Con l’articolo 1 del Decreto legge n. 91/2017, convertito con modificazione dalla legge 123/2017, è stato introdotto il cosiddetto “Resto al Sud”, il nuovo incentivo viene gestito da Invitalia ed è indirizzato ad incentivare i giovani  under 35 per l’avvio di attività imprenditoriali residenti nelle regioni del Mezzogiorno (residenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).

Per far divenire operativa la misura incentivante occorre l’emissione, da parte del ministero per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno, di un decreto attuativo con cui verranno stabilite le modalità di ammissibilità. La norma prevede che il decreto debba essere emanato entro 30 giorni dalla legge di conversione.

Pertanto solo dopo l’emanazione del decreto attuativo sarà possibile presentare le domande di accesso ai finanziamenti, fino ad esaurimento delle risorse stanziate, direttamente sul sito di Invitalia. Il progetto sarà valutato dal soggetto gestore della misura per conto della Presidenza del Consiglio dei ministri entro 60 giorni.

Il comma 1 dell’articolo 1 D.L. n. 91/2017 stabilisce l’importo massimo finanziabile  fino ad un massimo di 50 mila euro per ciascun richiedente. Il successivo comma 8 stabilisce che l’importo del bonus ricevuto sia così suddiviso:

  • 35% sotto forma di contributo a fondo perduto;
  • 65% sotto forma di prestito a tasso zero, da rimborsare in 8 anni.

Qualora l’istanza sia presentata dal più soggetti già costituiti o che intendano costituirsi in forma societaria, ivi incluse le società cooperative, l’importo massimo del finanziamento erogabile è pari a 50 mila euro per ciascun socio con tetto massimo ammissibile di 200 mila euro per ogni singolo progetto.

Beneficiari

Come sopra accennato possono presentare la domanda per l’incentivo “Bonus Resto al Sud” , ai sensi del comma 2 art. 1 i giovani con età compresa tra i 18 anni e fino ai 35 anni che  siano:

  • residenti in una delle seguenti regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) al momento della presentazione della domanda o vi trasferiscano la residenza entro 60 giorni dalla comunicazione del positivo esito dell’istruttoria;
  • non risultino già beneficiari, nell’ultimo triennio, di ulteriori misure a livello nazionale a favore dell’autoimprenditorialità.

I richiedenti non devono risultare già beneficiari, nell’ultimo triennio, di ulteriori misure  a livello nazionale a favore dell’autoimprenditorialità.

Attività finanziabili

La norma prevede che le attività finanziabili sono:

  • produzione di beni nei settori dell’artigianato e dell’industria;
  • fornitura di servizi.

Non sono finanziabili le attività libero professionali e commerciali, ad eccezione della vendita dei beni prodotti nell’attività d’impresa.

Importo dell’incentivo

La norma prevede che per ogni richiedente è possibile procedere al riconoscimento di un importo finanziabile nella misura massima di 50 mila euro.

Qualora l’impresa sia costituita in forma di società, l’importo di 50 mila euro è riferito al singolo socio e possono essere richiesti sino a 200 mila euro.

Il bonus è così suddiviso:

  • 35% sotto forma di contributo a fondo perduto;
  • 65% sotto forma di prestito a tasso zero, da rimborsare in 8 anni.

Le domande di finanziamento potranno essere inviate all’agenzia Invitalia una volta che sarà emanata la normativa attuativa, fino ad esaurimento delle risorse, dai soggetti che siano già costituiti al momento della presentazione o si costituiscano, entro 60 giorni dalla data di comunicazione del positivo esito dell’istruttoria, nelle seguenti forme giuridiche:

  • impresa individuale;
  • società, ivi incluse le società cooperative.

soggetti beneficiari della misura devono mantenere la residenza nelle predette regioni per tutta la durata del finanziamento e devono avere, per tutta la durata del finanziamento, sede legale e operativa in una delle regioni agevolate.

La legge ha una dotazione complessiva di 1,25 miliardi di euro, proveniente dal Fondo Sviluppo e coesione 2014-2020, ripartita in 9 anni, fra il 2017 e il 2025, di cui poco più di un miliardo nel triennio 2018-2020.