La Corte di Cassazione, sezione tributi, con l’ordinanza n. 27099 depositata il 3 dicembre 2013 intervenendo in tema di istanza di rimborso ha affermato che è legittimo il silenzio – rifiuto dell’Agenzia delle Entrate sull’istanza di rimborso delle trattenute operate dal datore di lavoro sul “premio fedeltà” corrisposto al dipendente. Inoltre viene riconosciuto che “premio fedeltà” fa parte del reddito imponibile.
Gli Ermellini accolgono il ricorso dell’Amministrazione Finanziaria che aveva impugnato la sentenza con cui la Commissione Tributaria Centrale (CTC) riteneva non soggetta a tassazione il “premio fedeltà” erogato dall’azienda datrice di lavoro al contribuente, in occasione del raggiungimento del venticinquesimo anno di servizio.
Per i giudici di legittimità la Commissione Tributaria Centrale ha commesso un errore di giudizio in quanto ai sensi dell’articolo 48 primo comma del TUIR – il quale costituisce una norma antielusiva tendente a evitare che, sotto forma di erogazioni liberali, vengano corrisposte al lavoratore somme che in realtà hanno natura di vero e proprio corrispettivo per l’attività svolta – il cosiddetto “premio fedeltà” fa parte del reddito imponibile, potendo essere esclusa la tassabilità delle somme percepite solo se ricorrano i requisiti dell’eccezionalità e della non ricorrenza dell’erogazione liberale, effettuata a favore della generalità dei dipendenti o di categorie di dipendenti; la ricorrenza del venticinquesimo anno di servizio non può ritenersi evento riconducibile a tale concetto, osserva la Suprema Corte, trattandosi di avvenimento naturale e prevedibile. (Sez. 5, Sentenza n. 13459 del 23/5/2008 ; Sez. 5, Sentenza n. 22584 del 2007; Sez. 5, Sentenza n. 20929 del 2007).
I giudici della Corte Suprema respingono il ricorso del contribuente confermando il consolidato orientamento della giurisprudenziale della Corte e decidono la causa nel merito. Per l’effetto, è stato rigettato il ricorso proposto dal contribuente avverso il rifiuto dell’Agenzia delle Entrate sulla richiesta di rimborso delle trattenute operate dal datore di lavoro sul “premio fedeltà”.
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