell’ambito dell’Ufficio di Gabinetto operano il Nucleo di valutazione degli atti dell’Unione europea di cui all’articolo 20 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, costituito da un coordinatore, individuato nel limite del contingente di cui all’articolo 24, e da referenti designati per competenza dal segretariato generale e dalle direzioni generali, nonché l’Organo centrale di sicurezza di cui all’articolo 8 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 6 novembre 2015, n. 5, per i compiti e le funzioni in materia di tutela amministrativa delle informazioni per la sicurezza di cui alla legge 3 agosto 2007, n. 124, composto da personale individuato nel limite del contingente di cui all’articolo 24. L’organo centrale di sicurezza svolge altresì il ruolo di autorità competente di cui all’articolo 7 del decreto legislativo 18 maggio 2018, n. 65, di attuazione della direttiva (UE) 2016/1148 in tema di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell’Unione. Il Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici istituito ai sensi dell’articolo 1 della legge 17 maggio 1999, n. 144, è posto in posizione di autonomia funzionale presso l’Ufficio di Gabinetto.
Art. 19
Ufficio legislativo
L’Ufficio legislativo coordina e definisce gli schemi dei provvedimenti normativi di competenza del Ministero anche di natura non regolamentare, esamina i decreti interministeriali sottoposti alla firma del Ministro, assicura l’analisi e la valutazione d’impatto della regolazione, la semplificazione dei procedimenti e la qualità del linguaggio normativo, e il corretto recepimento e la completa attuazione della normativa dell’Unione europea.
L’Ufficio legislativo sovrintende alla cura dei rapporti con il Parlamento, segue l’andamento dei lavori parlamentari, cura gli atti del sindacato ispettivo, coordina l’attività relativa al contenzioso giurisdizionale ordinario, amministrativo e costituzionale ivi inclusa la formulazione alla Presidenza del Consiglio dei ministri della richiesta di autorizzazione alla costituzione di parte civile nei processi penali, cura, per l’esame dei provvedimenti normativi di competenza, i rapporti con il Sistema delle Conferenze e, in particolare, con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, provvede alla consulenza giuridica sulle questioni di particolare rilevanza su richiesta del Ministro.
All’Ufficio legislativo è preposto il Capo dell’Ufficio legislativo il quale è nominato dal Ministro nell’ambito delle carriere delle Magistrature, dell’Avvocatura dello Stato, della docenza universitaria di ruolo, nonché tra i consiglieri parlamentari, i dirigenti delle pubbliche amministrazioni, gli avvocati e gli altri operatori professionali del diritto, in possesso di adeguata capacità ed esperienza nel campo della consulenza giuridica e legislativa e della progettazione e produzione normativa.
L’Ufficio legislativo è articolato in distinte aree, cui sono preposti un Vice Capo dell’Ufficio legislativo con funzioni vicarie e uno o più Vice Capi, anche provenienti dalle carriere delle magistrature o dell’Avvocatura dello Stato. L’incarico di Vice Capo dell’Ufficio legislativo con funzioni vicarie è attribuito dal Ministro a soggetti, anche estranei alla pubblica amministrazione, in possesso di capacità adeguate alle funzioni da svolgere, avuto riguardo ai titoli professionali, culturali e scientifici ed alle esperienze maturate.
Art. 20
Uffici di segreteria del Ministro
La Segreteria opera alle dirette dipendenze del Ministro ed assicura il supporto all’espletamento dei compiti del Ministro, provvedendo al coordinamento degli impegni, nonché alla predisposizione ed alla elaborazione dei materiali per gli interventi del Ministro, mediante il raccordo con gli altri Uffici di diretta collaborazione.
Alla Segreteria del Ministro è preposto il Capo della segreteria, il quale coadiuva ed assiste il Ministro negli organismi a cui partecipa, adempie su suo mandato a compiti specifici, cura l’agenda e la corrispondenza privata del Ministro, nonché i rapporti personali dello stesso con altri soggetti pubblici e privati in ragione del suo incarico istituzionale.
Il Capo della segreteria è nominato dal Ministro, fra soggetti, anche estranei alla pubblica amministrazione, sulla base di un rapporto strettamente fiduciario.
La Segreteria tecnica svolge attività di supporto tecnico al Ministro per l’elaborazione ed il monitoraggio delle politiche ambientali, operando in raccordo con le direzioni generali e gli altri Uffici di diretta collaborazione, sia nella fase di rilevazione delle problematiche da affrontare che in quella di elaborazione delle decisioni di competenza del Ministro.
Alla Segreteria tecnica è preposto il Capo della segreteria tecnica, nominato dal Ministro tra soggetti, anche estranei alla pubblica amministrazione, in possesso di comprovati titoli professionali e culturali attinenti ai settori di competenza del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Art. 21
Ufficio del Consigliere diplomatico
L’Ufficio del Consigliere diplomatico svolge, in raccordo con le strutture del Ministero e con l’Ufficio di Gabinetto, le attività di supporto al Ministro per i rapporti internazionali, unionali e bilaterali.
Il Consigliere diplomatico, scelto tra funzionari appartenenti alla carriera diplomatica, promuove e assicura, fatte salve le competenze del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, la partecipazione attiva del Ministro agli organismi internazionali e dell’Unione europea e cura, in collaborazione con l’Ufficio di Gabinetto, le relazioni diplomatiche del Ministro con particolare riferimento ai negoziati relativi ad accordi di cooperazione nelle materie di competenza del Ministero.
Art. 22
Ufficio stampa
L’Ufficio stampa provvede alla diffusione delle informazioni che attengono all’attività del Ministro, cura i rapporti con gli organi di informazione, promuove programmi ed iniziative editoriali di informazione istituzionale, attraverso ogni strumento di comunicazione, anche curando i social network del Ministero.
All’Ufficio stampa è preposto il capo dell’Ufficio stampa, il quale è nominato dal Ministro fra operatori del settore dell’informazione o comunque tra soggetti, anche appartenenti alle pubbliche amministrazioni, in possesso di comprovata esperienza maturata nel campo della comunicazione istituzionale o dell’editoria, iscritto in appositi albi professionali.
Nell’ambito del medesimo Ufficio, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 25 e nei limiti delle disponibilità di bilancio, può essere attribuito un contratto ai sensi dell’articolo 24, comma 2, per lo svolgimento delle funzioni di social media manager del Ministro.
Art. 23
Uffici di segreteria del Vice-ministro e dei Sottosegretari di Stato
Ciascun Vice-ministro, ove nominato, e Sottosegretario di Stato è coadiuvato da una segreteria, cui è preposto il Capo della segreteria.
Il Capo della segreteria è nominato dal Sottosegretario, anche fra soggetti estranei alla pubblica amministrazione, sulla base di un rapporto fiduciario, ed esercita nell’ambito delle competenze del Sottosegretario le funzioni previste dall’articolo 20.
Art. 24
Personale degli Uffici di diretta collaborazione
Agli Uffici di diretta collaborazione del Ministro di cui all’articolo 17, comma 2, è assegnato personale del Ministero o altri dipendenti pubblici anche in posizione di comando o collocamento fuori ruolo nel numero massimo di novanta unità, nel rispetto dei vincoli imposti dagli stanziamenti di bilancio.
Possono essere altresì assegnati, nel limite del 10 per cento del contingente di cui al comma 1, consiglieri giuridici ed economici del Ministro, con contratto di collaborazione continuata e coordinata, scelti tra magistrati, avvocati, professori universitari, consiglieri parlamentari, dirigenti pubblici, nonché, entro il limite del 20 per cento, esperti e collaboratori in possesso di specifiche esperienze e competenze nella materia oggetto dell’incarico, anche estranei alla pubblica amministrazione, con contratto di lavoro autonomo di natura occasionale o con contratto avente ad oggetto affidamento di incarichi di studio o consulenza o altra attività professionale di durata non superiore alla scadenza del mandato del Ministro, nel rispetto del criterio dell’invarianza della spesa di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e comunque nel limite delle risorse disponibili a legislazione vigente per le competenze degli addetti al Gabinetto ed alle segreterie particolari.
L’espletamento delle attività costituenti servizi di supporto a carattere generale necessari per l’attività degli Uffici di diretta collaborazione può essere delegato, con provvedimento espresso del Capo di Gabinetto, alla Direzione generale per le politiche del personale, l’innovazione e la partecipazione, con assegnazione di adeguate risorse finanziarie. A dette attività possono essere destinate, dal Direttore generale delle politiche per l’innovazione, il personale e la partecipazione, non più di nove unità di personale non dirigenziale.
Alla Segreteria del Vice Ministro, ove nominato, e di ciascuno dei Sottosegretari di Stato è assegnato un contingente di personale nel limite massimo di otto unità, di cui un numero non superiore a quattro, compreso il Capo della segreteria, scelto anche tra i dipendenti di altre amministrazioni pubbliche, in posizione di comando o collocamento fuori ruolo, ai sensi dell’articolo 17, comma 14, della legge 15 maggio 1997, n. 127, o tra persone estranee all’amministrazione.
Art. 25
Trattamento economico
Ai responsabili degli Uffici di diretta collaborazione di cui al precedente articolo 17, comma 2, spetta un trattamento economico onnicomprensivo, determinato con le modalità di cui all’articolo 14, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001, così articolato: per il Capo di Gabinetto, in una voce retributiva di importo non superiore a quello massimo del trattamento economico fondamentale del Segretario generale incaricato ai sensi dell’articolo 19, comma 3, del decreto legislativo n. 165 del 2001 ed in un emolumento accessorio da fissare in un importo non superiore alla misura massima del trattamento accessorio spettante per gli incarichi di cui alla citata disposizione, aumentata fino al trenta per cento; per il Capo dell’Ufficio legislativo, in una voce retributiva di importo non superiore a quello massimo del trattamento economico fondamentale dei dirigenti preposti ad ufficio dirigenziale generale incaricati ai sensi dell’articolo 19, comma 4, del decreto legislativo n. 165 del 2001 ed in un emolumento accessorio da fissare in un importo non superiore alla misura massima del trattamento accessorio spettante ai dirigenti di uffici dirigenziali generali del Ministero; per il Capo della Segreteria Tecnica, per il Consigliere Diplomatico, per i Capi delle Segreterie dei Sottosegretari di Stato e per il Capo della Segreteria del Vice Ministro, ove nominato, in una voce retributiva di importo non superiore alla misura massima del trattamento economico fondamentale dei dirigenti preposti ad ufficio dirigenziale di livello non generale ed in un emolumento accessorio di importo non superiore alla misura massima del trattamento accessorio spettante ai dirigenti titolari di uffici dirigenziali non generali del Ministero.
Per i dipendenti pubblici, tale trattamento, se più favorevole, integra, per la differenza, il trattamento economico in godimento. Ai capi dei predetti Uffici, dipendenti da pubbliche amministrazioni, che optino per il mantenimento del proprio trattamento economico, è corrisposto un emolumento accessorio determinato con le modalità di cui all’articolo 14, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001, di importo non superiore, per il Capo di Gabinetto, alla misura massima dell’emolumento accessorio spettante al Segretario generale incaricato ai sensi dell’articolo 19, comma 3, del decreto legislativo n. 165 del 2001, aumentato fino al trenta per cento, per il Capo dell’Ufficio legislativo, alla misura massima dell’emolumento accessorio spettante ai dirigenti di uffici dirigenziali di livello generale del Ministero, per il Capo della Segreteria del Ministro, per il Capo della Segreteria Tecnica, per il Consigliere diplomatico del Ministro e per i Capi delle Segreterie dei Sottosegretari di Stato e per il Capo della Segreteria del Vice Ministro, ove nominato, alla misura massima dell’emolumento accessorio spettante ai dirigenti di livello dirigenziale non generale dello stesso Ministero.
L’emolumento accessorio di cui al precedente periodo non può comunque essere superiore alla misura massima derivante dall’applicazione dell’articolo 23-ter, comma 2, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214.
Al Capo Ufficio Stampa è riconosciuto il trattamento economico equiparato a quello di Capo Redattore, previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro dei giornalisti professionisti, salva, in ogni caso, l’applicazione del comma 4 del presente articolo.
Al Vice Capo di Gabinetto con funzioni vicarie, al Vice Capo dell’Ufficio legislativo con funzioni vicarie, al Capo della Segreteria del Ministro è corrisposto un trattamento economico, determinato con le modalità di cui all’articolo 14, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001, fondamentale ed accessorio, non superiore a quello massimo attribuito ai dirigenti di seconda fascia del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, aumentata, quanto al trattamento accessorio, fino al cinquanta per cento, a fronte delle specifiche responsabilità connesse all’incarico attribuito, della specifica qualificazione posseduta, della disponibilità ad orari disagevoli, della qualità della prestazione individuale. Per i dipendenti pubblici, tale trattamento se più favorevole, integra per la differenza, il trattamento economico in godimento. Ai detti Vice Capi, dipendenti da pubbliche amministrazioni, che optino per il mantenimento del proprio trattamento economico, è corrisposto un emolumento accessorio determinato con le modalità di cui all’articolo 14, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001, di importo non superiore alla misura massima dell’emolumento accessorio spettante ai dirigenti di seconda fascia del Ministero, e comunque non superiore alla misura massima derivante dall’applicazione dell’articolo 23-ter, comma 2, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito in legge 22 dicembre 2011, n. 214, e comunque nel limite delle risorse disponibili, a legislazione vigente, per le competenze degli addetti al Gabinetto ed alle Segreterie Particolari.
Ai dirigenti di seconda fascia, assegnati agli Uffici di diretta collaborazione, è corrisposta una retribuzione di posizione in misura non superiore ai valori economici massimi attribuiti ai dirigenti della stessa fascia del Ministero, nonché, in attesa di specifica disposizione contrattuale, un’indennità sostitutiva della retribuzione di risultato, determinata con decreto del Ministro, su proposta del Capo di Gabinetto, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, di importo non superiore all’ottanta per cento della retribuzione di posizione, a fronte delle specifiche responsabilità connesse all’incarico attribuito, della specifica qualificazione posseduta, della disponibilità ad orari disagevoli, della qualità della prestazione individuale, nel rispetto dei vincoli imposti dagli stanziamenti di bilancio.
Al personale non dirigenziale assegnato agli Uffici di diretta collaborazione di cui all’articolo 17, comma 2, a fronte delle responsabilità, degli obblighi effettivi di reperibilità e di disponibilità ad orari disagevoli eccedenti quelli stabiliti in via ordinaria dalle disposizioni vigenti, nonché dalle conseguenti ulteriori prestazioni richieste dai responsabili degli Uffici, spetta un’indennità accessoria di diretta collaborazione sostitutiva degli istituti retributivi finalizzati all’incentivazione della produttività ed al miglioramento dei servizi. In attesa di specifica disciplina contrattuale, la misura dell’indennità è determinata, senza aggravi di spesa, con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, ai sensi dell’articolo 14, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001, come richiamato dall’articolo 7 del decreto legislativo n. 300 del 1999.
Ai consiglieri economici e giuridici del Ministro di cui all’articolo 24, comma 2, spetta un trattamento economico omnicomprensivo massimo pari all’indennità massima di diretta collaborazione maggiorata del 20 per cento nel limite delle disponibilità di bilancio. Agli esperti e ai collaboratori di cui all’articolo 24, comma 2, spetta un trattamento economico complessivo omnicomprensivo determinato con apposito contratto individuale, da stipularsi con il Capo dell’Ufficio di Gabinetto, nel rispetto dei vincoli imposti dagli stanziamenti di bilancio.
Capo IV
Disposizioni finali
Art. 26
Norme transitorie, finali ed abrogazioni
Dalla data di entrata in vigore del presente decreto è abrogato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 luglio 2014, n. 142.
Fino alla definizione delle procedure di conferimento degli incarichi dirigenziali di seconda fascia relativi alla nuova organizzazione del Ministero, ciascun nuovo ufficio di livello dirigenziale generale si avvale dei preesistenti uffici dirigenziali.
Ferma l’applicazione dell’articolo 2, comma 8, primo periodo, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, con riferimento alle strutture riorganizzate, la decadenza dagli incarichi dirigenziali di livello generale relativi a dette strutture si verifica con la conclusione delle procedure di conferimento dei nuovi incarichi ai sensi dell’articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
Gli incarichi dei soggetti preposti agli Uffici di diretta collaborazione cessano di avere efficacia alla scadenza dei mandati, rispettivamente, del Ministro, del vice Ministro, o dei Sottosegretari di Stato che li hanno attribuiti, e possono essere da essi revocati in qualsiasi momento.
I contratti di cui all’articolo 24, già stipulati alla data di entrata in vigore del presente decreto, continuano a produrre effetti fino alla loro naturale scadenza, salvo revoca.
Dall’attuazione del presente provvedimento non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare provvede all’attuazione del presente provvedimento nell’ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente sul proprio bilancio e con le risorse di cui all’articolo 1, comma 317, della legge 30 dicembre 2018, n. 145.
Tabella A
(di cui all’articolo 12, comma 1)
Dotazione organica dei posti di funzione dirigenziale
Posti di funzione dirigenziale di livello generale | 8 |
Posti di funzione dirigenziale di livello non generale | 53 |
Tale contingente tiene conto dell’articolo 1, comma 317, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, recante «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021», che incrementa la pianta organica del Ministero di 20 unità dirigenziali e 300 unità di personale non dirigenziale.
Tabella B
(di cui all’articolo 12, comma 5)
Dotazione organica del personale non dirigenziale
Prima Area | 4 |
Seconda Area | 220 |
Terza Area | 635 |
Totale | 859 |
Tale contingente tiene conto dell’articolo 1, comma 317, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, recante «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021», che incrementa la pianta organica del Ministero di 20 unità dirigenziali e 300 unità di personale non dirigenziale.
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