La Corte di Cassazione, sezione penale, con la sentenza n. 38042 depositata il 13 settembre 2019 intervenendo in tema di reati per indebita composizione ha statuito che l’indebito risultato della condotta fraudolenta, ossia l’omesso versamento delle somme dovute, riguarda solamente le imposte sui redditi e sul valore aggiunto e non già, in assenza di pertinenti specificazioni, inadempimenti di altro genere dei quali l’intero testo normativo non si occupa per cui il reato di cui all’articolo art. 10- quater d. lgs. n. 74 del 2000 sanziona le sole indebite compensazioni, superiori ai 50 mila euro, relative ai soli debiti fiscali, con la conseguente esclusione delle somme dovute a titolo di contributi previdenziali e assistenziali.
La vicenda, trattata dalla Corte, riguardava il decreto di sequestro preventivo, avverso il quale gli imputati avevano presentato ricorso, emesso a seguito della contestazione per indebita compensazione che aveva incluso nel profitto confiscabile anche le somme dovute in relazione agli obblighi per contributi previdenziali e assistenziali. Infatti il contribuente, nel caso di specie, aveva proceduto alla indebita compensazione oltre che dei debiti tributari anche dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti.
I giudici di legittimità richiamano, oltre alla sentenza della Corte Costituzionale n. 35 del 2018, la sentenza della stessa Corte n. 8689 del 2019 in cui viene affermato che “Infatti, viene delineata una struttura asimmetrica dell’art. 10 -quater e la si qualifica come compatibile con la ratio complessiva del citato decreto, in quanto esso è diretto a sanzionare le violazioni in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto e, dunque, prende in considerazione soltanto tali tipologie di tributi sul lato passivo, ma non anche su quello attivo, potendo così venire in rilievo, quale strumento per diminuire artificiosamente l’entità dell’imposta da versare, qualunque tributo o contributo che possa opporsi in compensazione secondo le disposizione dettate in materia.”
Gli Ermellini, nella sentenza in commento, ritengono che “proprio tale struttura asimmetrica, a parere dei giudici di legittimità, assevera l’impostazione per cui si ha un indistinto riferimento all’art. 17 del DLgs. 241/1997 in virtù della considerazione di tutti i crediti ivi contemplati in quanto idonei alla compensazione, mentre l’indebito risultato della condotta fraudolenta, ossia l’omesso versamento delle somme dovute, riguarda solamente le imposte sui redditi e sul valore aggiunto e non già, in assenza di pertinenti specificazioni, inadempimenti di altro genere dei quali l’intero testo normativo non si occupa.
A tal proposito risultano particolarmente indicative le disposizioni contenute nell’art. 13 comma 1 del DLgs. 74/2000 che, riferendosi indistintamente alle fattispecie incriminatrici previste dagli artt. 10-bis, 10-ter e 10-quater, disciplinano la speciale causa di non punibilità del pagamento del debito tributario in termini che non possono avere alcuna compatibilità con obblighi come quelli relativi ai contributi previdenziali e assistenziali (ossia con quei debiti che potrebbero rappresentare i soli ai quali riferire il mancato pagamento che vale a integrare il reato di indebita compensazione). Proprio tale parificazione fra le tre fattispecie appena richiamate appare una conferma del fatto che viene punito sempre e solo l’omesso versamento delle succitate imposte”
Possono essere interessanti anche le seguenti pubblicazioni:
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 32617 depositata il 20 novembre 2020 - Il reato di indebita compensazione di crediti non spettanti o inesistenti, di cui all'art. 10- quater d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74, in combinato disposto con l'art.…
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 37085 depositata il 12 ottobre 2021 - Il reato di indebita compensazione di crediti non spettanti o inesistenti, di cui all'art. 10-quater d.lgs. n. 74 del 2000, è configurabile, alla luce…
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 14763 depositata il 13 maggio 2020 - E' configurabile il reato di indebita compensazione di crediti non spettanti o inesistenti, di cui all'art. 10 quater d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74, sia nel caso di…
- Corte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 33893 depositata il 14 settembre 2022 - Il reato di indebita compensazione che si concretizza in un indebito risparmio di imposta che la norma incriminatrice tende a colpire non può essere limitato al…
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 44737 depositata il 5 novembre 2019 - Il reato di indebita compensazione deve risultare dal modello F24 mediante il quale la stessa è stata realizzata, indicandovi, appunto in compensazione, crediti…
- CORTE DI CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 32389 depositata il 31 agosto 2021 - Il reato di indebita compensazione possa configurarsi sia in caso di compensazione "verticale", riguardante crediti e debiti afferenti alla medesima imposta, sia in…
RICERCA NEL SITO
NEWSLETTER
ARTICOLI RECENTI
- ISA 2024 le cause di esclusione per l’anno 2
La legge istitutiva degli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) ha una…
- Il diritto riconosciuto dall’uso aziendale n
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 10120 depositat…
- L’indennità sostitutiva di ferie non godute
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 9009 depositata…
- Il giudice tributario è tenuto a valutare la corre
La Corte di Cassazione, sezione tributaria, con l’ordinanza n. 5894 deposi…
- Il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 10267 depositat…