la sospensione del termine di preavviso del licenziamento durante il decorso della malattia del lavoratore, con conseguente inefficacia del licenziamento fino alla cessazione della malattia o dell’esaurimento del periodo di comporto, costituisce un effetto che deriva direttamente dalla legge e, quindi, si produce per il solo fatto della sussistenza dello stato morboso, indipendentemente dalla comunicazione della malattia che, di regola, a seconda della disciplina collettiva, può essere effettuata entro tre giorni dall’insorgenza
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 03 aprile 2019, n. 9268 – Il licenziamento, come negozio unilaterale recettizio, si perfeziona nel momento in cui la manifestazione di volontà del datore di lavoro recedente giunge a conoscenza del lavoratore, anche se l’efficacia – vale a dire la produzione dell’effetto tipico, consistente nella risoluzione del rapporto di lavoro – viene differita ad un momento successivo
il 6 Aprile, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 03 aprile 2019, n. 9263 – Nella società in nome collettivo irregolare, ciascuno dei soci, in quanto munito del potere di amministrazione (art. 2297 c.c.), deve ritenersi titolare della rappresentanza sostanziale e processuale della società medesima
il 6 Aprile, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 03 aprile 2019, n. 9263 Pagamento di differenze retributive – Notifica atto di gravame – Soggetto che non ha partecipato al giudizio – rappresentanza sostanziale e processuale della società medesima – Società dotata di personalità giuridica sta in giudizio per mezzo di ciascun socio, anche disgiuntamente Rilevato che, con sentenza […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 01 aprile 2019, n. 9015 – Principio di immediatezza della contestazione disciplinare
il 6 Aprile, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
L’errore della sentenza impugnata consiste nell’aver confuso il requisito dell’immediatezza insito nel concetto di giusta causa ex art. 2119 c.c., con il principio di immediatezza della contestazione disciplinare, valido anche per licenziamento per giustificato motivo soggettivo, trattandosi anche in tal caso di sanzione disciplinare
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 03 aprile 2019, n. 9277 – La sentenza di condanna generica passata in giudicato determina, nei confronti di coloro che hanno promosso il giudizio concluso con la condanna generica, l’assoggettamento dell’azione diretta alla liquidazione al termine (decennale) di cui all’art. 2953 c.c.
il 6 Aprile, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
la sentenza di condanna generica passata in giudicato – attesa la sua natura di vera e propria statuizione autoritativa che impone all’obbligato di adempiere ad una prestazione, anche se la determinazione di tale adempimento è rimandata – determina, nei confronti di coloro che hanno promosso il giudizio concluso con la condanna generica, l’assoggettamento dell’azione diretta alla liquidazione al termine (decennale) di cui all’art. 2953 c.c.
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 29 marzo 2019, n. 8911 – Licenziamento per motivi disciplinare per rifiuto della prestazione giustificato dal dedotto inadempimento da parte datoriale
il 6 Aprile, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
nei contratti a prestazioni corrispettive, tra i quali rientra il contratto di lavoro, qualora una delle parti adduca, a giustificazione della propria inadempienza, l’inadempimento dell’altra, il giudice deve procedere alla valutazione comparativa dei comportamenti, considerando non tanto il mero elemento cronologico quanto i rapporti di causalità e proporzionalità esistenti tra le prestazioni inadempiute rispetto alla funzione economicosociale del contratto, il tutto alla luce dei reciproci obblighi di correttezza e buona fede ex artt. 1175 e 1375 cod. civ. e ai sensi dello stesso cpv. dell’art. 1460 cod. civ., affinché l’eccezione di inadempimento sia conforme a buona fede e non pretestuosamente strumentale all’intento di sottrarsi alle proprie obbligazioni contrattuali
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 01 aprile 2019, n. 9015 – Licenziamento per giusta causa per assenze ingiustificate e difetto del requisito dell’immediatezza del recesso
il 6 Aprile, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 01 aprile 2019, n. 9015 Licenziamento per giusta causa – Serie di assenze ingiustificate – Conversione in licenziamento per giustificato motivo soggettivo – Corresponsione dell’indennità sostitutiva del preavviso – Principio di immediatezza della contestazione disciplinare Svolgimento del processo Il Tribunale di Trento dichiarava legittimo il licenziamento per giusta causa intimato […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 28 marzo 2019, n. 8659 – Licenziamento disciplinare per toni eccessivi e coloriti per esprimere il proprio dissenso
il 4 Aprile, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
nozione di giustificatezza del recesso intimato ad un dirigente ha rammentato che tale nozione contrattuale si discosta, sia sul piano soggettivo che oggettivo, da quella di giustificato motivo, trovando la sua ragion d’essere, da un lato, nel rapporto fiduciario che lega il dirigente al datore di lavoro in virtù delle mansioni affidate, dall’altro, nello stesso sviluppo delle strategie di impresa che rendano nel tempo non pienamente adeguata la concreta posizione assegnata al dirigente nella articolazione della struttura direttiva dell’azienda
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 03 aprile 2019, n. 9270 – In tema di contributi cd. “a percentuale”, il fatto costitutivo dell’obbligazione contributiva è costituito dall’avvenuta produzione, da parte del lavoratore autonomo, di un determinato reddito ex art. 1, comma 4 della l. n. 233/1990
il 4 Aprile, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
In tema di contributi cd. “a percentuale”, il fatto costitutivo dell’obbligazione contributiva è costituito dall’avvenuta produzione, da parte del lavoratore autonomo, di un determinato reddito ex art. 1, comma 4 della l. n. 233/1990, quand’anche l’efficacia del predetto fatto sia collegata ad un atto amministrativo di ricognizione del suo avveramento; ne consegue che il momento di decorrenza della prescrizione dei contributi in questione, ai sensi dell’art. 3 della l. n. 335 del 1995, deve identificarsi con la scadenza del termine per il loro pagamento e non con l’atto, eventualmente successivo – ed avente solo efficacia interruttiva della prescrizione anche a beneficio dell’Inps – con cui l’Agenzia delle Entrate abbia accertato, ex art. 1 del d.lgs. n. 462 del 1997, un maggior reddito.
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