SENTENZE di MERITO

TRIBUNALE DI MANTOVA – Ordinanza 26 giugno 2020, n. 1054 – Lavoro agile – Il ricorso cautelare che non individui compiutamente il contenuto dell’instauranda azione di merito deve ritenersi inammissibile e insuscettibile di sanatoria ai sensi dell’art. 164 c.p.c.

TRIBUNALE DI MANTOVA - Ordinanza 26 giugno 2020, n. 1054 Lavoro agile - Emergenza epidemiologica da Covid-19 - Incompatibilità con le mansioni del lavoratore - Diniego dell’azienda Con ricorso ex art 700 c.p.c. depositato in data 25.5.2020 il ricorrente chiede che venga ordinato ad A.P.I.. s.p.a., nella persona del legale rappresentante pro tempore, con effetto [...]

TRIBUNALE DI PALERMO – Ordinanza 03 marzo 2020, n. 81 – Non manifestatamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 4, comma 1-bis, del decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142, inserito dall’art. 13, comma 1, n. 2), del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113

TRIBUNALE DI PALERMO - Ordinanza 03 marzo 2020, n. 81 Straniero - Accoglienza dei richiedenti protezione internazionale - Previsione che il permesso di soggiorno per richiesta di asilo non costituisce titolo per l'iscrizione anagrafica. - Decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142, art. 4, comma 1-bis, introdotto dall'art. 13, comma 1, [lettera a)], numero 2), [...]

TRIBUNALE DI ROMA – Ordinanza 20 giugno 2020, n. 12525 – Trova piena applicazione la disposizione di cui all’art. 39 comma 1 del d.l. 18/20, che prevede espressamente il diritto allo svolgimento del lavoro agile, fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19, per i lavoratori pubblici che assistono disabili, a condizione che tale modalità non sia incompatibile con le caratteristiche della prestazione

Trova piena applicazione la disposizione di cui all’art. 39 comma 1 del d.l. 18/20, che prevede espressamente il diritto allo svolgimento del lavoro agile, fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19, per i lavoratori pubblici che assistono disabili, a condizione che tale modalità non sia incompatibile con le caratteristiche della prestazione

CORTE DEI CONTI – Ordinanza 22 ottobre 2019 – Trattamenti pensionistici diretti a carico del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative dell’assicurazione generale obbligatoria e della Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335

CORTE DEI CONTI - Ordinanza 22 ottobre 2019 Trattamenti pensionistici diretti a carico del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative dell'assicurazione generale obbligatoria e della Gestione separata di cui all'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, i cui importi complessivamente considerati [...]

TRIBUNALE DI TREVISO – Ordinanza 24 dicembre 2019 – Questione di legittimità costituzionale dell’art. 589, comma 2 del codice penale nella parte in cui non prevede una diminuzione di pena nel caso in cui «l’evento non sia esclusivamente conseguenza dell’azione o dell’omissione del colpevole»

TRIBUNALE DI TREVISO - Ordinanza 24 dicembre 2019 Reati e pene - Omicidio colposo commesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro - Trattamento sanzionatorio - Mancata previsione di una diminuzione di pena nel caso in cui "l'evento non sia esclusivamente conseguenza dell'azione o dell'omissione del colpevole" - Art. 589, co. [...]

TRIBUNALE DI ROMA – Sentenza 19 maggio 2020, n. 2503 – La legittimità del licenziamento per giustificato motivo oggettivo presuppone, da un lato, l’esigenza di soppressione di un posto di lavoro, dall’altro, la impossibilità di diversa collocazione del lavoratore licenziato (repechage), consideratane la professionalità raggiunta, in altra posizione lavorativa analoga a quella soppressa

La legittimità del licenziamento per giustificato motivo oggettivo presuppone, da un lato, l’esigenza di soppressione di un posto di lavoro, dall’altro, la impossibilità di diversa collocazione del lavoratore licenziato (repechage), consideratane la professionalità raggiunta, in altra posizione lavorativa analoga a quella soppressa

TRIBUNALE DI ROMA – Ordinanza 06 febbraio 2020, n. 68 – Questione di legittimità costituzionale dell’art. 2, comma 61, della legge 28 giugno 2012, n. 92, nella parte in cui impone all’INPS, senza possibilità di alcuna valutazione connessa alle concrete situazioni personali ed economiche del condannato in regime di detenzione domiciliare, la revoca dell’assegno sociale

TRIBUNALE DI ROMA - Ordinanza 06 febbraio 2020, n. 68 Previdenza e assistenza - Revoca di prestazioni assistenziali e previdenziali - Soggetti condannati per i reati di cui agli artt. 270-bis, 280, 289-bis, 416-bis, 416-ter e 422 cod. pen., nonché per i delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dal predetto art. 416-bis ovvero al fine [...]

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