La Corte di Cassazione sez. penale con la sentenza n. 40992 depositata il 4 ottobre 2013 intervenendo in materia di reati fiscali ha statuito che gli studi di settore sono posti a base di un procedimento di accertamento disciplinato dal diritto tributario che consente il contraddittorio del contribuente e, per quanto attiene all’ambito di rilevanza penale, la giurisprudenza di legittimità ha affermato il principio che, proprio ai fini di verificare il superamento della soglia di punibilità di cui all’art. 5 D.lgs. n. 74/2000 (omessa dichiarazione), il giudice può legittimamente avvalersi dell’accertamento induttivo dell’imponibile compiuto dagli uffici finanziari.
La vicenda ha riguardato un contribuente nei cui confronti veniva predisposto, dal giudice per le indagini preliminari, il provvedimento di sequestro preventivo per equivalente ravvisando la sussistenza del fumus delicti quanto al reato di cui all’art. 5 D.Igs. n.74 del 2000, per omessa dichiarazione dei redditi con imposta evasa superiore ad euro 88.000,00. Avverso l’ordinanza del G.i.p. per il tramite del proprio difensore, il contribuente, ricorreva al Tribunale della libertà che rigettava il riesame chiesto dal contribuente.
Avverso l’ordinanza del Tribunale del riesame il contribuente, per il tramite del proprio difensore, presentava ricorso alla Corte Suprema per la cassazione dell’ordinanza basandolo su due motivi di censura.
Gli Ermellini rigettano il ricorso ritenendo che i due motivi siano infondati. Infatti nelle motivazioni si legge in riferimento al primo motivo che esso “mira a sollecitare una riesame di circostanze fattuali, quali la tipologia dell’attività esercitata dall'(…) (se rientri o meno nella categoria degli studi di settore “altre rappresentazioni artistiche”). Infatti la giurisprudenza ha stabilito che si ha motivazione apparente e, quindi, inesistente soltanto quando la stessa risulti completamente avulsa dalle risultanze processuali “ovvero si avvalga di argomentazioni di puro genere o di asserzioni apodittiche o di proposizioni prive di efficacia dimostrativa”, per cui il ragionamento che il giudice ha posto a base della decisione adottata risulti meramente fittizio e perciò sostanzialmente inesistente (cfr. Sez. 5, n.24862 del 19/5/2010, dep. 1/7/2010)” Per cui, anche alla luce dell’orientamento ormai consolidato della stessa Corte “il ricorso per cassazione contro le ordinanze emesse in materia di sequestro preventivo o probatorio è ammesso solo per violazione di legge, in tale nozione dovendosi comprendere sia gli “errores in iudicando” o “in procedendo”, sia quei vizi della motivazione così radicali da rendere l’apparato argomentativo posto a sostegno del provvedimento o del tutto mancante o privo dei requisiti minimi di coerenza, completezza e ragionevolezza e quindi inidoneo a rendere comprensibile l’itinerario logico seguito dai giudice, (così, Sez. U, n. 25932 del 26 giugno 2008, e la sentenza Sez. U, n. 5876 del 13 febbraio 2004)”.
I giudici di legittimità in riferirmto al secondo motivo di doglianza affermano che risulta del tutto evidente che “nella presente fase cautelare, non può essere invocata una rideterminazione dell’imposta evasa, e quindi del quantum da sottoporre a vincolo reale, trattandosi di tema, come già detto, riservato al giudizio di merito”
Possono essere interessanti anche le seguenti pubblicazioni:
- Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 26084 depositata il 16 settembre 2020 - Per la configurabilità del reato di omessa dichiarazione ex art. 5 d.lgs. n. 74 del 2000 e succ. mod., è soltanto necessario che l'imposta evasa, con riferimento a…
- CORTE DI CASSAZIONE - Sentenza 17 aprile 2020, n. 12384 - In tema di reati tributari caratterizzati dalla soglia di punibilità solo il superamento in misura significativa di detta soglia preclude la configurabilità della causa di esclusione della…
- Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 36401 depositata il 26 agosto 2019 - La causa di non punibilità della "particolare tenuità del fatto", prevista dall'art. 131-bis c.p., è applicabile soltanto alla omissione per un ammontare vicinissimo…
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 25530 depositata il 6 luglio 2021 - La prova del dolo specifico di evasione, nel delitto di omessa dichiarazione, può essere desunta dall'entità del superamento della soglia di punibilità vigente,…
- Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 166 del 7 gennaio 2020 - Legittimo il sequestro per equivalente per il reato di occultamento o distruzione di documenti contabili quando l'importo dell'evasione sia stato aliunde determinato, è…
- CORTE di CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 10726 depositata il 14 marzo 2023 - Costituisce reato ex art. 4 del d. lgs. n. 74 del 2000 (dichiarazione infedele) l'invio della dichiarazione integrativa qualora indichi elementi attivi per un…
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- ISA 2024 le cause di esclusione per l’anno 2
La legge istitutiva degli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) ha una…
- Il diritto riconosciuto dall’uso aziendale n
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 10120 depositat…
- L’indennità sostitutiva di ferie non godute
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 9009 depositata…
- Il giudice tributario è tenuto a valutare la corre
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 5894 deposi…
- Il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 10267 depositat…