Stante la genericità del dolo bancarotta fraudolenta patrimoniale, per la sua sussistenza non è necessaria la consapevolezza dello stato di insolvenza dell’impresa, né lo scopo di recare pregiudizio ai creditori, essendo, pertanto, sufficiente che la condotta di colui che pone in essere l’attività distrattiva, o vi concorre, sia assistita dalla consapevolezza che le operazioni che si compiono sul patrimonio sociale siano idonee a cagionare un danno ai creditori
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 07 aprile 2021, n. 13062 – Stante la genericità del dolo bancarotta fraudolenta patrimoniale, per la sua sussistenza non è necessaria la consapevolezza dello stato di insolvenza dell’impresa, né lo scopo di recare pregiudizio ai creditori, essendo, pertanto, sufficiente che la condotta di colui che pone in essere l’attività distrattiva, o vi concorre, sia assistita dalla consapevolezza che le operazioni che si compiono sul patrimonio sociale siano idonee a cagionare un danno ai creditori
il 13 Aprile, 2021in PENALE - GIURISPRUDENZAtags: cassazione penale, SANZIONI e REATI PENALI
CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 12728 depositata il 2 aprile 2021 – Il giudice d’appello, anche quando la misura di sicurezza sia obbligatoria e sia stata illegittimamente esclusa o non ritenuta dal primo giudice, non può disporla, modificando in danno dell’imputato la sentenza da quest’ultimo impugnata, in quanto l’art. 597 cod. proc. pen., terzo comma, estende il divieto di reformatio in peius anche all’applicazione di una misura di sicurezza nuova o più grave
il 12 Aprile, 2021in PENALE - GIURISPRUDENZAtags: cassazione fiscale penale, SANZIONI e REATI PENALI
Il giudice d’appello, anche quando la misura di sicurezza sia obbligatoria e sia stata illegittimamente esclusa o non ritenuta dal primo giudice, non può disporla, modificando in danno dell’imputato la sentenza da quest’ultimo impugnata, in quanto l’art. 597 cod. proc. pen., terzo comma, estende il divieto di reformatio in peius anche all’applicazione di una misura di sicurezza nuova o più grave
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 12125 depositata il 31 marzo 2021 – In tema di reati tributari, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di cui all’art. 12-bis, d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74, non può essere adottato sui beni già assoggettati alla procedura fallimentare, in quanto la dichiarazione di fallimento importa il venir meno del potere di disporre del proprio patrimonio in capo al fallito, attribuendo al curatore il compito di gestire tale patrimonio al fine di evitarne il depauperamento
il 1 Aprile, 2021in PENALE - GIURISPRUDENZAtags: cassazione fiscale penale, SANZIONI e REATI PENALI
In tema di reati tributari, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di cui all’art. 12-bis, d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74, non può essere adottato sui beni già assoggettati alla procedura fallimentare, in quanto la dichiarazione di fallimento importa il venir meno del potere di disporre del proprio patrimonio in capo al fallito, attribuendo al curatore il compito di gestire tale patrimonio al fine di evitarne il depauperamento
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 10106 depositata il 16 marzo 2021 – In tema di reati tributari, il delitto di occultamento o distruzione di documenti contabili di cui all’art. 10 del d. lgs n. 74 del 2000 costituisce un reato di pericolo concreto, che è integrato, nel caso della distruzione, dall’eliminazione della documentazione o dalla sua alterazione con cancellature o abrasioni, e, nel caso dell’occultamento, dalla temporanea o definitiva indisponibilità dei documenti, realizzata mediante il loro materiale nascondimento, configurandosi, in tale ultima ipotesi, un reato permanente
il 24 Marzo, 2021in PENALE - GIURISPRUDENZAtags: cassazione fiscale penale, SANZIONI e REATI PENALI
In tema di reati tributari, il delitto di occultamento o distruzione di documenti contabili di cui all’art. 10 del d. lgs n. 74 del 2000 costituisce un reato di pericolo concreto, che è integrato, nel caso della distruzione, dall’eliminazione della documentazione o dalla sua alterazione con cancellature o abrasioni, e, nel caso dell’occultamento, dalla temporanea o definitiva indisponibilità dei documenti, realizzata mediante il loro materiale nascondimento, configurandosi, in tale ultima ipotesi, un reato permanente
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, ordinanza n. 10666 depositata il 19 marzo 2021 – Prova dell’avvenuta corresponsione delle relative retribuzioni con la presentazione da parte dell’imputato all’istituto previdenziale dei Modelli DM 10 i quali, avendo natura ricognitiva della situazione debitoria del datore di lavoro, attestando l’avvenuto pagamento, in assenza di elementi di segno contrario, degli emolumenti salariali in relazione ai quali è stato omesso il versamento dei contributi
il 23 Marzo, 2021in PENALE - GIURISPRUDENZAtags: cassazione penale, SANZIONI e REATI PENALI
Prova dell’avvenuta corresponsione delle relative retribuzioni con la presentazione da parte dell’imputato all’istituto previdenziale dei Modelli DM 10 i quali, avendo natura ricognitiva della situazione debitoria del datore di lavoro, attestando l’avvenuto pagamento, in assenza di elementi di segno contrario, degli emolumenti salariali in relazione ai quali è stato omesso il versamento dei contributi
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 10763 depositata il 19 marzo 2021 – Gli atti simulati o fraudolenti, siccome debbono essere «idonei a rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva, in tanto rilevano ai fini della integrazione della fattispecie incriminatrice, in quanto sono tali da rendere (almeno) più difficoltosa l’azione di recupero del credito
il 23 Marzo, 2021in PENALE - GIURISPRUDENZAtags: cassazione fiscale penale, SANZIONI e REATI PENALI
gli atti simulati o fraudolenti, siccome debbono essere «idonei a rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva, in tanto rilevano ai fini della integrazione della fattispecie incriminatrice, in quanto sono tali da rendere (almeno) più difficoltosa l’azione di recupero del credito
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 10385 depositata il 18 marzo 2021 – In tema di contributi previdenziali ed assistenziali, l’art. 3, comma sesto, del D.Lgs n. 8 del 2016 ha riformato la fattispecie di cui all’art. 2 del D.L. n. 436 del 1983 – convertito, con modificazioni, in L. n. 638 del 1983 – disponendo la sanzione penale per la condotta di omesso versamento, da parte del datore di lavoro, delle ritenute operate sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti qualora l’importo superi la soglia di euro 10.000 annui
il 22 Marzo, 2021in PENALE - GIURISPRUDENZAtags: cassazione penale, SANZIONI e REATI PENALI
In tema di contributi previdenziali ed assistenziali, l’art. 3, comma sesto, del D.Lgs n. 8 del 2016 ha riformato la fattispecie di cui all’art. 2 del D.L. n. 436 del 1983 – convertito, con modificazioni, in L. n. 638 del 1983 – disponendo la sanzione penale per la condotta di omesso versamento, da parte del datore di lavoro, delle ritenute operate sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti qualora l’importo superi la soglia di euro 10.000 annui
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 10772 depositata il 19 marzo 2021 – In tema di sequestro preventivo funzionale alla confisca per equivalente, le somme già percepite a titolo di credito pensionistico – o ad esso assimilato – e confuse nel patrimonio del debitore, possono essere pignorate, e quindi sequestrate, ai sensi dell’art. 545, comma 8, cod. proc. civ., con il limite del triplo dell’importo dell’assegno sociale che può operare una sola volta e a condizione che sia certa la natura della somma
il 22 Marzo, 2021in PENALE - GIURISPRUDENZAtags: cassazione fiscale penale, SANZIONI e REATI PENALI
In tema di sequestro preventivo funzionale alla confisca per equivalente, le somme già percepite a titolo di credito pensionistico – o ad esso assimilato – e confuse nel patrimonio del debitore, possono essere pignorate, e quindi sequestrate, ai sensi dell’art. 545, comma 8, cod. proc. civ., con il limite del triplo dell’importo dell’assegno sociale che può operare una sola volta e a condizione che sia certa la natura della somma
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