Corte di Cassazione sentenza 20 aprile 2012, n. 6255
In tema di IVA, nel caso di più attività svolte nell’ambito della stessa impresa, per una sola delle quali l’imposta assolta sia detraibile, l’imputazione dei costi promiscui, riferibili cioè a tutte le attività, deve essere effettuata in base alla misura della concreta utilizzazione dei beni e servizi, da cui derivano detti costi, nell’ambito delle distinte attività, atteso quanto previsto dall’art. 36, commi 3 e 5, del d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633. Il relativo onere di provare l’imputazione dei costi incombe al contribuente e non può essere assolto invocando criteri di astratta ripartizione proporzionale. (Nella specie, la S.C. ha annullato con rinvio la sentenza impugnata che, al fine di ripartire i costi tra un’attività per la quale l’IVA era indetraibile ed altra attività per la quale la medesima imposta era invece detraibile, aveva ritenuto idoneo il ricorso al criterio dell’incidenza del costo del personale per ciascuna di esse).
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