La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 8984 depositata il 4 aprile 2024, intervenendo in tema di emissione di note di variazione, ha ribadito che “… La variazione dell’imposta o dell’imponibile è disciplinata dall’art. 26 del DPR n.633/1972, che prevede la possibilità di rettificare la fatturazione o la registrazione delle operazioni limitatamente a una serie di eventi, puntualmente descritti, successivi all’emissione della fattura o per inesattezze nella sua compilazione che comportino la modifica degli estremi di una determinata operazione. In particolare, le variazioni in diminuzione possono essere effettuate senza alcun limite temporale nelle ipotesi di nullità, annullamento, revoca, risoluzione, rescissione e simili, nonché per mancato pagamento in tutto o in parte del creditore a causa di procedure concorsuali o esecutive rimaste infruttuose ovvero in ipotesi di abbuoni o sconti previsti contrattualmente. Qualora gli stessi eventi conseguano ad un sopravvenuto accordo tra le parti la variazione è consentita entro il termine di un anno dalla fatturazione. Il medesimo art. 26 cit., al comma 3, prevede infatti “Le disposizioni del comma precedente non possono essere applicate dopo il decorso di un anno dalla effettuazione dell’operazione imponibile qualora gli eventi ivi indicati si verifichino in dipendenza di sopravvenuto accordo fra le parti e possono essere applicate, entro lo stesso termine, anche in caso di rettifica di inesattezze della fatturazione che abbiano dato luogo all’applicazione del settimo comma dell’art. 21”. …”
Anche con riguardo al limite temporale, è stato precisato che il ricorso alla procedura di cui all’art. 26 del d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 impone che sia specificata, nelle note di variazione, una causale tale da fornire elementi per ricondurre la variazione dell’importo originariamente fatturato tra le ipotesi contemplate dal secondo comma del citato art. 26, sicché, in mancanza di ulteriori elementi valutativi, la emissione delle successive note di variazione resta assoggettata al limite temporale indicato dal terzo comma dell’art. 26 del d.P.R. n. 633 del 1972 (Cass. n. 25987/2014, Cass. 9842 del 2016). …”
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