INAIL – Circolare n. 48 del 9 novembre 2023
Profilo e funzioni dell’assistente sociale in Inail
Quadro normativo
– Decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124: “Testo Unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali”. Articoli 126 e 256;
– Legge 23 marzo 1993, n. 84: “Ordinamento della professione di assistente sociale e istituzione dell’albo professionale”;
– Decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38: “Disposizioni in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, a norma dell’articolo 55, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144”. Articolo 13 “Danno biologico”;
– Legge 23 dicembre 2014, n. 190: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015)”. Articolo 1, comma 166;
– Legge 30 dicembre 2018, n. 145: “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2029 e bilancio pluriennale per il triennio 2029-2021”. Articolo 1, comma 533;
– Delibera del Consiglio di amministrazione dell’Inail 14 dicembre 2021, n. 404: “Regolamento per l’erogazione degli interventi per il recupero funzionale della persona, per l’autonomia e per il reinserimento nella vita di relazione”;
– Circolare 28 gennaio 2022, n. 7: “Delibera del Consiglio di amministrazione dell’Inail 14 dicembre 2021, n. 404 – Regolamento per l’erogazione degli interventi per il recupero funzionale della persona, per l’autonomia e per il reinserimento nella vita di relazione”;
– Delibera del Consiglio nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali 21 febbraio 2020, n. 17: “Codice deontologico”.
Premessa
La funzione di Servizio sociale è ricompresa nell’attività istituzionale dell’Inail sin dalla promulgazione del decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124 che, agli articoli 126 e 256, prevede che l’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali è esercitata, anche con forme di assistenza e di Servizio sociale, con lo scopo di “riportare alla dimensione dell’individuo e alle sue personali esigenze di natura anche psicologica, la tutela stessa, necessariamente generalizzata” (NOTA 1).
L’oggetto della tutela garantita dall’Inail sin dalla sua istituzione, peraltro, era costituito dall’attitudine al lavoro. Con l’entrata in vigore dell’articolo 13 del decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38, che ha introdotto l’indennizzabilità del danno biologico, l’oggetto della tutela non è più l’attitudine al lavoro ma l’integrità psicofisica della persona considerata in tutte le sue dimensioni.
Le prestazioni sanitarie, protesiche, riabilitative e di assistenza alla disabilità non sono più orientate esclusivamente al recupero della capacità lavorativa, ma sono finalizzate a ristabilire, per quanto possibile, l’integrità psicofisica compromessa dall’evento lesivo. L’Inail, quindi, garantisce tutte le prestazioni necessarie a tal fine, ivi comprese le prestazioni di Servizio sociale e quelle necessarie per il reinserimento sociale e lavorativo, che devono tener conto della dimensione complessiva dell’essere umano portatore di diritti della personalità costituzionalmente garantiti.
L’ampliamento dei compiti dell’Inail è proseguito con l’attribuzione all’Istituto di nuove funzioni in materia di prevenzione, di promozione della salute e sicurezza, di formazione e informazione (NOTA 2), e di ricerca a seguito dell’accorpamento di Ispesl in Inail (NOTA 3).
Ulteriore passaggio particolarmente significativo del processo evolutivo delle funzioni dell’Inail è costituito dall’articolo 1, comma 166, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 e successive modificazioni e integrazioni, che ha attribuito all’Istituto “le competenze in materia di reinserimento e di integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro”.
In questo processo evolutivo, si inseriscono il nuovo “Regolamento per l’erogazione degli interventi per il recupero funzionale della persona, per l’autonomia e per il reinserimento nella vita di relazione”, approvato con delibera del Consiglio di amministrazione del 14 dicembre 2021, n. 404, e la relativa circolare applicativa del 28 gennaio 2022, n. 7, che hanno ulteriormente migliorato il livello della tutela garantita agli assistiti.
Da quanto sopra esposto, risulta evidente che l’evoluzione della mission istituzionale ha determinato l’ampliamento dei compiti svolti dagli assistenti sociali sempre più chiamati a favorire l’integrazione degli interventi per il recupero dell’integrità psicofisica del lavoratore vittima di infortunio e di malattia professionale e ad assumere un ruolo proattivo nella erogazione dei predetti interventi, fornendo un contributo essenziale alla presa in carico degli assistiti, dei loro familiari caregiver e dei superstiti, anche in sinergia con gli altri enti e organismi del territorio.
1. Assistente sociale in Inail
A seguito dell’ampliamento delle competenze istituzionali sopra descritte, congiuntamente con l’evoluzione culturale e normativa che ha interessato l’ambito della salute e la condizione di disabilità, la tutela dei disabili da lavoro, prevista dal decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, ha assunto sempre più le caratteristiche di un sistema di protezione “globale e integrato”, fondato su approcci e modelli di intervento capaci di assicurare inclusione sociale e tutela dei diritti.
L’infortunio sul lavoro è un evento traumatico, improvviso, incontrollabile e imprevedibile che espone il lavoratore a uno sconvolgimento della propria esistenza, a causa della messa in discussione degli equilibri relazionali che nel tempo erano stati costruiti (con sé stessi, in famiglia, a lavoro, nelle relazioni interpersonali e sociali).
Alle problematiche di tipo sanitario, spesso si accompagnano un’importante sofferenza psicologica ed emotiva, difficoltà ad accettare la condizione di disabilità, perdita dell’autostima e del senso di autoefficacia, problematiche nei rapporti interpersonali, necessità di ridefinizione dei ruoli sociali ricoperti precedentemente l’evento lesivo (condizione familiare, lavorativa ed economica).
Da qui la necessità di attivare interventi e servizi di supporto e di reinserimento allo scopo di creare le condizioni personali e sociali per un pieno e tempestivo recupero del benessere psico-fisico e sociale del lavoratore che ha subito un infortunio o ha contratto una malattia professionale.
Il recupero della capacità di empowerment delle persone con disabilità da lavoro, il raggiungimento del massimo livello possibile di autonomia, la conservazione del posto di lavoro o l’inserimento in nuova occupazione, come anche la ripresa di ruoli attivi nei diversi contesti di vita (famiglia, lavoro, comunità di vita) si connotano come ambiti di intervento strettamente interconnessi, caratterizzati da elevati livelli di complessità e dinamicità, all’interno dei quali opera una pluralità di soggetti appartenenti alla rete personale del lavoratore, come nel caso dei familiari e dei caregiver, e alla rete delle figure professionali e dei servizi di supporto interna ed esterna all’Istituto.
In tale contesto, un ruolo essenziale è svolto dalla figura dell’assistente sociale (NOTA 4) che, sulla base delle competenze specifiche e dell’adozione di un approccio globale e unitario, è in grado di leggere e trattare la complessità e la molteplicità delle esigenze dei lavoratori vittime di infortunio e/o di malattia professionale; supporta e facilita la predisposizione di risposte articolate e personalizzate; garantisce una visione di insieme e di raccordo tra i diversi interventi e prestazioni offerti dall’Istituto;
promuove e cura l’attivazione di sinergie e reti istituzionali; mette a disposizione dei livelli decisionali analisi mirate a favorire uno sviluppo dei servizi e degli interventi costantemente orientato all’inclusione e all’esercizio dei diritti di cittadinanza.
La figura professionale dell’assistente sociale è stata interessata, nel corso degli anni, da molteplici interventi di ampliamento delle funzioni e dei compiti in concreto svolti, in ragione dell’evoluzione della mission istituzionale, delle modifiche e dello sviluppo delle esigenze dei lavoratori vittime di infortunio e/o di malattia professionale e delle nuove prospettive delineate dalle leggi di riforma che hanno interessato il settore dei servizi sociali, sanitari, socio-sanitari e delle politiche attive del lavoro, a tutt’oggi in costante evoluzione e sviluppo.
Sono state emanate specifiche circolari sulla professione (NOTA 5), linee guida e indirizzi operativi (NOTA 6).
Inoltre, sono state realizzate specifiche procedure informatiche istituzionali, messe a disposizione dell’assistente sociale ai fini della registrazione e documentazione dell’attività professionale, quali la procedura “Servizio Sociale Informatizzato” nonché quella, tuttora in fase di sperimentazione, per la ottimale gestione dell’attività delle équipe multidisciplinari.
Sul piano strettamente operativo, va considerato che il fabbisogno complessivo degli assistenti sociali, risultante dal Piano integrato di attività e organizzazione 2023-2025, adottato dal Consiglio di Amministrazione, con delibera n. 46 del 21 marzo 2023, è di 148 funzionari con profilo socio-educativo collocati a livello territoriale nell’ambito delle Direzioni territoriali/provinciali/regionali, nonché della Direzione centrale prestazioni socio-sanitarie e della Direzione centrale assistenza protesica e riabilitazione.
Sul piano delle funzioni e delle attività svolte dalla figura professionale dell’assistente sociale, va evidenziato che il modello organizzativo 2007-2009 ha espressamente previsto che “il funzionario socio educativo, operando in via autonoma e in collaborazione con le altre figure professionali all’interno dell’équipe multidisciplinare, svolge le attività finalizzate a migliorare, con una tempestiva presa in carico dell’assistito, le condizioni fisiche e psicologiche dello stesso con l’obiettivo di recuperarne al massimo e nel più breve tempo possibile le funzioni lese, ovvero di valorizzare e potenziare le sue capacità residue al fine di consentirne il pieno recupero sociale e lavorativo” e ha indicato quali attività specifiche della professione, le “attività di presa in carico”, “l’assistenza ai familiari superstiti di lavoratori deceduti sul lavoro” e “la pianificazione e coordinamento dei progetti riguardanti il reinserimento”.
Tutto ciò premesso, considerato che, come sopra detto, la mission dell’Inail ha da sempre trovato nell’agire professionale dell’assistente sociale uno strumento di realizzazione essenziale, con la presente circolare vengono attualizzati il ruolo e i compiti che l’assistente sociale è chiamato a svolgere in Inail – come di seguito descritti nelle diverse articolazioni organizzative (Direzione territoriale/provinciale, Direzione regionale, Direzione centrale prestazioni socio-sanitarie e Direzione centrale assistenza protesica e riabilitazione) – al fine di consentire una piena realizzazione del mandato istituzionale e professionale.
2. Assistente sociale di Direzione territoriale/provinciale
Ruolo: figura professionale che, in linea con gli obiettivi strategici dell’Istituto e quelli specifici della realtà organizzativa di afferenza, svolge con autonomia tecnico-professionale e di giudizio nonché in stretto raccordo con il gruppo regionale di Servizio sociale professionale, tutte le attività finalizzate a migliorare le condizioni psicologiche, relazionali e sociali della persona con disabilità da lavoro al fine di consentirne il pieno recupero delle autonomie e l’inclusione sociale e lavorativa.
Attività professionali:
– accoglienza, ascolto e informazione in favore del lavoratore infortunato/tecnopatico e dei familiari in merito alle problematiche e ai bisogni che derivano dall’evento lesivo o ne sono correlati (di carattere psico-sociale, relazionale-affettivo, familiare, abitativo, socio-ambientale, economico e lavorativo);
– consulenza e orientamento sui servizi e sugli interventi erogati dall’Istituto e in relazione al sistema di offerta dei servizi sociali, sanitari, socio-sanitari, formativi e per il lavoro del territorio di appartenenza, al fine di facilitarne l’accesso e la fruizione;
– analisi e valutazione sociale della situazione personale, familiare, socio-ambientale del lavoratore e dell’impatto dell’infortunio/malattia professionale mediante una lettura unitaria e al contempo personalizzata di bisogni, risorse, abilità, potenzialità e aspirazioni, in relazione agli obiettivi di autonomia, di inclusione sociale e di reinserimento lavorativo;
– presa in carico e creazione di una relazione di aiuto con il lavoratore infortunato/tecnopatico e con i familiari;
– sostegno psico-sociale diretto a supportare la motivazione e l’empowerment della persona infortunata/tecnopatica e del suo contesto familiare;
– elaborazione e supporto alla realizzazione di progetti “sociali” finalizzati al sostegno dell’autodeterminazione del lavoratore infortunato/tecnopatico e del reinserimento nel contesto familiare, sociale e lavorativo, in stretto raccordo operativo con il sistema dei servizi e delle opportunità del territorio;
– elaborazione e supporto alla realizzazione di progetti “sociali” finalizzati al sostegno dei familiari del lavoratore infortunato/tecnopatico che si trovano in difficoltà nell’affrontare le conseguenze dell’evento lesivo;
– elaborazione e supporto alla realizzazione di progetti “sociali” finalizzati al sostegno dei familiari dei lavoratori vittime di evento mortale ai fini della facilitazione dell’elaborazione del lutto e della riorganizzazione della vita familiare;
– contributo professionale di competenza nella definizione e realizzazione di Progetti per il reinserimento nella “vita di relazione” e di “reinserimento lavorativo”, allo scopo di favorire la ripresa di ruoli sociali attivi;
– supporto e affiancamento nelle diverse fasi di attivazione dei progetti e degli interventi mediante un approccio fondato sull’ascolto, sul sostegno relazionale e sulla valorizzazione delle risorse della persona e del suo contesto di vita;
– partecipazione, promozione e facilitazione delle attività dell’équipe multidisciplinare (NOTA 7);
– partecipazione alla valutazione del lavoratore infortunato/tecnopatico in ottica bio-psico-sociale (ICF), per gli aspetti di competenza;
– raccordo operativo con il Servizio sociale della Direzione centrale Assistenza protesica e collaborazione con il Punto Assistenza regionale;
– interventi professionali di consulenza e sostegno al lavoratore e al datore di lavoro nelle diverse fasi del percorso di inserimento o reinserimento lavorativo;
– informazione e consulenza ai fini dell’iscrizione al collocamento mirato e raccordo operativo con i Centri per l’impiego territoriali. Redazione del verbale (diagnosi funzionale/relazione conclusiva) ai fini del reinserimento lavorativo attraverso il collocamento mirato (legge 12 marzo 1999, n. 68 e successive modifiche e integrazioni). Partecipazione al Comitato tecnico presso il Centro per l’impiego;
– promozione, in sinergia con i servizi territoriali, di percorsi di tutela giuridica della persona curando, secondo competenza, i rapporti con gli amministratori di sostegno;
– raccordo con le strutture sanitarie territoriali, con i servizi sociali, socio-sanitari e del lavoro ai fini di una efficace presa in carico degli assistiti;
– predisposizione di pareri tecnico-professionali quando la complessità del caso lo rende necessario;
– raccordo operativo con la figura del coordinatore di Servizio sociale della Direzione regionale;
– monitoraggio, verifica in itinere e valutazione finale dell’efficacia dei progetti e degli interventi messi in atto (interventi per l’accessibilità e la fruibilità dell’ambiente abitativo, progetti per le autonomie e la vita di relazione, progetti per il reinserimento e l’integrazione lavorativa);
– interventi professionali finalizzati alla promozione dell’avviamento e della pratica dell’attività sportiva, nell’ambito dei Piani Quadriennali Inail-CIP;
– promozione e cura di sinergie e partnership con altri enti e organismi operanti sul territorio (lavoro di territorio e di rete) ai fini dell’inclusione sociale e lavorativa, anche attraverso la stipula di accordi formali e di protocolli operativi;
– collaborazione, secondo richiesta, alle iniziative previste nell’ambito del Progetto Superabile e attività di raccordo con il Servizio sociale della Direzione centrale prestazioni socio-sanitarie ai fini della redazione di specifici articoli professionali.
Attività di organizzazione:
– analisi dei dati e dei bisogni degli assistiti nel territorio di competenza con elaborazione di relazioni mirate a segnalare alla Direzione territoriale eventuali progettualità da realizzare, utili all’erogazione dei servizi e/o al miglioramento della qualità degli stessi;
– programmazione annuale delle attività di Servizio sociale, in coerenza con la pianificazione del Servizio sociale della Direzione Regionale e tenuto conto dei documenti di pianificazione territoriale;
– registrazione delle attività professionali e produzione della documentazione professionale all’interno della procedura “Servizio Sociale Informatizzato”. Gestione degli obiettivi di produzione assegnati al Servizio sociale;
– effettuazione di periodici monitoraggi su richiesta dell’omologa funzione della Direzione Regionale e/o della Direzione centrale prestazioni socio-sanitarie;
– rilevazione e analisi di situazioni di criticità che interessano i processi di lavoro e di comunicazione interni e che possono impattare sulla capacità di risposta alle esigenze dell’utenza. Partecipazione all’individuazione di strategie che ne favoriscono il superamento;
– messa in atto di azioni mirate per l’integrazione interna ed esterna dei servizi e degli interventi diretti al lavoratore e alla sua famiglia;
– partecipazione alle attività territoriali di pianificazione e di progettazione del sistema dei servizi del welfare locale (tavoli di lavoro interistituzionali e con enti del terzo settore), anche con riferimento ai Piani di zona e ai Piani socio-sanitari;
– valutazione tecnico professionale delle proposte progettuali provenienti da stakeholder e partner progettuali del territorio in materia di inclusione sociale e di reinserimento lavorativo che richiedono la partecipazione dell’Istituto.
Attività di formazione e ricerca:
– partecipazione a iniziative di formazione, di aggiornamento e di supervisione professionale anche organizzate dall’Ordine professionale e adempimento degli obblighi di formazione continua, al fine di garantire la costante qualità dell’intervento sociale e il corretto esercizio della professione;
– segnalazione e/o partecipazione all’elaborazione di iniziative formative di interesse in relazione al ruolo e ai compiti svolti;
– studio, ricerca e consulenza tecnica sulle tematiche dell’inclusione e del reinserimento;
– collaborazione a iniziative di studio e a progetti di ricerca nel campo dell’accessibilità, delle autonomie e dell’inclusione sociale e lavorativa;
– attività di tutoraggio del tirocinio per studenti dei corsi di laurea triennale in servizio sociale e dei corsi di laurea magistrale e per gli studenti dei Master di primo e secondo livello, in collaborazione con le università, nonché tirocini di adattamento con Ordine professionale/università.
Attività di prevenzione-promozione:
– contributo professionale a iniziative e programmi di informazione e di sensibilizzazione a livello locale in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro, di educazione alla salute, di inclusione sociale e tutela dei diritti delle persone con disabilità;
– collaborazione a iniziative di livello locale, regionale e nazionale per la diffusione della cultura della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e della legalità del lavoro;
– partecipazione a livello locale ad attività di ricerca sui fattori psico-sociali correlati agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali;
– partecipazione a iniziative locali di prevenzione dei fenomeni di disagio sociale e di discriminazione.
Interfacce interne ed esterne più significative:
– Direttore territoriale/Responsabile di sede;
– Servizio sociale di Direzione regionale;
– area sanitaria della Direzione territoriale;
– processo lavoratori;
– processo prevenzione;
– area ispettiva interna;
– équipe multidisciplinare di primo livello;
– Servizio sociale della Direzione centrale assistenza protesica (Centro Protesi e sue filiali, Centro riabilitazione motoria di Volterra);
– consulenze interne Inail (area ausili e area protesica del Centro Protesi e sue filiali, Consulenza tecnica per l’edilizia, Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza, area informatica, ecc.);
– Comitato italiano paralimpico (CIP) e federazione e strutture sportive affiliate;
– enti territoriali (regione, enti locali, ambiti territoriali, INPS, ecc.) – Asl e distretti socio-sanitari;
– servizi sociali, socio-sanitari e sanitari del territorio;
– centri e strutture riabilitative;
– uffici del lavoro e centri per l’impiego;
– centri di formazione professionale;
– sistema economico-produttivo locale;
– aziende;
– enti del terzo settore che operano nell’ambito della salute e condizione di disabilità;
– associazioni rappresentanti le esigenze delle persone con disabilità e dei caregiver;
– associazioni di rappresentanza datoriale e sindacale;
– patronati;
– prefetture;
– università;
– Ordine professionale degli assistenti sociali e altri Ordini professionali.
3. Assistente sociale di Direzione regionale
Ruolo: figura professionale che, in linea con gli obiettivi strategici dell’Istituto e quelli specifici della realtà organizzativa di afferenza, svolge con autonomia tecnico-professionale e di giudizio attività di coordinamento professionale degli assistenti sociali della regione, assicurando il raggiungimento degli obiettivi pianificati per il Servizio sociale nonché correlate attività di risoluzione di problematiche complesse.
Concorre alla definizione di linee di indirizzo e di programmi di sviluppo della qualità dei servizi e degli interventi erogati, mediante l’individuazione di iniziative anche di carattere innovativo.
Attività professionali:
– coordinamento del gruppo professionale degli assistenti sociali della regione, al fine di garantire omogeneità nella qualità, nello sviluppo e nell’innovazione dei servizi, in coerenza con i documenti di pianificazione di carattere regionale e in ottica di rispetto e valorizzazione delle risorse umane coinvolte;
– supporto professionale agli assistenti sociali delle Direzioni territoriali attraverso la realizzazione di riunioni periodiche, anche utilizzando gli strumenti di comunicazione a distanza, che consentono la circolarità dell’informazione, la condivisione di criticità operative e di possibili strategie di risoluzione, l’individuazione di buone prassi;
– supporto professionale agli assistenti sociali delle Direzioni territoriali nella trattazione dei casi di maggiore complessità e ai fini della definizione di progetti “sociali”, di “vita di relazione” e di “reinserimento lavorativo” mirati a garantire il recupero dell’empowerment, delle autonomie, l’inclusione sociale e lavorativa;
– raccordo operativo e collaborazione con il Servizio sociale di Direzione centrale prestazioni socio-sanitarie finalizzato al confronto su tematiche e questioni inerenti agli interventi professionali e aspetti organizzativi correlati;
– contributo professionale di competenza nell’elaborazione e realizzazione di progetti di reinserimento nella “vita di relazione” di carattere regionale, in collaborazione con gli assistenti sociali delle sedi;
– collaborazione professionale nell’ambito dell’équipe multidisciplinare di secondo livello per la soluzione dei casi di maggiore complessità;
– promozione, partecipazione e facilitazione delle attività del lavoro multidisciplinare (NOTA 8);
– analisi dei bisogni dell’utenza relativi all’avviamento e all’esercizio della pratica sportiva. Collaborazione con il CIP per la progettazione e la realizzazione di eventi di cui al Piano quadriennale di attività per la promozione e la diffusione della pratica sportiva delle persone con disabilità da lavoro;
– raccordo con le attività dei Punti assistenza della Direzione centrale assistenza protesica e riabilitazione, ai fini dell’individuazione di interventi appropriati di recupero delle autonomie e di inclusione delle persone con disabilità da lavoro;
– consulenza e supporto agli assistenti sociali delle Direzioni territoriali e alla realtà organizzativa di afferenza relativamente alle normative di settore in materia di disabilità, di welfare e di politiche attive del lavoro;
– contributo di competenza per la rilevazione delle specifiche necessità dei territori, in termini di servizi e interventi da attivare o da potenziare ai fini dell’inclusione sociale e lavorativa;
– supporto tecnico-professionale alla realtà organizzativa di afferenza per lo sviluppo di sinergie e partnership di livello regionale o in ambito interprovinciale, anche mediante la stipula di protocolli e convenzioni, ai fini della promozione dell’inclusione sociale e lavorativa;
– cura delle sinergie e partnership con stakeholder di livello regionale con i quali l’Inail ha rapporti consolidati;
– raccordi con l’Ordine professionale regionale degli assistenti sociali per la trattazione di tematiche inerenti all’esercizio della professione quali, per esempio, questioni di carattere deontologico, obbligo di formazione continua, ecc.;
– supporto tecnico-professionale agli assistenti sociali per l’utilizzo della procedura SSI e di ulteriori procedure in uso alle équipe multidisciplinari nonché per l’alimentazione di banche dati e flussi informativi di carattere regionale e provinciale;
– collaborazione, secondo richiesta, alle iniziative previste nell’ambito del Progetto Superabile e attività di raccordo con il Servizio sociale della Direzione centrale prestazioni socio-sanitarie ai fini della redazione di specifici articoli di natura professionale.
Attività di organizzazione:
– analisi dei dati e dei bisogni della popolazione assistita nel territorio della regione di competenza con elaborazione di relazioni mirate a segnalare alla Direzione territoriale eventuali progettualità da realizzare, utili all’erogazione dei servizi e/o al miglioramento della qualità degli stessi;
– programmazione annuale delle attività di Servizio sociale regionale, in coerenza con la programmazione delle attività del Servizio sociale della Direzione centrale prestazioni socio-sanitarie e monitoraggio delle attività previste;
– azioni di programmazione e monitoraggio regionale delle attività di Servizio sociale;
– partecipazione alla pianificazione regionale delle attività di tutela dei disabili da lavoro, tenuto conto delle esigenze e specificità territoriali e curandone una visione complessiva;
– collaborazione alla programmazione e al monitoraggio delle iniziative di promozione e pratica dell’attività sportiva, in sinergia con il CIP e in attuazione del Piano Quadriennale Inail-CIP;
– partecipazione alle riunioni periodiche di coordinamento degli assistenti sociali di Dr, organizzate dal Servizio sociale di Direzione centrale – in presenza, integrate con riunioni a distanza – tenuto conto delle esigenze rilevate e finalizzate a favorire l’approfondimento e il confronto professionale nonché la rilevazione di buone prassi e di eventuali necessità e/o criticità di lavoro;
– collaborazione, nell’ambito della realtà organizzativa di afferenza, alla predisposizione di indirizzi operativi riguardanti interventi di recupero delle autonomie e di reinserimento sociale e lavorativo, individuando soluzioni anche innovative;
– pianificazione e realizzazione di riunioni periodiche di coordinamento degli assistenti sociali della regione – in presenza, integrate con riunioni a distanza – tenuto conto delle esigenze rilevate e finalizzate a favorire l’approfondimento e il confronto professionale nonché processi di apprendimento dall’esperienza;
– promozione e/o partecipazione a gruppi di lavoro interni e/o esterni, di carattere mono-professionale o multiprofessionale, che favoriscano lo scambio e la collaborazione e consentano l’approfondimento di tematiche di interesse per l’Istituto;
– monitoraggio attraverso l’utilizzo di appositi software e procedure istituzionali e valutazione degli esiti dei progetti mirati all’empowerment, all’inclusione sociale e al reinserimento lavorativo, anche attraverso la definizione di specifici indicatori;
– supporto agli assistenti sociali di Direzione territoriale per il raggiungimento degli obiettivi di produzione assegnati al Servizio sociale;
– contributo di competenza per l’analisi del fabbisogno di risorse professionali di Servizio sociale a livello regionale;
– elaborazione di documenti e report in materia di reinserimento sociale e lavorativo, anche ai fini dell’individuazione di buone prassi;
– valutazione tecnico professionale delle proposte progettuali provenienti da stakeholder e partner progettuali del territorio in materia di inclusione sociale e di reinserimento lavorativo che richiedono la partecipazione dell’Istituto.
Attività di formazione e ricerca:
– studio e approfondimento di normative e tematiche relative ai servizi di sostegno alla persona, all’inclusione sociale e al reinserimento lavorativo, in sinergia con il gruppo professionale regionale degli assistenti sociali, anche ai fini dello svolgimento di un’azione di consulenza tecno-professionale nei confronti dell’Istituto;
– analisi dei bisogni di formazione continua e di supervisione professionale degli assistenti sociali della regione e collaborazione alla definizione di uno specifico piano formativo regionale;
– organizzazione e partecipazione a iniziative di formazione, di aggiornamento e di supervisione professionale, anche organizzate dall’Ordine professionale e adempimento degli obblighi di formazione continua, al fine di garantire la costante qualità dell’intervento sociale e il corretto esercizio della professione;
– segnalazione dei bisogni formativi comuni alle figure professionali coinvolte nei processi di presa in carico finalizzati alle autonomie e al reinserimento sociale e lavorativo;
– contributo professionale e partecipazione a eventi/attività di informazione /formazione aventi a oggetto l’inclusione sociale e il reinserimento lavorativo;
– attività di tutoraggio del tirocinio per studenti dei corsi di laurea triennale in servizio sociale e dei corsi di laurea magistrale e per gli studenti dei Master di primo e secondo livello, in collaborazione con le università, nonché tirocini di adattamento con Ordine professionale/università.
Attività di prevenzione- promozione:
– contributo professionale alla realizzazione di iniziative di informazione e sensibilizzazione di livello regionale e locale finalizzate a promuovere la cultura della prevenzione e quella dell’inclusione sociale e della tutela dei diritti delle persone con disabilità;
– partecipazione alla realizzazione di prodotti di sensibilizzazione e di informazione in materia di sicurezza e salute del lavoro ma anche di inclusione e di tutela dei diritti in ottica di prevenzione di situazione di emarginazione e di isolamento.
Interfacce interne ed esterne più significative:
– Direttore regionale;
– Dirigente/Responsabile Ufficio attività istituzionali;
– équipe multidisciplinare di primo livello;
– équipe multidisciplinare di secondo livello;
– Sovrintendenza sanitaria regionale;
– Consulenze professionali interne Inail (Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza, Consulenza tecnica per l’edilizia, ecc.)
– processo prevenzione della Direzione regionale;
– processo formazione della Direzione regionale:
– processo comunicazione della Direzione regionale;
– processo pianificazione della Direzione regionale;
– area ispettiva;
– Strutture territoriali Inail della regione;
– Direzione centrale prestazioni socio-sanitarie;
– Centro protesi e sue filiali, Punti di assistenza;
– Comitato italiano paralimpico (CIP);
– regione – uffici regionali dell’Assessorato alle Politiche sociali e del lavoro;
– uffici del lavoro territoriali – centri per l’impiego;
– centri e strutture riabilitative di eccellenza presenti nel territorio regionale;
– enti con i quali l’Istituto ha sinergie consolidate nel tempo;
– patronati e soggetti del terzo settore che operano nell’ambito della salute e condizione di disabilità;
– associazioni rappresentanti le esigenze delle persone con disabilità e dei caregiver e associazioni di rappresentanza datoriale e sindacale;
– università;
– Ordine professionale regionale degli assistenti sociali;
– altri Ordini professionali.
4. Assistente sociale della Direzione centrale prestazioni socio-sanitarie
Ruolo: figura professionale che, in coerenza con le linee di indirizzo e gli obiettivi strategici dell’Istituto e in ottica di attuazione delle competenze istituzionali della struttura di afferenza, svolge attività di coordinamento professionale del Servizio sociale dell’Istituto e concorre alla definizione e realizzazione di programmi di sviluppo della qualità dei servizi sociali, socio-sanitari e per il lavoro in favore delle persone con disabilità da lavoro.
Attività professionali:
– azioni di indirizzo, coordinamento e programmazione, nell’ambito della programmazione annuale della Direzione centrale, delle attività del Servizio sociale dell’Istituto, al fine di garantire omogeneità nella qualità, nello sviluppo e nell’innovazione dei servizi;
– raccordo operativo e collaborazione con il Servizio sociale di Dr finalizzato al confronto su tematiche e questioni inerenti agli interventi professionali e gli aspetti organizzativi correlati, nonché lo sviluppo della funzione sociale in Inail;
– supporto professionale agli assistenti sociali territoriali nella trattazione dei casi di maggiore complessità e ai fini della definizione e realizzazione di progetti “sociali”, di “vita di relazione” e di “reinserimento lavorativo” mirati a garantire il recupero dell’empowerment, delle autonomie, l’inclusione sociale e lavorativa;
– apporto professionale per l’elaborazione e la realizzazione di progetti di carattere nazionale di interesse della Struttura di afferenza;
– apporto tecnico-professionale, nell’ambito della Direzione centrale, alla predisposizione di atti normativi e di indirizzi operativi per lo svolgimento delle attività di presa in carico, di inclusione sociale e di reinserimento lavorativo secondo un approccio di visione di insieme e di integrazione;
– apporto tecnico-professionale, nell’ambito della Direzione centrale, alla predisposizione di pareri in materia di inclusione sociale e di reinserimento lavorativo;
– apporto tecnico-professionale, nell’ambito della Direzione centrale, nello svolgimento di compiti e di attività di competenza della Struttura (modelli e flussi operativi/ procedure informatizzate, ecc.);
– contributo professionale per la predisposizione dei Piani quadriennali Inail e Cip finalizzati alla promozione e alla diffusione della pratica sportiva delle persone con disabilità da lavoro e partecipazione alle riunioni periodiche di programmazione e raccordo della Commissione paritetica Inail-CIP;
– consulenza e supporto agli assistenti sociali del territorio e alla Direzione di afferenza relativamente alle normative di settore in materia di disabilità, welfare e politiche attive del lavoro, utili a garantire qualità, adeguatezza ed efficacia dei servizi e degli interventi professionali;
– apporto tecnico-professionale mirato a favorire l’integrazione sociale e sanitaria interna;
– supporto e raccordo operativo allo scopo di favorire una più stretta interconnessione tra il “centro e il territorio”;
– partecipazione all’équipe multidisciplinare di terzo livello per la risoluzione dei casi dubbi e complessi trasmessi dalle Strutture territoriali;
– collaborazione, nell’ambito dell’équipe multidisciplinare di terzo livello, all’elaborazione e realizzazione di progetti a carattere nazionale mirati all’inclusione sociale e al reinserimento lavorativo delle persone con disabilità da lavoro;
– promozione e facilitazione delle attività del lavoro multidisciplinare;
– partecipazione a gruppi di lavoro interdisciplinari per la predisposizione di specifici strumenti professionali a uso delle équipe multidisciplinari, per l’analisi dei bisogni, la progettazione e la definizione di sistemi di valutazione dell’efficacia;
– supporto tecnico-professionale alle Strutture territoriali per la definizione di sinergie e partnership in materia di inclusione sociale e di reinserimento lavorativo;
– contributo tecnico-professionale per lo sviluppo e il mantenimento di sinergie istituzionali di carattere nazionale con gli stakeholders principali in materia di inclusione sociale e politiche del lavoro, anche attraverso la partecipazione a tavoli tecnici, gruppi di lavoro e progettualità condivise;
– valutazione tecnico-professionale delle proposte progettuali provenienti da stakeholder e partner progettuali esterni in materia di inclusione sociale e di reinserimento lavorativo che richiedono la partecipazione dell’Istituto;
– collaborazione alle iniziative previste nell’ambito del Progetto Superabile e attività di raccordo con le Strutture territoriali ai fini della redazione di specifici articoli professionali;
– supporto tecnico-professionale agli assistenti sociali del territorio nell’utilizzo delle procedure istituzionali di competenza, per esempio SSI e procedura dell’équipe, nonché per l’alimentazione di banche dati e flussi informativi di carattere nazionale e regionale;
– apporto tecnico-professionale per lo sviluppo della procedura del Servizio Sociale Informatizzato, della procedura dell’équipe multidisciplinare nonché ai fini dell’integrazione tra le procedure istituzionali;
– apporto tecnico-professionale per la definizione e gestione degli obiettivi di produzione assegnati al Servizio sociale;
– partecipazione a tavoli tematici e osservatori nazionali inerenti alla tutela della salute del lavoratore, la condizione di disabilità, l’inclusione sociale e lavorativa (per esempio, l’Osservatorio nazionale per la disabilità, ecc.), mettendo a disposizione eventuali contributi e approfondimenti;
– analisi dei bisogni di formazione continua e di supervisione professionale del Servizio sociale e condivisione con la Struttura di afferenza per la pianificazione annuale delle esigenze formative e di supervisione degli assistenti sociali, avendo cura di garantire l’assolvimento degli obblighi di formazione continua. Apporto tecnico-professionale nella progettazione e realizzazione di specifici percorsi formativi e di supervisione, in sinergia con l’Ufficio formazione centrale;
– organizzazione e partecipazione a iniziative di formazione, di aggiornamento e di supervisione professionale, anche organizzate dall’Ordine professionale e adempimento degli obblighi di formazione continua, al fine di garantire la costante qualità dell’intervento sociale e il corretto esercizio della professione;
– raccordi con il Consiglio nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali per la trattazione di tematiche inerenti all’esercizio della professione quali, per esempio, questioni di carattere deontologico, sviluppo del profilo professionale, ecc.;
– organizzazione a carattere periodico di eventi di informazione e formazione per il Servizio sociale Inail, anche di natura seminariale, riguardo alle tematiche dell’inclusione sociale e del reinserimento lavorativo.
Attività di organizzazione:
– collaborazione alla declinazione e realizzazione degli obiettivi core della Direzione di afferenza;
– pianificazione e realizzazione di riunioni di coordinamento degli assistenti sociali di Dr – in presenza, integrate con riunioni a distanza – tenuto conto delle esigenze rilevate e finalizzate a favorire l’approfondimento e il confronto professionale nonché la rilevazione di buone prassi e di eventuali necessità e/o criticità di lavoro;
– pianificazione e organizzazione a cadenza almeno triennale di eventi formativi che coinvolgano l’intero gruppo professionale su tematiche riguardanti la professione;
– partecipazione a riunioni di coordinamento organizzate dal Servizio sociale di Dr, sulla base di specifiche esigenze rappresentate;
– ideazione ed elaborazione di progetti speciali mirati allo sviluppo di ambiti di intervento di competenza della Direzione di afferenza;
– proposta di azioni organizzative e operative, anche di carattere innovativo, che possano supportare l’efficacia dei processi di lavoro, migliorando la capacità di risposta dell’Istituto alle esigenze delle persone con disabilità da lavoro;
– promozione e/o partecipazione a gruppi di lavoro interni e/o esterni, di carattere monoprofessionale o multiprofessionale, allo scopo di favorire lo scambio delle esperienze e consentire l’approfondimento di tematiche di interesse per l’Istituto;
– contributo tecnico-professionale e collaborazione con la Struttura di appartenenza per la risoluzione delle esigenze rappresentate dal Servizio sociale territoriale;
– contributo tecnico-professionale nell’analisi di dati documentali e dei monitoraggi trasmessi dalle Strutture territoriali per l’individuazione e la trasferibilità delle buone prassi, a garanzia della qualità e omogeneità dei servizi per l’inclusione sociale e il reinserimento lavorativo;
– partecipazione allo sviluppo del sistema di qualità dei servizi erogati dall’Istituto, fornendo il proprio contributo di competenza nella definizione di indicatori di carattere sociale;
– consultazione e analisi dei dati inseriti nella funzione report della procedura Servizio Sociale Informatizzato (SSI);
– monitoraggio degli obiettivi di produzione assegnati al Servizio Sociale.
Attività di formazione e ricerca:
– partecipazione ad attività di aggiornamento professionale anche organizzate dall’Ordine professionale (centrale e regionale) e adempimento degli obblighi di formazione continua;
– partecipazione a eventi di informazione e formazione, anche nelle forme del seminario o convegno, anche al fine di sviluppare le conoscenze inerenti alla mission sociale dell’Istituto nonché favorire la costituzione di nuove sinergie e partnership;
– collaborazione con la Direzione centrale pianificazione e comunicazione per la realizzazione di iniziative/campagne di informazione e sensibilizzazione in materia di inclusione sociale e di reinserimento lavorativo;
– collaborazione alla realizzazione di progetti di ricerca sociale e di iniziative di carattere sperimentale in materia di politiche sociali e del lavoro e partecipazione, secondo competenza, a iniziative di ricerca nelle materie di interesse per l’Istituto;
– sinergie con il mondo accademico al fine di promuovere il raggiungimento di più elevati livelli di formazione degli assistenti sociali e garantire l’aggiornamento professionale;
– supervisione/tutor di tirocinio per studenti dei corsi di laurea triennale in servizio sociale e dei corsi di laurea magistrale e per gli studenti dei Master di primo e secondo livello, in collaborazione con le università.
Attività di prevenzione-promozione:
– collaborazione a iniziative di carattere nazionale finalizzate alla diffusione della cultura della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e della legalità del lavoro, anche tramite la realizzazione di prodotti di informazione e sensibilizzazione;
– partecipazione ad attività di ricerca di carattere nazionale sui fattori psico-sociali correlati agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali.
Interfacce interne ed esterne più significative:
– Dirigente Ufficio analisi, sviluppo normativo e procedurale e coordinamento delle prestazioni socio-sanitarie;
– Servizio sociale di Direzione regionale e di Direzione territoriale;
– Servizio sociale della Direzione centrale assistenza protesica (Centro Protesi e sue filiali, Centro riabilitazione motoria di Volterra);
– équipe multidisciplinare di terzo livello;
– Sovrintendenza sanitaria centrale;
– Consulenze professionali interne (Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza, Consulenza tecnica per l’edilizia, ecc.);
– Ufficio formazione della Direzione centrale risorse umane;
– Direzione centrale prevenzione;
– Direzione centrale pianificazione e comunicazione;
– Direzione centrale assistenza protesica e riabilitazione;
– interlocutori del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
– Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità;
– Consiglio nazionale Ordine degli assistenti sociali (CNOAS);
– Comitato italiano paralimpico;
– enti e associazioni di rilievo nazionale operanti nel campo della disabilità;
– soggetti del terzo settore che operano nell’ambito della salute e condizione di disabilità;
– associazioni e federazioni rappresentanti le esigenze delle persone con disabilità e dei caregiver.
5. Servizio sociale della Direzione centrale assistenza protesica e riabilitazione
Ruolo: figura professionale che, in base ai diversi incarichi specifici, opera con autonomia tecnico-professionale occupandosi dell’attività professionale con gli assistiti nell’ambito del percorso protesico-riabilitativo e della progettazione sociale mirata all’attivazione e al coordinamento di specifici servizi e progetti per il reinserimento nella vita di relazione che si realizzano con un approccio globale bio-psico-sociale, allo scopo di favorire il benessere relazionale e fornire strumenti per potenziare le competenze utili per la massima qualità di vita possibile e partecipazione sociale.
Attività professionale:
– colloqui psico-sociali in occasione della prima visita multidisciplinare;
– rilevazione dei bisogni complessi determinati dal trauma/malattia, anche al fine di individuare bisogni, risorse, aspettative e motivazioni legate al trattamento protesico riabilitativo orientato al reinserimento sociale;
– attività di accoglienza, ascolto, informazione e orientamento, fornendo indicazioni utili all’assistito per il rientro nel proprio contesto di vita;
– presa in carico dell’assistito al fine di instaurare una relazione di aiuto, di fiducia, di accompagnamento, di sostegno e consulenza sociale nell’ambito del percorso di assistenza protesica;
– elaborazione di progetti per il reinserimento nella vita di relazione per promuovere l’empowerment attraverso lo sviluppo di competenze e strumenti utili per il recupero della capacità di azione e della massima partecipazione sociale;
– gestione dei progetti e servizi per il reinserimento nella vita di relazione, a valenza collettiva;
– pianificazione, programmazione e coordinamento delle attività progettuali per la gestione delle attività di “vita di relazione”;
– monitoraggio delle attività progettuali di “vita di relazione”;
– lavoro sociale di rete con le Sedi territoriali dell’Inail e i servizi sociali e socio[1]sanitari dei territori di provenienza degli assistiti;
– cura del Progetto Sport in collaborazione con l’area comunicazione istituzionale della Direzione centrale assistenza protesica attraverso la programmazione e la realizzazione delle attività progettuali per l’avviamento allo sport in sinergia con il CIP, nonché delle attività di informazione, sensibilizzazione e promozione dell’orientamento all’attività sportiva;
– contributo professionale a eventi a valenza sociale;
– cura delle sinergie con gli stakeholders con i quali la Direzione ha rapporti consolidati da tempo;
– partecipazione a gruppi di lavoro interdisciplinari per l’analisi e l’approfondimento delle tematiche riguardanti il recupero delle autonomie, l’inclusione sociale e il reinserimento lavorativo delle persone con disabilità da lavoro;
– apporto tecnico-professionale mirato a favorire l’integrazione socio-sanitaria;
– valutazione tecnico-professionale delle proposte progettuali in materia di recupero delle autonomie e di inclusione sociale e lavorativa;
– promozione di interventi di Servizio sociale all’interno della struttura sanitaria, nell’ottica dell’”umanizzazione delle cure” e di una concezione multidimensionale della salute come completo benessere psico-fisico e sociale.
Attività di organizzazione:
– programmazione annuale delle attività di Servizio sociale nell’ambito della Direzione centrale di appartenenza;
– collaborazione alla realizzazione degli obiettivi core dell’Ufficio di appartenenza;
– partecipazione a gruppi di lavoro interdisciplinari per la predisposizione di specifici strumenti professionali, anche di tipo procedurale/informatico;
– contributo per la definizione di procedure afferenti al Sistema Qualità, collegate ad attività professionali di competenza;
– collaborazione con l’area comunicazione istituzionale della Direzione centrale assistenza protesica per la valorizzazione della progettualità realizzata dal Servizio sociale.
Attività di formazione e ricerca:
– individuazione dei bisogni formativi e formulazione di proposte in tema di formazione, avendo cura di garantire l’assolvimento degli obblighi di formazione continua, così come previsto dal Regolamento per la formazione continua deliberato dal CNOAS;
– apporto tecnico-professionale nella progettazione e realizzazione di specifici percorsi formativi in raccordo con l’Ordine degli assistenti sociali per la trattazione di tematiche inerenti all’esercizio della professione quali, per esempio, questioni di carattere deontologico;
– partecipazione ad attività di aggiornamento professionale in qualità di professionisti iscritti all’Albo, che hanno l’obbligo di curare il costante aggiornamento della propria competenza professionale, al fine di garantire la qualità dell’intervento sociale e il corretto esercizio della professione;
– partecipazione alla realizzazione di incontri di informazione/formazione riguardanti le tematiche delle autonomie, dell’inclusione sociale e del reinserimento lavorativo;
– studio e aggiornamento delle tematiche relative all’inclusione al reinserimento e interventi informativi/formativi mirati alla presentazione del modello bio-psico-sociale, nonché interventi di sensibilizzazione sui temi della disabilità;
– supervisione/tutoraggio di studenti dei corsi di laurea triennale in servizio sociale e dei corsi di laurea magistrale;
– interventi e relazioni a seminari e/o convegni sui temi della disabilità.
Interfacce interne ed esterne più significative:
– Responsabile dell’Ufficio rapporti con gli assistiti;
– area tecnico-sanitaria;
– Servizio sociale delle Direzioni territoriali / regionali / centrale;
– Servizi sociali e socio-sanitari dei territori di provenienza degli assistiti (Comuni, ASL, servizi specialistici, ecc.);
– Comitato italiano paralimpico;
– enti e altri soggetti che operano nell’ambito della disabilità;
– ANMIL e altre associazioni;
– enti del terzo settore coinvolti nell’erogazione dei servizi acquisiti.
Le attività di Servizio sociale vengono svolte, nel rispetto del contesto e delle specifiche peculiarità, anche presso le altre articolazioni territoriali della Direzione centrale assistenza protesica (Filiale di Roma e Filiale di Lamezia Terme del Centro Protesi, Centro riabilitazione motoria di Volterra).
—
Note:
(1) Cfr circolare Inail n. 97/1967.
(2) Cfr decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e successive modificazioni
(3) A seguito dell’accorpamento di Ispesl in Inail ex articolo 7 della legge 30 luglio 2010, n. 122.
(4) La figura dell’assistente sociale in Inail è definita contrattualmente “funzionario socio-educativo”.
(5) Circolare Inail n. 97/1967, circolare Inail n. 35/1973, circolare Inail n. 39/1978, circolare Inail n. 25/1980.
(6) Cfr “Flussi di Servizio sociale” di Sede e di Direzione regionale del 2008.
(7) Cfr Nota protocollo n. 0001115 del 10 maggio 2010 della DCPOC, DCRP, DCP, SMG “Riorganizzazione delle équipe multidisciplinari” e nota protocollo n. 1800 del 14 luglio 2014 della Direzione centrale prestazioni sanitarie e reinserimento.
(8) Cfr nota protocollo n. 0001115 del 10 ottobre 2015 della DCPOC, DCRP, DCP, SMG “Riorganizzazione delle équipe multidisciplinari”.
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