CONSIGLIO NAZIONALE CDL – Comunicato 31 ottobre 2020
Il 55,9% dei posti di lavoro persi per la crisi è al femminile – Tra il 2° trimestre 2019 e lo stesso periodo del 2020 perse 470 mila lavoratrici, a fronte di 841 mila posti totali in meno, con un incremento di 707 mila inattive (+8,5%). È il quadro che emerge dall’ultimo focus della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, che guarda alle donne come risorsa per l’intera tenuta del sistema Paese
Sono ancora una volta le donne le più penalizzate dalla pandemia.
Il bilancio, ancora del tutto parziale, degli effetti prodotti dal Covid-19 sul mercato del lavoro vede, tra il secondo trimestre 2019 e lo stesso periodo del 2020, 470 mila occupate in meno, per un calo nell’anno del 4,7%. Su 100 posti di lavoro persi (in tutto 841 mila), quelli femminili rappresentano il 55,9%, a differenza dell’occupazione maschile, che ha dato prova di maggior tenuta registrando un decremento del 2,7% (371 mila occupati). La maggiore contrazione di lavoro femminile si registra nell’occupazione a termine (-327 mila lavoratrici per un calo del 22,7%), nel lavoro autonomo (- 5,1%.), nelle forme in part-time (-7,4%) e nel settore dei servizi, soprattutto ricettivi e ristorativi (qui le donne rappresentano il 50,6% del totale) e di assistenza domestica (le donne sono l’88,1%). È quanto emerge dal focus “Ripartire dalla risorsa donna” della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, che sottolinea come l’impatto nei primi sei mesi dell’anno suoni già quale forte campanello d’allarme per l’occupazione femminile alla luce della nuova ondata di contagi e delle chiusure territoriali predisposte per contenere l’emergenza, che potrebbero portare molte altre donne ad abbandonare il proprio lavoro. L’esperienza vissuta durante il lockdown primaverile le ha viste, infatti, gestire un sovraccarico di lavoro senza precedenti. Da un lato, sono state più impegnate degli uomini nell’attività lavorativa (il 74% ha continuato a lavorare rispetto al 66% degli uomini), dovendo garantire servizi essenziali in settori a forte vocazione femminile: scuola, sanità, pubblica amministrazione. Dall’altro lato, con la chiusura delle scuole, hanno dovuto garantire la presenza al lavoro e al tempo stesso assistere i figli impegnati nella didattica a distanza, con un livello di stress elevatissimo per quasi 3 milioni di lavoratrici con un figlio a carico con meno di 15 anni (30% delle occupate). L’esperienza dell’home working, quindi, unita alla scarsa flessibilità organizzativa di molte realtà lavorative e alla difficile conciliazione vita-lavoro, rischiano di acuire il malessere del genere femminile. Nell’ultimo anno la tendenza ad allontanarsi dal lavoro, rinunciando anche alla ricerca di un’occupazione, è cresciuta sensibilmente, facendo registrare tra giugno 2019 e 2020 un incremento di 707 mila inattive (+8,5%), soprattutto nelle fasce giovanili. “Le donne apportano un contributo rilevante all’occupazione in termini di qualificazione e competenza, che non può disperdersi ulteriormente”, ha dichiarato il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, facendo notare che solo nelle professioni intellettuali il 54% è donna. “Per questo è necessario attuare un mix di politiche – dal potenziamento dell’offerta e dell’accessibilità dei servizi che favoriscono la conciliazione vita-lavoro a percorsi formativi spendibili nel mercato del lavoro – che sostengano concretamente l’occupabilità delle donne, arginando il rischio che molte di loro possono chiamarsi fuori dal circuito lavorativo”. “L’innovazione dell’organizzazione del lavoro rappresenta da questo punto di vista un obiettivo prioritario, soprattutto per consentire un nuovo e adeguato ricorso allo smart working in questa seconda fase critica della pandemia. La crisi sanitaria – ha concluso – può essere l’opportunità per molte aziende per rivedere i propri modelli organizzativi e renderli più flessibili alle esigenze delle donne, così da poter superare quelle storiche contraddizioni che caratterizzano il lavoro femminile nel nostro Paese”.
Possono essere interessanti anche le seguenti pubblicazioni:
- FONDAZIONE STUDI CDL - Comunicato 04 luglio 2020 - Covid-19: donne più esposte al rischio contagio - Sono 4 mln 345 mila le lavoratrici che svolgono attività ad alto rischio di contrarre malattie infettive respiratorie. Maggiormente esposti, inoltre, le…
- CONSIGLIO NAZIONALE CDL - Comunicato 29 ottobre 2020 - Giovani, precari e a basso reddito: i più colpiti dalle nuove restrizioni - Ristorazione, cultura e sport tra i settori che hanno visto una maggior perdita di posti di lavoro durante il lockdown…
- FONDAZIONE STUDI CDL - Comunicato 19 novembre 2021 - Conflavoro sceglie l’Asse.Co. dei Consulenti del Lavoro - Siglato l’accordo tra Confederazione nazionale Piccole e Medie Imprese e la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro per la promozione di un sistema…
- Esonero per le assunzioni di donne lavoratrici svantaggiate effettuate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 - Articolo 1, comma 16, della Legge 30 dicembre 2020, n. 178 (Legge di Bilancio 2021) - Esonero per le assunzioni di donne lavoratrici svantaggiate…
- CORTE DI CASSAZIONE - Sentenza 22 luglio 2020, n. 15581 - Per la fruizione del regime preferenziale relativo alla provenienza della merce importata da un determinato Paese agevolato, il trasporto deve essere effettuato direttamente da Paese agevolato a Paese…
- L'esonero dal versamento dei contributi per aziende senza CIG - Le FAQ della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro con le risposte ai 10 quesiti più frequenti in materia - FONDAZIONE STUDI CDL - Approfondimento 03 dicembre 2020
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- La scelta del CCNL da applicare rientra nella scel
Il Tribunale amministrativo Regionale della Lombardia, sezione IV, con la senten…
- Il creditore con sentenza non definitiva ha diritt
La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 27163 depositata il 22 settembre…
- Impugnazione del verbale di disposizione emesso ai
Il Tribunale amministrativo Regionale della Lombardia, sezione IV, con la senten…
- Valido l’accertamento fondato su valori OMI
La Corte di Cassazione con la sentenza n. 17189 depositata il 15 giugno 2023, in…
- Possono essere sequestrate somme anche su c/c inte
La Corte di Cassazione, sezione penale, con la sentenza n. 34551 depositata l…