DECRETO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 31 luglio 2017, n. 133
Regolamento recante integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87, concernente il riordino degli istituti professionali, a norma dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133
Art. 1
Criteri per la definizione dell’orario complessivo annuale degli istituti professionali
1. All’articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, lettera b), sono aggiunte, infine, le seguenti parole: «e risponde ai criteri indicati nel comma 1-bis»;
b) dopo il comma 1 è inserito il seguente: «1-bis. L’orario annuale complessivo, come determinato dal comma 1, lettera b), è definito secondo i seguenti criteri;
a) superamento delle sperimentazioni didattiche già adottate in assenza di un quadro di riferimento organico, tenendo conto dei risultati con esse raggiunti, attraverso la stabilizzazione del sistema ordinamentale e l’introduzione della possibilità di utilizzo delle quote di autonomia e degli spazi di flessibilità di cui al comma 3, salvaguardando la coerenza tra i percorsi e i titoli di studio rilasciati mediante la riconduzione agli indirizzi, profili e quadri orari standard di cui agli allegati B e C;
b) ripartizione delle ore di laboratorio in maniera da assicurarne una prevalenza nel secondo biennio e nell’ultimo anno;
c) conformazione dei piani di studio in base ad una quota oraria di 60 minuti, fatte salve le forme di flessibilità adottate ai sensi dell’articolo 4, comma 2, lettera b), del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, avuto riguardo in particolare all’utilizzazione, nell’ambito del curricolo obbligatorio, degli spazi orari residui al fine di meglio garantire l’integrale erogazione del curricolo stesso;
d) ponderazione dei quadri orari tenuto conto, in particolare, della sostenibilità dell’impegno orario richiesto agli studenti e dell’introduzione di metodologie didattiche innovative;
e) definizione di piani di studio il cui impianto curriculare garantisca il raggiungimento dei risultati di apprendimento, declinati in competenze, conoscenze e abilità, attraverso la complementarità tra le diverse discipline, valorizzando il legame tra il contributo educativo offerto dalla cultura scientifico-tecnologica e la cultura umanistica;
f) previsione di piani di studio con un numero di ore complessive per ogni disciplina adeguato al conseguimento dei risultati di apprendimento attesi in esito ai corrispondenti percorsi quinquennali, ponderando la quota oraria delle singole discipline in relazione alle caratteristiche e al profilo del diplomato di ciascun percorso e tenendo conto, laddove possibile, della struttura oraria del previgente ordinamento e dei contenuti innovativi del percorso, nonché dei tempi di presenza in aula degli studenti e della necessità di agevolare la concentrazione e partecipazione dei medesimi;
g) adeguata ripartizione tra le discipline dell’area di istruzione generale e dell’area di indirizzo, diversificata in relazione al primo biennio, secondo biennio e quinto anno. In particolare, la suddetta ripartizione deve considerare la funzione di ciascun segmento del percorso di istruzione che, per il primo biennio, si pone in relazione con l’assolvimento dell’obbligo di istruzione finalizzato all’acquisizione dei saperi e delle competenze chiave di cittadinanza e, per il secondo biennio e quinto anno, con l’introduzione progressiva e più incisiva delle discipline dell’area di indirizzo in relazione all’acquisizione degli apprendimenti più propriamente necessari ad assumere ruoli tecnici operativi considerati nella loro dimensione sistemica. Il rapporto tra ore/discipline da destinare all’area di istruzione generale e all’area di indirizzo è modulato, di conseguenza, secondo una proporzione superiore nel primo biennio a favore dell’area di istruzione generale e, nel secondo biennio e quinto anno, a favore dell’area di indirizzo;
h) dimensionamento dell’orario complessivo annuale e dell’orario settimanale delle lezioni ad un livello tale da garantire un equilibrato assortimento delle discipline di studio in relazione agli obiettivi di apprendimento, al fine di assicurare, a regime, l’ottimale determinazione delle cattedre, salvaguardando la stabilità dei docenti presenti nell’istituzione scolastica e la loro titolarità in organico e tutelando la continuità didattica nell’ambito dell’intero ciclo di studi ovvero, distintamente, nell’ambito del primo biennio e degli ultimi tre anni.».
2. All’articolo 7, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 87 del 2010, dopo la parola: «produttivo», sono aggiunte le seguenti: «tenendo conto anche dei criteri di cui al comma 1-bis dell’articolo 5».
Art. 2
Disposizioni finali
1. Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
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