CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 10 ottobre 2013, n. C-321/12
“Previdenza sociale — Regolamento (CEE) n. 1408/71 — Articolo 28, paragrafo 2, lettera b) — Prestazioni dell’assicurazione malattia — Titolari di pensioni di vecchiaia in vari Stati membri — Residenza in un altro Stato membro — Erogazione di prestazioni in natura nello Stato membro di residenza — Onere delle prestazioni — Stato membro alla cui “legislazione” il titolare è stato più lungamente soggetto — Nozione”
1. La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sull’interpretazione dell’articolo 28, paragrafo 2, lettera b), del regolamento (CEE) n. 1408/71 del Consiglio, del 14 giugno 1971, relativo all’applicazione dei regimi di sicurezza sociale ai lavoratori subordinati, ai lavoratori autonomi e ai loro familiari che si spostano all’interno della Comunità, nella sua versione modificata e aggiornata dal regolamento (CE) n. 118/97 del Consiglio, del 2 dicembre 1996 (GU 1997, L 28, pag. 1), come modificato dal regolamento (CE) n. 1992/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006 (GU L 392, pag. 1; in prosieguo: il “regolamento n. 1408/71”).
2. Tale domanda è stata presentata nell’ambito di una controversia che vede contrapposti il sig. van der Helder e il sig. Farrington al College voor zorgverzekeringen (Consiglio per le assicurazioni malattia; in prosieguo: il “CVZ”) relativamente al pagamento dei contributi dovuti in forza del regime legale obbligatorio di assicurazione malattia applicabile nei Paesi Bassi.
Contesto normativo
Il diritto dell’Unione
3. L’articolo 1 del regolamento n. 1408/71, intitolato “Definizioni”, dispone quanto segue:
“Ai fini dell’applicazione del presente regolamento:
(…)
j) il termine “legislazione” indica, per ogni Stato membro, le leggi, i regolamenti, le disposizioni statutarie e ogni altra misura di applicazione, esistenti o future, concernenti i settori e i regimi di sicurezza sociale di cui all’articolo 4, paragrafi 1 e 2, o le prestazioni speciali a carattere non contributivo di cui all’articolo 4, paragrafo 2 bis.
(…)
r) il termine “periodo di assicurazione” designa i periodi di contribuzione, di occupazione o di attività lavorativa autonoma, quali sono definiti o riconosciuti come periodi di assicurazione dalla legislazione sotto la quale sono stati compiuti o sono considerati compiuti, nonché tutti i periodi equiparati, nella misura in cui sono riconosciuti da tale legislazione come equivalenti ai periodi di assicurazione (…)”.
4. L’articolo 4 del suddetto regolamento, intitolato “Campo d’applicazione “rationae materiae””, al paragrafo 1 prevede quanto segue:
“Il presente regolamento si applica a tutte le legislazioni relative ai settori di sicurezza sociale riguardanti:
a) le prestazioni di malattia e di maternità;
b) le prestazioni d’invalidità, comprese quelle dirette a conservare o migliorare la capacità di guadagno;
c) le prestazioni di vecchiaia;
d) le prestazioni ai superstiti;
e) le prestazioni per infortunio sul lavoro e malattie professionali;
f) gli assegni in caso di morte;
g) le prestazioni di disoccupazione;
h) le prestazioni familiari”.
5. Nel titolo III di detto regolamento sono contenute le disposizioni specifiche per le varie categorie di prestazioni. Il capitolo 1, del titolo III del medesimo regolamento riguarda le prestazioni di malattia e di maternità. La sezione 5 di tale capitolo, intitolata “Titolari di pensioni o di rendite e loro familiari”, comprende gli articoli da 27 a 34 del regolamento n. 1408/71.
6. L’articolo 27 del regolamento n. 1408/71, intitolato “Pensioni o rendite dovute secondo la legislazione di più Stati membri, quando esiste un diritto alle prestazioni nello Stato di residenza”, così dispone:
“Il titolare di pensioni o di rendite dovute secondo le legislazioni di due o più Stati membri, tra cui quella dello Stato membro nel cui territorio egli risiede, che abbia diritto alle prestazioni secondo la legislazione di quest’ultimo Stato membro, tenuto conto eventualmente delle disposizioni dell’articolo 18 e dell’allegato VI, nonché i suoi familiari, ottengono tali prestazioni dall’istituzione del luogo di residenza e a carico di questa stessa istituzione, come se l’interessato fosse titolare di una pensione o di una rendita dovuta in virtù della sola legislazione di quest’ultimo Stato membro”.
7. L’articolo 28 del regolamento n. 1408/71, intitolato “Pensioni o rendite dovute secondo la legislazione di un solo Stato o di più Stati, quando non esiste un diritto alle prestazioni nello Stato di residenza”, così dispone:
“1. Il titolare di una pensione o rendita dovuta in virtù della legislazione di uno Stato membro oppure di pensioni o di rendite dovute in virtù della legislazione di due o più Stati membri, che non ha diritto alle prestazioni in base alla legislazione dello Stato membro nel cui territorio risiede, beneficia nondimeno di tali prestazioni per sé e per i suoi familiari, purché, in virtù della legislazione dello Stato membro o di almeno uno degli Stati membri competenti in materia di pensioni, tenuto conto eventualmente di quanto disposto all’articolo 18 e all’allegato VI, egli avesse diritto a dette prestazioni qualora risiedesse nel territorio dello Stato in questione. Le prestazioni sono erogate alle condizioni seguenti:
a) le prestazioni in natura sono erogate per conto dell’istituzione di cui al paragrafo 2, dall’istituzione del luogo di residenza, come se l’interessato fosse titolare di una pensione o di una rendita secondo la legislazione dello Stato nel cui territorio egli risiede e avesse diritto alle prestazioni in natura;
(…)
2. Nei casi di cui al paragrafo 1, l’onere delle prestazioni in natura incombe all’istituzione determinata secondo le norme seguenti:
(…)
b) se il titolare ha diritto a tali prestazioni secondo le legislazioni di due o più Stati membri, l’onere incombe all’istituzione competente dello Stato membro alla cui legislazione il titolare è stato più lungamente soggetto; qualora l’applicazione di questa norma abbia l’effetto di attribuire l’onere delle prestazioni a più istituzioni, l’onere incombe all’istituzione che applica la legislazione alla quale il titolare è stato soggetto da ultimo”.
8. L’articolo 28 bis del medesimo regolamento, intitolato “Pensioni o rendite dovute secondo la legislazione di un solo Stato o di più Stati membri diversi da quello di residenza quando esiste un diritto alle prestazioni in quest’ultimo Stato” prevede quanto segue:
“In caso di residenza del titolare di una pensione o di una rendita dovuta in virtù della legislazione di uno Stato membro o di pensioni o rendite dovute in virtù delle legislazioni di due o più Stati membri nel territorio di uno Stato membro, secondo la cui legislazione il diritto alle prestazioni in natura non è subordinato a condizioni di assicurazione o d’occupazione e a norma della quale non è dovuta alcuna pensione o rendita, l’onere delle prestazioni in natura, che sono corrisposte a detto titolare nonché ai familiari, incombe all’istituzione di uno degli Stati membri competenti in materia di pensioni, determinata conformemente all’articolo 28, paragrafo 2, purché detto titolare e i familiari abbiano diritto a queste prestazioni secondo la legislazione applicata da suddetta istituzione, a condizione che risiedano nel territorio dello Stato membro in cui tale istituzione si trova”.
9. L’articolo 33 del regolamento n. 1408/71, intitolato “Contributi a carico dei titolari di pensioni o di rendite”, così dispone:
“1. L’istituzione di uno Stato membro debitrice di una pensione o di una rendita, che applica una legislazione che prevede trattenute di contributi a carico del titolare di una pensione o di una rendita per la copertura delle prestazioni di malattia e maternità, è autorizzata a operare tali trattenute, calcolate in base alla suddetta legislazione, sulla pensione o rendita da essa dovuta, se le prestazioni corrisposte ai sensi degli articoli 27, 28, 28 bis, 29, 31 e 32 sono a carico di un’istituzione del suddetto Stato membro 2. Quando, nei casi contemplati all’articolo 28 bis, il titolare di una pensione o di una rendita è soggetto, in ragione della sua residenza, al versamento di contributi o a trattenute equivalenti per la copertura delle prestazioni di malattia e di maternità a norma della legislazione dello Stato membro nel cui territorio egli risiede, detti contributi non sono esigibili”.
10. Conformemente all’articolo 36, paragrafo 1, di tale regolamento, le prestazioni in natura erogate dall’istituzione di uno Stato membro per conto dell’istituzione di un altro Stato membro, in base, segnatamente, alle disposizioni degli articoli 28, 28 bis e 33 di detto regolamento, danno luogo a rimborso integrale.
11. L’articolo 95 del regolamento (CEE) n. 574/72 del Consiglio, del 21 marzo 1972, che stabilisce le modalità di applicazione del regolamento n. 1408/71, nella sua versione modificata e aggiornata dal regolamento n. 118/97, come modificato dal regolamento (CE) n. 1223/98, del Consiglio, del 4 giugno 1998 (GU L 168, pag. 1) prevede che l’importo delle prestazioni in natura corrisposte ai sensi dell’articolo 28 e 28 bis del regolamento n. 1408/71 sia rimborsato dalle istituzioni competenti alle istituzioni che hanno corrisposto dette prestazioni in base ad un forfait che si avvicini il più possibile alle spese effettive, di cui tale disposizione definisce le modalità di calcolo.
Il diritto dei Paesi Bassi
12. Prima del 1° gennaio 2006 la legge sulle casse malattia (Ziekenfondswet; in prosieguo: la “ZFW”) prevedeva un regime legale obbligatorio di assicurazione malattia solamente per i lavoratori dipendenti il cui reddito fosse inferiore ad una certa soglia. Chi non rientrava in tale regime, invece, per beneficiare della copertura del rischio di malattia doveva stipulare privatamente un contratto di assicurazione presso una compagnia assicurativa.
13. Tale regime obbligatorio era applicabile, a determinate condizioni, anche ai non residenti titolari di una pensione in base alla legge sul regime generale di assicurazione per la vecchiaia (Algemene Ouderdomswet; in prosieguo: l’”AOW”) o di una rendita in base alla legge sull’assicurazione contro l’incapacità di lavoro (Wet op de arbeidsongeschiktheidsverzekering).
14. Dal 1° gennaio 2006 la legge sull’assicurazione medica (Zorgverzekeringswet; in prosieguo:
la “ZVW”, la cui versione applicabile al caso di specie è quella del 1° agosto 2008) ha istituito un regime legale obbligatorio di assicurazione malattia per tutte le persone che risiedono o lavorano nei Paesi Bassi.
15. L’articolo 69 di tale legge così recita:
“1. Le persone residenti all’estero che, in applicazione di un regolamento del Consiglio delle Comunità europee o in applicazione di un regolamento adottato in forza dell’accordo sullo Spazio economico europeo o di una convenzione in materia di previdenza sociale, hanno diritto, in caso di necessità, alle cure o al rimborso dei relativi costi, come previsto dalla normativa sull’assicurazione sanitaria nel loro paese di residenza, si registrano presso il [CVZ], a meno che non rientrino, in forza della presente legge, nel regime dell’assicurazione obbligatoria.
2. Le persone di cui al [paragrafo 1] devono versare una contribuzione da stabilirsi con decreto ministeriale, che, per una parte da stabilirsi con lo stesso decreto, ai fini dell’applicazione della legge sulle indennità sanitarie [(Wet op di zorgtoeslag)] è considerata come premio per l’assicurazione sanitaria.
(…).
4. Il [CVZ] è incaricato dell’attuazione del [paragrafo 1] e delle normative internazionali in esso citate, nonché dell’adozione delle decisioni sull’imposizione e la riscossione della contribuzione di cui al [paragrafo 2] (…)”.
16. Peraltro, sia prima che dopo il 1° gennaio 2006, la legge generale relativa alle spese mediche straordinarie (Algemene wet bijzondere ziektekosten) assicura l’intera popolazione contro il rischio di spese mediche straordinarie, quali, in particolare, i rischi non coperti dalla ZFW e dalla ZVW o da un’assicurazione privata.
Procedimento principale e questione pregiudiziale
17. Il sig. van der Helder è un cittadino dei Paesi Bassi in pensione residente in Francia dal 1991. Nel corso della sua carriera professionale ha vissuto e lavorato in vari Stati membri.
Dall’agosto 1997 riceve, in forza della normativa dei Paesi Bassi, una pensione ai sensi dell’AOW. L’importo di tale pensione corrisponde a quello concesso per 43 anni completi di assicurazione in tale Stato membro. Tali diritti sono stati acquisiti in parte in base alla residenza e in parte a un’iscrizione volontaria al regime assicurativo. Inoltre, il sig. van der Helder percepisce una pensione di vecchiaia erogata ai sensi della normativa della Repubblica di Finlandia, dove è stato assicurato tra il 1980 e 1987. Egli percepisce poi una pensione di vecchiaia ai sensi della normativa del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.
18. Il sig. Farrington è un cittadino britannico in pensione residente in Spagna dal maggio 2004.
Nel corso della sua carriera professionale ha vissuto e lavorato in vari Stati membri, nel caso specifico nel Regno Unito e nei Paesi Bassi. Dall’aprile 2006, in forza della normativa dei Paesi Bassi, riceve una pensione ai sensi dell’AOW. L’importo di tale pensione corrisponde a quello concesso per 35 anni completi di assicurazione in tale Stato membro. Inoltre, il sig. Farrington percepisce una pensione di vecchiaia ai sensi della normativa del Regno Unito, dove ha lavorato tra il 1957 e il 1972.
19. Fino al 1° gennaio 2006 né il sig. van der Helder né il sig. Farrington erano obbligati a essere iscritti al regime legale di assicurazione malattia dei Paesi Bassi. Costoro erano coperti da un’assicurazione malattia privata. Sia il sig. van der Helder sia il sig. Farrington erano invece stati assicurati in base alla legge generale sulle spese mediche straordinarie quando risiedevano nei Paesi Bassi.
20. In seguito all’entrata in vigore della ZVW, il 1° gennaio 2006, il CVZ considerava che, dal momento che al sig. van der Helder e al sig. Farrington, se avessero risieduto nei Paesi Bassi, si sarebbe applicato il regime legale obbligatorio di assicurazione malattia previsto dalla ZVW e poiché costoro non hanno diritto a una pensione di vecchiaia nello Stato membro in cui risiedono e che per il periodo più lungo nella loro carriera professionale sono stati assicurati in base alla normativa dei Paesi Bassi in materia di sicurezza sociale, essi beneficiano delle prestazioni in natura nello Stato membro in cui risiedono a carico dei Paesi Bassi, conformemente agli articoli 28 e 28 bis del regolamento n. 1408/71.
21. Così, il CVZ decideva di trattenere sulle pensioni e sulle rendite erogate al sig. van der Helder e al sig. Farrington l’importo della contribuzione, di cui all’articolo 69 della ZVW, al regime legale obbligatorio di assicurazione malattia istituito da tale legge.
22. Investito dal sig. van der Helder e dal sig. Farrington dell’appello contro le pronunce emesse in primo grado dal Rechtbank Amsterdam, il Centrale Raad van Beroep osserva che, poiché i ricorrenti nel procedimento principale hanno diritto alla pensione in almeno due Stati membri, l’onere delle prestazioni in natura spetta, in forza dell’articolo 28, paragrafo 2, lettera b), del regolamento n. 1408/71, all’istituzione competente delle Stato membro alla cui “legislazione” essi, in quanto titolari di tali pensioni, sono stati più lungamente soggetti.
23. Tale giudice considera che detta nozione di “legislazione” può essere oggetto di almeno tre interpretazioni diverse.
24. Secondo la prima interpretazione, sostenuta dal sig. van der Helder e dal sig. Farrington, detta nozione comprenderebbe la legislazione relativa alle prestazioni per malattia e maternità. Orbene, il sig. van der Helder e il sig. Farrington, anche se non contestano il fatto di aver lavorato per più tempo nei Paesi Bassi e di essere stati più lungamente soggetti alla legislazione di detto Stato in materia di sicurezza sociale, non sono invece mai stati iscritti al regime legale dell’assicurazione malattia nei Paesi Bassi, o, comunque, lo sarebbero stati per un periodo più breve di quello che li ha visti coperti dall’assicurazione malattia in altri Stati membri. Nel presente caso di specie, gli Stati membri ai quali spetta l’onere delle prestazioni in natura nello Stato di residenza sarebbero dunque, rispettivamente, la Finlandia e il Regno Unito. Tale interpretazione sarebbe stata accolta dal Regeringsrätten (Corte suprema amministrativa, Svezia) nella sentenza n. 4381-10, del 14 dicembre 2011, Wehmeyer.
Volendo seguire questo ragionamento, occorrerebbe sapere se, per determinare la “legislazione” dello Stato membro alla cui legislazione i ricorrenti nel procedimento principale sono stati più lungamente soggetti, si debba tener conto unicamente dell’assicurazione malattia obbligatoria o anche dell’assicurazione malattia e di maternità in generale.
25. Seguendo la seconda interpretazione, accolta dal Rechtbank Amsterdam e privilegiata dal giudice del rinvio, la nozione di “legislazione” riguarderebbe l’assicurazione pensionistica che costituisce la base del reddito pensionistico attuale degli interessati. Tale interpretazione si evincerebbe dalla sentenza del 10 maggio 2001, Rundgren (C-389/99, Racc. pag. I-3731, punti da 44 a 49). Essa sarebbe coerente anche con la modalità di finanziamento dei regimi di assicurazione malattia attraverso contributi basati sui redditi percepiti dagli interessati, che, nel caso di titolari di pensioni, assumono la forma di una trattenuta sulla pensione. Qualora fosse accolta tale interpretazione, bisognerebbe ulteriormente stabilire se occorra prendere in considerazione l’intero periodo d’iscrizione al regime di assicurazione pensionistica, a prescindere dal fondamento dell’assicurazione e dal fatto se siano stati effettivamente versati i contributi. Si porrebbe inoltre la questione se si debbano includere nel conteggio anche i periodi d’iscrizione volontaria al regime assicurativo.
26. Infine, secondo la terza interpretazione, sostenuta dal CVZ, la nozione di “legislazione” riguarderebbe la legislazione relativa alla sicurezza sociale in generale. Secondo il CVZ, l’articolo 28, paragrafo 2, del regolamento n. 1408/71 ha lo scopo di far assumere allo Stato membro al cui regime di sicurezza sociale una persona ha più lungamente contribuito l’onere delle spese mediche sostenute nel periodo della pensione. Tale interpretazione sarebbe confortata dall’articolo 1, lettera j), di tale regolamento, il quale definisce il termine, “legislazione” rinviando all’articolo 4 del medesimo. Seguendo tale ragionamento, si porrebbe la questione se occorra tener conto dei periodi di iscrizione volontaria al regime assicurativo.
27. Alla luce di tali considerazioni il Centrale Raad van Beroep ha deciso di sospendere il procedimento e di sottoporre alla Corte la seguente questione pregiudiziale:
“Se con i termini “alla cui legislazione il titolare è stato più lungamente soggetto”, di cui all’articolo 28, paragrafo 2, lettera b), del regolamento (…) n. 1408/71 si intenda la legislazione relativa alle prestazioni per malattia e maternità, la legislazione relativa alle indennità di vecchiaia oppure tutte le normative relative ai settori di previdenza sociale di cui all’articolo 4 del medesimo regolamento, che sono state applicabili in forza del suo titolo II”.
28. Su domanda del giudice del rinvio, il presidente della Corte ha disposto che la presente causa dovesse essere decisa in via prioritaria ai sensi dell’articolo 53, paragrafo 3, del regolamento di procedura della Corte.
Sulla questione pregiudiziale
29. Con la sua questione, il giudice del rinvio chiede se l’articolo 28, paragrafo 2, lettera b), del regolamento n. 1408/71 debba essere interpretato nel senso che la “legislazione” alla quale il titolare è stato più lungamente soggetto, di cui a tale disposizione, è quella relativa alle prestazioni di malattia e di maternità, quella relativa alle pensioni o rendite, o tutte quelle relative ai settori di previdenza sociale di cui all’articolo 4 del medesimo regolamento, che sono state applicabili.
30. Si evince dalla decisione di rinvio che tale questione è emersa nell’ambito di una controversia vertente sulla legittimità di decisioni delle autorità dei Paesi Bassi per i prelievi di contributi sulle pensioni che esse erogano a un cittadino dei Paesi Bassi e a un cittadino britannico, beneficiari di pensioni in forza della legislazione di più Stati membri diversi dalla Repubblica francese e dal Regno di Spagna in cui risiedono, a titolo di prestazioni di malattia in natura fornite, ai sensi dell’articolo 28 del regolamento n. 1408/71, nello Stato membro dove risiedono e in cui non hanno diritto a tali prestazioni. Tali decisioni fanno seguito all’entrata in vigore nei Paesi Bassi, il 1° gennaio 2006, del nuovo regime obbligatorio di assicurazione malattia istituito dalla ZVW, che, sostituendo quello previsto prima di tale data dalla ZFW per i soli lavoratori dipendenti i cui redditi fossero inferiori a una determinata soglia, si applica ormai a tutte le persone che risiedono o lavorano in tale Stato membro.
31. Al riguardo, occorre ricordare che l’articolo 28 del regolamento n. 1408/71 enuncia una “norma di conflitto”, atta a determinare, in particolare, per i titolari di pensioni o rendite in base a legislazioni di più Stati membri i quali risiedano in uno Stato membro in cui non hanno diritto alle prestazioni di malattia e di maternità, l’ente incaricato di erogare dette prestazioni, nonché la legislazione da applicarsi (v., in tal senso, sentenze del 10 gennaio 1980, Jordens- Vosters, 69/79, Racc. pag. 75, punto 12; Rundgren, cit., punti 43 e 44; del 3 luglio 2003, van der Duin e ANOZ Zorgverzekeringen, C-156/01, Racc. pag. I-7045 punto 39, nonché del 14 ottobre 2010, van Delft e a., C-345/09, Racc. pag. I-9879, punto 38).
32. Conformemente all’articolo 28, paragrafo 1, di tale regolamento, questi titolari di pensioni o rendite beneficiano di simili prestazioni di malattia e di maternità erogate dall’ente competente dello Stato membro ove risiedono, purché, in virtù della legislazione dello Stato debitore della pensione o rendita, abbiano diritto a dette prestazioni qualora fossero residenti nel territorio dello Stato in questione (v., in tal senso, citate sentenze van der Duin e ANOZ Zorgverzekeringen, punti 40, 47 e 53, nonché van Delft e a., punto 39).
33. In forza dell’articolo 28, paragrafo 2, lettera b), del regolamento n. 1408/71, quando più Stati membri sono competenti in materia pensionistica, l’onere delle prestazioni in natura di malattia e di maternità è attribuito a uno di essi in base al periodo durante il quale la persona è stata soggetta alla legislazione di ciascuno di tali Stati membri, poiché tale onere incombe all’istituzione competente dello Stato membro “alla cui legislazione il titolare è stato più lungamente soggetto”.
34. Nel caso di specie, si evince dalla decisione di rinvio che il CVZ si ritiene competente a pretendere dai ricorrenti nel procedimento principale il pagamento dei contributi a titolo delle prestazioni in natura di malattia erogate, conformemente all’articolo 28 del regolamento n. 1408/71, nello Stato membro in cui risiedono, con la motivazione che, in forza del paragrafo 2, lettera b), di tale disposizione, essi sono stati più lungamente soggetti al regime di sicurezza sociale dei Paesi Bassi. Tale interpretazione è condivisa, nel presente procedimento, dal governo dei Paesi Bassi e dal governo svedese.
35. I ricorrenti nel procedimento principale, invece, nelle loro osservazioni, ribadiscono che detta disposizione si riferisce alla legislazione relativa alle prestazioni di malattia e di maternità. I governi estone, finlandese e del Regno Unito nonché la Commissione europea considerano, dal canto loro, che occorre riferirsi alla legislazione nazionale relativa alle pensioni e alle rendite.
36. Secondo una giurisprudenza costante, ai fini dell’interpretazione di una norma di diritto dell’Unione si deve tener conto non soltanto della lettera della stessa, ma anche del suo contesto e degli scopi perseguiti (v., in particolare, sentenza Rundgren, cit., punto 41 e giurisprudenza ivi citata).
37. Per quanto riguarda la lettera dell’articolo 28, paragrafo 2, lettera b), del regolamento n. 1408/71, è vero che, come sostenuto dal sig. van der Helder, tale disposizione, nella prima parte della prima frase, rinvia alla legislazione relativa alle prestazioni di malattia e di maternità.
38. Tuttavia, una circostanza del genere non può essere a tutti i costi decisiva ai fini della risposta da fornire al giudice nazionale. Infatti, tale parte della prima frase mira unicamente a ricordare la natura delle prestazioni oggetto del titolo III del regolamento n. 1408/71, mentre il termine “legislazione” contenuto nella seconda parte di tale frase, oggetto della presente questione, si riferisce alla determinazione dello Stato membro che ha l’onere di tali prestazioni nel caso particolare dei titolari di pensioni o di rendite dovute in forza della “legislazione” di uno solo o di più Stati membri.
39. Peraltro, se è vero che secondo la definizione di cui all’articolo 1, lettera j), del regolamento n. 1408/71 il termine “legislazione” indica, in sostanza, le normative nazionali concernenti i settori e i regimi di sicurezza sociale di cui all’articolo 4, paragrafi 1 e 2, di tale regolamento o le prestazioni speciali a carattere non contributivo di cui all’articolo 4, paragrafo 2 bis del medesimo, non se ne può desumere che l’uso di tale termine in altre disposizioni di detto regolamento rinvii sistematicamente a tutti i settori e regimi di sicurezza sociale.
40. Infatti, come giustamente sostenuto dal governo finlandese, gli articoli 1, lettera j), e 4, paragrafi da 1 a 2 bis, del regolamento n. 1408/71 hanno l’unico scopo di delimitare l’ambito di applicazione ratione materiae di tale regolamento, escludendo, in particolare, le disposizioni di natura convenzionale. Tali disposizioni non sono invece niente affatto dirette a definire le norme particolari applicabili alle varie categorie di prestazioni che compongono il titolo III del medesimo regolamento.
41. Ciò detto, per determinare la portata della nozione di “legislazione” alla quale il titolare è stato più lungamente soggetto, di cui all’articolo 28, paragrafo 2, lettera b), del regolamento n. 1408/71, occorre riferirsi al contesto e allo scopo di tale disposizione.
42. A questo proposito, si deve rilevare che l’articolo 28 del regolamento n. 1408/71, come gli articoli 27 e 28 bis, fa parte del titolo III, capitolo 1, sezione 5, di detto regolamento, relativo ai diritti dei titolari di pensioni o di rendite alle prestazioni di malattia e di maternità.
43. L’articolo 27 del regolamento n. 1408/71 disciplina la situazione del titolare di pensioni o rendite dovute in virtù delle legislazioni di più Stati membri, tra cui quella dello Stato membro nel cui territorio egli risiede, e che ha diritto alle prestazioni in quest’ultimo Stato. L’articolo 28 di tale regolamento, come già emerge dai punti 31 e 32 della presente sentenza, si riferisce alla situazione del titolare di pensioni o rendite dovute a titolo delle legislazioni di uno solo o di più Stati membri, diversi da quello di residenza, e che non ha diritto alle prestazioni in quest’ultimo Stato. L’articolo 28 bis di detto regolamento disciplina una situazione paragonabile a quella di cui all’articolo 28, ma con la differenza che nello stato di residenza esiste un diritto alle prestazioni in natura (sentenza Rundgren, cit., punto 43).
44. Orbene, nel sistema così istaurato da detti articoli 27, 28 e 28 bis, l’istituzione cui spetta l’onere delle prestazioni in natura di malattia e di maternità è sempre un’istituzione di uno Stato membro competente in materia di pensioni, purché il titolare della pensione o della rendita abbia diritto a tali prestazioni in base alla legislazione di detto Stato membro qualora risiedesse nel territorio del medesimo (v., in tal senso, sentenza Rundgren, cit., punto 46).
45. A questo proposito, l’articolo 28 bis del regolamento n. 1408/71, che si riferisce alla situazione in cui lo Stato di residenza del titolare di una pensione o di una rendita non subordina il diritto alle prestazioni in natura a requisiti di assicurazione o di occupazione, prevede d’altronde esplicitamente che “l’onere [di tali prestazioni] incombe all’istituzione di uno degli Stati membri competenti in materia di pensioni”, di modo che tale onere non debba essere sostenuto dallo Stato membro nel cui territorio risiede l’interessato, per il solo fatto che vi risiede. L’obiettivo di tale disposizione è di non penalizzare gli Stati membri la cui legislazione attribuisca un diritto a prestazioni in natura unicamente in base alla residenza nel rispettivo territorio, individuando l’istituzione che sostiene l’onere delle prestazioni in natura erogate in tali Stati in base a regole identiche a quelle che si applicano, ai sensi dell’articolo
28 di detto regolamento, agli Stati membri che non riconoscono un tale diritto (v., in tal senso, sentenza Rundgren, cit., punto 45).
46. Orbene, come la Corte ha già avuto modo di dichiarare, in virtù di tali regole, l’istituzione del luogo di residenza eroga le prestazioni in natura ai titolari di pensioni o rendite per conto e a carico dell’istituzione di uno degli Stati membri competenti in materia di pensioni (v. citate sentenze Rundgren, punto 45, nonché van Delft e a., punto 39).
47. Se ne desume che il sistema istaurato dagli articoli 27, 28 e 28 bis del regolamento n. 1408/71 crea un nesso tra la competenza a corrispondere le pensioni o le rendite e l’obbligo di assumere l’onere delle prestazioni in natura di malattia o di maternità, poiché tale obbligo è accessorio a una competenza effettiva in materia di pensioni o di rendite (v. sentenza Rundgren, cit., punto 47).
48. Come precisato in sostanza dall’avvocato generale ai paragrafi da 48 a 51 delle sue conclusioni, un sistema del genere consente di evitare, in conformità all’obiettivo perseguito dall’articolo 28 bis del regolamento n. 1408/71, come ricordato al punto 45 della presente sentenza, di penalizzare gli Stati membri la cui legislazione attribuisca un diritto a prestazioni di malattia e maternità sul solo fondamento della residenza nel loro rispettivo territorio.
49. Ne consegue che la “legislazione” alla quale il titolare è stato più lungamente soggetto, di cui all’articolo 28, paragrafo 2, lettera b), del regolamento n. 1408/71, è la legislazione relativa alle pensioni o alle rendite.
50. Di conseguenza, quando, come nel procedimento principale, gli interessati sono titolari di pensioni o di rendite dovute ai sensi della legislazione di più Stati membri e risiedono in un altro Stato membro nel quale non hanno diritto alle prestazioni in natura di malattia e di maternità, l’onere di tali prestazioni incombe, in forza di tale disposizione, allo Stato membro competente in materia di pensioni o di rendite alla cui legislazione tali interessati sono stati al riguardo più lungamente soggetti.
51. Tale interpretazione è corroborata dall’articolo 33 del regolamento n. 1408/71, in quanto tale disposizione consente proprio allo Stato membro debitore di una pensione o di una rendita, che applica una legislazione che prevede trattenute di contributi per la copertura delle prestazioni di malattia e di maternità, di operare tali trattenute sulle pensioni o sulle rendite da esso dovute, quando le prestazioni, ai sensi degli articoli 27, 28 e 28 bis di tale regolamento, sono erogate a suo carico nello Stato in cui risiede detto titolare.
52. Detta interpretazione è confermata anche dall’articolo 95 del regolamento n. 574/72, nella versione modificata ed aggiornata dal regolamento n. 118/97, come modificato dal regolamento n. 1223/98 dal quale si evince che, conformemente all’articolo 36 del regolamento n. 1408/71, le prestazioni in natura di malattia e di maternità erogate ai titolari di pensioni o rendite nello Stato ove risiedono sono, comunque, rimborsate da uno Stato membro debitore di pensione, il quale così sostiene la parte preminente del rischio connesso all’erogazione delle prestazioni di malattia in natura nello Stato membro in cui risiede il titolare di una pensione o di una rendita (v., in tal senso, citate sentenze van der Duin e ANOZ Zorgverzekeringen, punto 44, nonché van Delft e a., punto 79).
53. Nella motivazione della sua decisione, il giudice del rinvio si chiede, peraltro, se, ai fini dell’applicazione dell’articolo 28, paragrafo 2, lettera b), del regolamento n. 1408/71, debbano essere presi in considerazione unicamente i periodi di assicurazione obbligatoria e quelli che hanno comportato il pagamento di contributi, escludendo quindi i periodi d’assicurazione facoltativa e quelli che non hanno comportato il pagamento di alcun contributo.
54. Non risulta però dagli elementi forniti alla Corte che la risposta a tale interrogativo, come hanno confermato tanto il sig. van der Helder quanto il governo dei Paesi Bassi e la Commissione all’udienza rispondendo a un quesito della Corte, sia tale da incidere sulla determinazione, nel procedimento principale, dello Stato membro al quale spetta l’onere delle prestazioni di cui trattasi, poiché la legislazione relativa alle pensioni o alle rendite alla quale i ricorrenti nel procedimento principale sono stati più lungamente soggetti è, comunque, la legislazione dei Paesi Bassi.
55. Ciò premesso, poiché tale interrogativo è di natura ipotetica, non occorre rispondervi (v., in tal senso, sentenza del 22 giugno 2010, Melki e Abdeli, C-188/10 e C-189/10, Racc. pag. I-5667, punto 27).
56. Si deve, pertanto, rispondere alla questione sottoposta dichiarando che l’articolo 28, paragrafo 2, lettera b), del regolamento n. 1408/71 deve essere interpretato nel senso che la “legislazione” alla quale il titolare è stato più lungamente soggetto, di cui a tale disposizione, è quella relativa alle pensioni o alle rendite.
Sulle spese
57. Nei confronti delle parti nel procedimento principale la presente causa costituisce un incidente sollevato dinanzi al giudice nazionale, cui spetta quindi statuire sulle spese. Le spese sostenute da altri soggetti per presentare osservazioni alla Corte non possono dar luogo a rifusione.
P.Q.M.
Dichiara:
L’articolo 28, paragrafo 2, lettera b), del regolamento (CEE) n. 1408/71 del Consiglio, del 14 giugno 1971, relativo all’applicazione dei regimi di sicurezza sociale ai lavoratori subordinati, ai lavoratori autonomi e ai loro familiari che si spostano all’interno della Comunità, nella sua versione modificata e aggiornata dal regolamento (CE) n. 118/97 del Consiglio, del 2 dicembre 1996, come modificato dal regolamento (CE) n. 1992/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, deve essere interpretato nel senso che la “legislazione” alla quale il titolare è stato più lungamente soggetto, di cui a tale disposizione, è quella relativa alle pensioni o alle rendite.
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