Nelle attività pericolose consentite, laddove sia impossibile eliminare il pericolo, l’obbligo di evitare l’evento si rafforza perché la sua prevedibilità è intrinseca al tipo di attività svolta, con la conseguenza che la prudenza, la diligenza e la perizia nel precostituire condizioni idonee ad evitare (o diminuire) il rischio debbono essere maggiori e non possono eludere l’osservanza delle norme specificamente poste a tutela della sua evitabilità
Leggi tuttoCorte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 26575 depositata il 17 giugno 2019 – Nelle attività pericolose consentite, laddove sia impossibile eliminare il pericolo, l’obbligo di evitare l’evento si rafforza perché la sua prevedibilità è intrinseca al tipo di attività svolta, con la conseguenza che la prudenza, la diligenza e la perizia nel precostituire condizioni idonee ad evitare (o diminuire) il rischio debbono essere maggiori e non possono eludere l’osservanza delle norme specificamente poste a tutela della sua evitabilità
il 22 Agosto, 2019in PENALE - GIURISPRUDENZAtags: cassazione penale, sicurezza sul lavoro
Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 26570 depositata il 17 giugno 2019 – La responsabilità del costruttore, nell’ipotesi in cui l’evento dannoso sia stato provocato dall’inosservanza delle cautele antinfortunistiche nella progettazione e fabbricazione della macchina, non vale ad escludere la responsabilità del datore di lavoro utilizzatore della macchina, giacché questi è obbligato ad eliminare le fonti dì pericolo per i lavoratori dipendenti chiamati ad avvalersi della macchina
il 22 Agosto, 2019in PENALE - GIURISPRUDENZAtags: cassazione penale, sicurezza sul lavoro
La responsabilità del costruttore, nell’ipotesi in cui l’evento dannoso sia stato provocato dall’inosservanza delle cautele antinfortunistiche nella progettazione e fabbricazione della macchina, non vale ad escludere la responsabilità del datore di lavoro utilizzatore della macchina, giacché questi è obbligato ad eliminare le fonti dì pericolo per i lavoratori dipendenti chiamati ad avvalersi della macchina
Leggi tuttoConsiglio di Stato sezione IV sentenza n. 4031 depositata il 17 giugno 2019 – I pareri del Comitato per la verifica delle cause di servizio – espressione di un potere autoritativo – sono sindacabili solo per travisamento di fatti o manifesta illogicità, non potendo il giudice amministrativo sostituire le proprie valutazioni a quelle effettuate dalle competenti autorità, in sede amministrativa
il 22 Agosto, 2019in GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA, lavorotags: GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA
I pareri del Comitato per la verifica delle cause di servizio – espressione di un potere autoritativo – sono sindacabili solo per travisamento di fatti o manifesta illogicità, non potendo il giudice amministrativo sostituire le proprie valutazioni a quelle effettuate dalle competenti autorità, in sede amministrativa
Leggi tuttoTribunale Amministrativo Regionale per la Campania, sezione IV, sentenza n. 3337 depositata il 17 giugno 2019 – Non può essere riconosciuta l’esistenza di una causa di servizio dell’infermità accusata laddove il nesso causale o concausale fra le modalità di svolgimento dell’attività lavorativa e l’insorgere della malattia non sia obiettivamente riscontrabile sulla base elementi individuati in modo specifico, dovendosi ritenere causa o concausa efficiente la circostanza senza della quale la patologia denunciata non si sarebbe verificata
il 22 Agosto, 2019in GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA, lavorotags: GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA, sicurezza sul lavoro
non può essere riconosciuta l’esistenza di una causa di servizio dell’infermità accusata laddove il nesso causale o concausale fra le modalità di svolgimento dell’attività lavorativa e l’insorgere della malattia non sia obiettivamente riscontrabile sulla base elementi individuati in modo specifico, dovendosi ritenere causa o concausa efficiente la circostanza senza della quale la patologia denunciata non si sarebbe verificata
Leggi tuttoTribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, sezione I quater, sentenza n. 7969 depositata il 18 giugno 2019 – Improcedibilità del ricorso a seguito della corresponsione dell’equo indennizzo, se una delle parti conferma la carenza di interesse alla causa
il 22 Agosto, 2019in GIUSTIZIA AMMINISTRATIVAtags: GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA
Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, sezione I quater, sentenza n. 7969 depositata il 18 giugno 2019 Lavoro – Sicurezza sul lavoro – Infortunio sul lavoro – Rapporto di lavoro – Corresponsione dell’equo indennizzo – P.A. – Ispettore Capo di Polizia – Ricorso improcedibile FATTO e DIRITTO 1.La signora -OMISSIS-, Ispettore Capo della Polizia di […]
Leggi tuttoCorte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 26866 depositata il 16 giugno 2019 – Per il reato di indebita compensazione, oltre al superamento del limite previsto, il momento del reato si consuma va individuato nella presentazione dell’ultimo modello F24 relativo all’anno interessato
il 22 Agosto, 2019in PENALE - GIURISPRUDENZAtags: cassazione fiscale penale, SANZIONI e REATI PENALI
Per il reato di indebita compensazione, oltre al superamento del limite previsto, il momento del reato si consuma va individuato nella presentazione dell’ultimo modello F24 relativo all’anno interessato
Leggi tuttoCorte di Cassazione sentenza n. 16429 depositata il 19 giugno 2019 – Gli ingegneri e gli architetti, che siano iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie e che non possano conseguentemente iscriversi all’INARCASSA, rimanendo obbligati verso quest’ultima soltanto al pagamento del contributo integrativo in quanto iscritti agli albi, sono tenuti comunque ad iscriversi alla Gestione separata presso l’INPS
il 22 Agosto, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, IVS
gli ingegneri e gli architetti, che siano iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie e che non possano conseguentemente iscriversi all’INARCASSA, rimanendo obbligati verso quest’ultima soltanto al pagamento del contributo integrativo in quanto iscritti agli albi, sono tenuti comunque ad iscriversi alla Gestione separata presso l’INPS
Leggi tuttoTribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, sezione I, sentenza n. 7969 depositata il 19 giugno 2019 – Il mobbing, nel rapporto di impiego pubblico, si sostanzia in una condotta del datore di lavoro o del superiore gerarchico, complessa, continuata e protratta nel tempo, tenuta nei confronti del dipendente nell’ambiente di lavoro, che si manifesta con comportamenti intenzionalmente ostili, reiterati e sistematici, esorbitanti od incongrui rispetto all’ordinaria gestione del rapporto, espressivi di un disegno in realtà finalizzato alla persecuzione o alla vessazione del medesimo dipendente, tale da provocare un effetto lesivo della sua salute psicofisica
il 22 Agosto, 2019in GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA, lavorotags: GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA, sicurezza sul lavoro
il mobbing, nel rapporto di impiego pubblico, si sostanzia in una condotta del datore di lavoro o del superiore gerarchico, complessa, continuata e protratta nel tempo, tenuta nei confronti del dipendente nell’ambiente di lavoro, che si manifesta con comportamenti intenzionalmente ostili, reiterati e sistematici, esorbitanti od incongrui rispetto all’ordinaria gestione del rapporto, espressivi di un disegno in realtà finalizzato alla persecuzione o alla vessazione del medesimo dipendente, tale da provocare un effetto lesivo della sua salute psicofisica
Leggi tuttoRICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- Bancarotta fraudolente distrattiva è esclusa se vi
La Corte di Cassazione, sezione penale, con la sentenza n. 14421 depositata il 9…
- Per i crediti di imposta di Industria 4.0 e Ricerc
L’articolo 6 del d.l. n. 39 del 2024 ha disposto, per poter usufruire del…
- E’ onere del notificante la verifica della c
E’ onere del notificante la verifica della correttezza dell’indirizzo del destin…
- E’ escluso l’applicazione dell’a
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 9759 deposi…
- Alla parte autodifesasi in quanto avvocato vanno l
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con la sentenza n. 7356 depositata il 19…