La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 31809 depositata il 15 novembre 2023, intervenendo in tema di anatocismo, ha affermato che qualora il correntista di una banca non possa produrre tutti gli estratti conti del rapporto con l’istituto di credito, al fine di provare le somme indebitamente capitalizzate dalla banca, allora risulta sufficiente una consulenza tecnica d’ufficio a partire dal primo saldo a debito del cliente di cui si ha evidenza. Per cui il giudice di merito può ricostruire i saldi attraverso l’impiego di mezzi di prova ulteriori, a condizione che siano in grado di fornire indicazioni certe e complete.

La vicenda ha riguardato una società a responsabilità limitata che aveva citato in giudizio per anatocismo la banca presso cui era correntista. Il Tribunale adito, nonostante la società non avesse depositato tutti gli estratti conti, condannava la banca a restituire 128 mila euro a seguito della consulenza tecnica d’ufficio con cui rilevava la sussistenza di interessi anatocistici e ultralegali, oltre che importi a titolo di commissione di massimo scoperto e di spese non pattuiti. La banca si appellava avverso la decisione di primo grado. La Corte Territoriale riformava la decisione impugnata sul rilievo che la srl non ha adempiuto l’onere probatorio di produrre in giudizio gli estratti conto relativi a tutto il rapporto. La società avverso tale decisione di appello proponeva ricorso in cassazione.

Gli Ermellini accolgono il ricorso della srl ritenendo che i giudici di appello abbiano errato in quanto l’accertamento del dare e avere può avvenire con l’utilizzo di tutti gli elementi utili allo scopo.

Pertanto per i giudici di legittimità la dimostrazione dell’anatocismo e della sua entità può essere dimostrato con elementi di prova ed  il  ricalcolo partirà dal saldo iniziale a debito del correntista che risulta dal primo estratto disponibile o da quelli intermedi grazie al consulente contabile che ridetermina il saldo del conto sulla base di quanto emerge dai documenti prodotti in giudizio. Per cui la prova può essere desunta da tale relazione.