Il creditore di un professionista può pignorare i compensi a questi dovuti dai suoi clienti nelle forme del pignoramento presso terzi, a nulla rilevando che quel professionista abbia delegato altri all’incasso, oppure si sia obbligato, nei confronti dell’associazione professionale cui appartiene, a riversare in un fondo comune i proventi della propria attività professionale
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 756 depositata il 12 gennaio 2023 – Il creditore di un professionista può pignorare i compensi a questi dovuti dai suoi clienti nelle forme del pignoramento presso terzi, a nulla rilevando che quel professionista abbia delegato altri all’incasso, oppure si sia obbligato, nei confronti dell’associazione professionale cui appartiene, a riversare in un fondo comune i proventi della propria attività professionale
il 20 Gennaio, 2023in CIVILE - CASSAZIONEtags: cassazione sez. civile
CORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 269 depositata il 5 gennaio 2023 – Il giudice non deve inserire in sentenza anche un collegamento ipertestuale funzionante, poiché si tratta di informazioni, concernenti il rischio previsto dalla lettera c) dell’articolo 14 d.lgs. n. 251/2007, comunque pubblicamente accessibili tramite i comuni motori di ricerca
il 11 Gennaio, 2023in CIVILE - CASSAZIONEtags: cassazione sez. civile, DIRITTO PROCESSUALE
Il giudice non deve inserire in sentenza anche un collegamento ipertestuale funzionante, poiché si tratta di informazioni, concernenti il rischio previsto dalla lettera c) dell’articolo 14 d.lgs. n. 251/2007, comunque pubblicamente accessibili tramite i comuni motori di ricerca
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 181 depositata il 4 gennaio 2023 – L’obbligatorietà dell’iscrizione presso la Gestione separata da parte di un professionista iscritto ad albo o elenco è collegata all’esercizio abituale, ancorché non esclusivo, di una professione che dia luogo ad un reddito non assoggettato a contribuzione da parte della cassa di riferimento. La produzione di un reddito superiore alla soglia di Euro 5.000,00 costituisce, invece, il presupposto affinché anche un’attività di lavoro autonomo occasionale possa mettere capo all’iscrizione presso la medesima Gestione, restando invece normativamente irrilevante qualora ci si trovi in presenza di un’attività lavorativa svolta con i caratteri dell’abitualità
il 11 Gennaio, 2023in CIVILE - CASSAZIONEtags: cassazione sez. civile, DIRITTO PROCESSUALE, IVS
L’obbligatorietà dell’iscrizione presso la Gestione separata da parte di un professionista iscritto ad albo o elenco è collegata all’esercizio abituale, ancorché non esclusivo, di una professione che dia luogo ad un reddito non assoggettato a contribuzione da parte della cassa di riferimento. La produzione di un reddito superiore alla soglia di Euro 5.000,00 costituisce, invece, il presupposto affinché anche un’attività di lavoro autonomo occasionale possa mettere capo all’iscrizione presso la medesima Gestione, restando invece normativamente irrilevante qualora ci si trovi in presenza di un’attività lavorativa svolta con i caratteri dell’abitualità
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 97 depositata il 3 gennaio 2023 – Nelle controversie in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, nonché di pensione di inabilità e di assegno di invalidità ai sensi della L. n. 222 del 1984, la pronuncia emessa in esito al giudizio di cui all’art. 445 bis, u.c., c.p.c., è per legge destinata a riguardare solo un elemento della fattispecie costitutiva (il c.d. requisito sanitario), sicché quanto in essa deciso non può contenere un’efficace declaratoria sul diritto alla prestazione, che è destinata a sopravvenire solo in esito ad accertamenti relativi agli ulteriori requisiti socio-economici
il 11 Gennaio, 2023in CIVILE - CASSAZIONEtags: cassazione sez. civile, DIRITTO PROCESSUALE, PENSIONI
Nelle controversie in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, nonché di pensione di inabilità e di assegno di invalidità ai sensi della L. n. 222 del 1984, la pronuncia emessa in esito al giudizio di cui all’art. 445 bis, u.c., c.p.c., è per legge destinata a riguardare solo un elemento della fattispecie costitutiva (il c.d. requisito sanitario), sicché quanto in essa deciso non può contenere un’efficace declaratoria sul diritto alla prestazione, che è destinata a sopravvenire solo in esito ad accertamenti relativi agli ulteriori requisiti socio-economici
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza n. 36942 depositata il 17 dicembre 2022 – Il decreto ingiuntivo, emesso nei confronti dei soci di una società di persone, obbligati in solido, acquista autorità di giudicato sostanziale nei confronti del debitore che non abbia proposto tempestiva opposizione e tale autorità non viene meno per effetto dell’accoglimento dell’opposizione proposta da un altro coobbligato
il 21 Dicembre, 2022in CIVILE - CASSAZIONEtags: cassazione sez. civile
Il decreto ingiuntivo, emesso nei confronti dei soci di una società di persone, obbligati in solido, acquista autorità di giudicato sostanziale nei confronti del debitore che non abbia proposto tempestiva opposizione e tale autorità non viene meno per effetto dell’accoglimento dell’opposizione proposta da un altro coobbligato
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Sentenza n. 36071 depositata il 9 dicembre 2022 – Il compenso maturato dall’avvocato in caso di mancato completamento dell’incarico stragiudiziale per recesso del cliente, dev’essere, in definitiva, determinato in relazione a quanto isolatamente previsto dalle singole voci delle tariffe (o, in mancanza, sulla base della valutazione equitativa del giudice ai sensi dell’art. 2233 c.c.) per ciascuna delle prestazioni effettivamente svolte fino alla cessazione dell’incarico, autonomamente considerate, le quali, in effetti, costituiscono, al pari del lavoro preparatorio, “l’opera prestata” dal professionista
il 13 Dicembre, 2022in CIVILE - CASSAZIONEtags: cassazione sez. civile, ORDINI PROFESSIONALI
Il compenso maturato dall’avvocato in caso di mancato completamento dell’incarico stragiudiziale per recesso del cliente, dev’essere, in definitiva, determinato in relazione a quanto isolatamente previsto dalle singole voci delle tariffe (o, in mancanza, sulla base della valutazione equitativa del giudice ai sensi dell’art. 2233 c.c.) per ciascuna delle prestazioni effettivamente svolte fino alla cessazione dell’incarico, autonomamente considerate, le quali, in effetti, costituiscono, al pari del lavoro preparatorio, “l’opera prestata” dal professionista
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 21 novembre 2022, n. 34170 – L’esclusione dei fatti non contestati dal “thema probandum” per il principio di non contestazione (o onere di contestazione specifica) non può ravvisarsi in caso di contumacia del convenuto non potendo la sua mancata costituzione in giudizio essere equiparata, quanto a effetto probatorio. Le mere difese, vale a dire le deduzioni con cui la parte contesta la sussistenza degli elementi costitutivi della pretesa fatta valere con la domanda, sono sempre deducibili
il 24 Novembre, 2022in CIVILE - CASSAZIONEtags: cassazione sez. civile
L’esclusione dei fatti non contestati dal “thema probandum” per il principio di non contestazione (o onere di contestazione specifica) non può ravvisarsi in caso di contumacia del convenuto non potendo la sua mancata costituzione in giudizio essere equiparata, quanto a effetto probatorio. Le mere difese, vale a dire le deduzioni con cui la parte contesta la sussistenza degli elementi costitutivi della pretesa fatta valere con la domanda, sono sempre deducibili
Leggi tuttoCorte di Cassazione sentenza n. 25866 depositata il 2 settembre 2022 – L’atto di rinuncia al ricorso per cassazione deve essere notificato alle parti costituite o comunicato agli avvocati delle stesse, che vi appongono il visto; ne consegue che, in difetto di tali requisiti, l’atto di rinuncia non è idoneo a determinare l’estinzione del processo, ma, poiché è indicativo del venir meno dell’interesse al ricorso, ne determina comunque l’inammissibilità
il 10 Novembre, 2022in CIVILE - CASSAZIONE, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: DIRITTO PROCESSUALE, processo tributario
L’atto di rinuncia al ricorso per cassazione deve essere notificato alle parti costituite o comunicato agli avvocati delle stesse, che vi appongono il visto; ne consegue che, in difetto di tali requisiti, l’atto di rinuncia non è idoneo a determinare l’estinzione del processo, ma, poiché è indicativo del venir meno dell’interesse al ricorso, ne determina comunque l’inammissibilità
Leggi tuttoRICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- Processo tributario: i dati tratti da server non c
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 7475 deposi…
- Le liberalità diverse dalle donazioni non sono sog
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con la sentenza n. 7442 depositata…
- Notifica nulla se il messo notificatore o l’
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 5818 deposi…
- Le clausole vessatorie sono valide solo se vi è ap
La Corte di Cassazione, sezione II, con l’ordinanza n. 32731 depositata il…
- Il dipendente dimissionario non ha diritto all’ind
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 6782 depositata…