CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 febbraio 2020, n. 4850 – La normativa sulle società di comodo si limita a stabilire una semplice presunzione superabile con la prova contraria, spettando al contribuente dimostrare l’esistenza di situazioni oggettive e specifiche, indipendenti dalla sua volontà, che hanno reso impossibile il raggiungimento della soglia di operatività e del reddito minimo presunto