CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE – Comunicato 17 aprile 2020
Coronavirus, Cnf: “Fase 2 difficile. Serve metodo concordato tra avvocati e magistrati”
“Due direttrici imprescindibili per la ‘fase 2’, quella della ripresa, non oltre differibile, dal 12 maggio: valorizzazione e semplificazione (per lo svolgimento e per la trasmissione) di tutte le procedure alternative alla giurisdizione e, per quanto concerne la giurisdizione, condivisione di regole che pur rispettando le specificità dei riti e, dove necessario, dei territori, ne declini lo svolgimento in maniera uniforme, salvaguardando sempre il bilanciamento degli interessi ovvero la tutela della salute di tutti gli operatori di giustizia e il diritto di difesa”. È quanto ha ribadito ieri la presidente facente funzioni del Consiglio nazionale forense Maria Masi nella riunione, in videoconferenza, con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, una rappresentanza dell’Anm e le altre componenti dell’avvocatura.
“Il plenum del Cnf – spiega la presidente Masi – ha recentemente adottato alcune delibere che vanno nella direzione delle direttrici indicate per una ‘fase 2’ che sarà probabilmente lunga e non facile da gestire. L’implemento degli strumenti telematici e l’utilizzo della pec anche nei procedimenti penali, per il deposito di atti e documenti da remoto, sarà molto utile e funzionale ma è necessario semplificare anche l’invio e il deposito degli accordi di negoziazione e dei provvedimenti, allargare e ripensare la negoziazione assistita in materia di lavoro, in materia di famiglia estendendola alle famiglie di fatto, semplificare e adottare, ove possibile, tutte le procedure alternative alla giurisdizione. In quest’ottica il Cnf ha adottato la recente delibera di adesione al manifesto della giustizia complementare”.
“L’aspetto che preoccupa maggiormente gli operatori tutti – sottolinea il vertice del Cnf – è quello relativo alla trattazione delle udienze da remoto per i procedimenti ritenuti urgenti e non rinviabili, tenuto conto che l’urgenza e la natura stessa di tantissimi procedimenti (non solo quelli penali) ne esigerà la trattazione. Per questo e’ necessario ora un grande sforzo di metodo e un qualificato impegno di avvocati, magistrati e anche del personale amministrativo per individuare le fasi dei giudizi che possono essere oggetto di mera trattazione scritta, quelli per i quali è possibile la trattazione e discussone da remoto e quali invece, pena lo sbilanciamento degli interessi a danno della tutela delle garanzie di difesa, necessitano la partecipazione fisica di operatori e parti in tribunale con tutte le garanzie possibili di tutela della salute e con una calendarizzazione ‘eccezionale’ giustificata dagli eventi e dalla temporaneità”.
“Il comune denominatore – conclude la presidente del Cnf – deve essere il bilanciamento degli interessi costituzionalmente garantiti, soprattutto quando sono coinvolti i soggetti più fragili e vulnerabili come i minori, i disabili, e gli anziani detenuti”.
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