Licenziamento per sopravvenuta inidoneità fisica al lavoro obbligo datoriale di fare luogo a modifiche organizzative destinate a consentire l’utile reimpiego del lavoratore divenuto inidoneo
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 28 ottobre 2019, n. 27502 – Licenziamento per sopravvenuta inidoneità fisica al lavoro obbligo datoriale di fare luogo a modifiche organizzative destinate a consentire l’utile reimpiego del lavoratore divenuto inidoneo
il 6 Novembre, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 04 novembre 2019, n. 28293 – Avvio di una procedura di mobilità per perdita dell’appalto ed esclusione del recesso datoriale collegato alla domanda di congedo parentale
il 6 Novembre, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 04 novembre 2019, n. 28293 Licenziamento – Avvio di una procedura di mobilità – Perdita dell’appalto – Esclusione del recesso datoriale collegato alla domanda di congedo parentale Fatti di causa 1. La Corte di appello di Napoli, pronunziando in sede di reclamo, ha confermato il rigetto della domanda di P.A. […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 28 ottobre 2019, n. 27501 – In tema di licenziamenti collettivi, quando la comunicazione ex art. 4, comma 9, legge n. 223 del 1991, carente sotto il profilo formale delle indicazioni relative alle modalità di applicazione dei criteri di scelta, si sia risolta nell’accertata illegittima applicazione di tali criteri vi è annullamento del licenziamento, con condanna alla reintegrazione nel posto di lavoro e al pagamento di un’indennità risarcitoria in misura non superiore alle dodici mensilità ai sensi dell’ art. 18, comma 4, st.lav. come risultante dall’art. 1, comma 42, della I. n. 92 del 2012
il 4 Novembre, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
In tema di licenziamenti collettivi, quando la comunicazione ex art. 4, comma 9, legge n. 223 del 1991, carente sotto il profilo formale delle indicazioni relative alle modalità di applicazione dei criteri di scelta, si sia risolta nell’accertata illegittima applicazione di tali criteri vi è annullamento del licenziamento, con condanna alla reintegrazione nel posto di lavoro e al pagamento di un’indennità risarcitoria in misura non superiore alle dodici mensilità ai sensi dell’ art. 18, comma 4, st.lav. come risultante dall’art. 1, comma 42, della I. n. 92 del 2012
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 22 ottobre 2019, n. 26956 – Il comportamento del prestatore di lavoro subordinato che, in relazione al permesso ex art. 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, si avvalga dello stesso non per l’assistenza al familiare, bensì per attendere ad altra attività, integra l’ipotesi di abuso del diritto è tale condotta si palesa, nei confronti del datore di lavoro, come lesiva della buona fede
il 30 Ottobre, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
Il comportamento del prestatore di lavoro subordinato che, in relazione al permesso ex art. 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, si avvalga dello stesso non per l’assistenza al familiare, bensì per attendere ad altra attività, integra l’ipotesi di abuso del diritto è tale condotta si palesa, nei confronti del datore di lavoro, come lesiva della buona fede
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 ottobre 2019, n. 27337 – Il ricorso per cassazione avverso la sentenza pronunciata in sede di rinvio, diretto a denunciare la mancata osservanza del principio di diritto fissato con la pronuncia di annullamento, od il mancato assolvimento dei compiti con essa affidati, implica il potere-dovere della suprema Corte di interpretare direttamente il contenuto e la portata della propria precedente statuizione
il 28 Ottobre, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
Il ricorso per cassazione avverso la sentenza pronunciata in sede di rinvio, diretto a denunciare la mancata osservanza del principio di diritto fissato con la pronuncia di annullamento, od il mancato assolvimento dei compiti con essa affidati, implica il potere-dovere della suprema Corte di interpretare direttamente il contenuto e la portata della propria precedente statuizione
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 10 ottobre 2019, n. 25573 – In tema di licenziamento disciplinare, qualora il grave nocumento morale e materiale è parte integrante della fattispecie prevista dalle parti sociali come giusta causa di recesso, occorre accertarne la relativa sussistenza, quale elemento costitutivo che osta alla prosecuzione del rapporto di lavoro, restando preclusa, in caso contrario, la sussunzione del caso concreto nell’astratta previsione della contrattazione collettiva
il 25 Ottobre, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
In tema di licenziamento disciplinare, qualora il grave nocumento morale e materiale è parte integrante della fattispecie prevista dalle parti sociali come giusta causa di recesso, occorre accertarne la relativa sussistenza, quale elemento costitutivo che osta alla prosecuzione del rapporto di lavoro, restando preclusa, in caso contrario, la sussunzione del caso concreto nell’astratta previsione della contrattazione collettiva
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 21 ottobre 2019, n. 26764 – Qualora il licenziamento sia intimato per giusta causa e siano stati contestati al dipendente diversi episodi rilevanti sul piano disciplinare, ciascuno di essi autonomamente considerato costituisce base idonea per giustificare la sanzione
il 24 Ottobre, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
Qualora il licenziamento sia intimato per giusta causa e siano stati contestati al dipendente diversi episodi rilevanti sul piano disciplinare, ciascuno di essi autonomamente considerato costituisce base idonea per giustificare la sanzione
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 17 ottobre 2019, n. 26460 – In tema di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, la verifica del requisito della “manifesta insussistenza del fatto posto a base del licenziamento” previsto dall’art. 18 comma 7 St. Lav. concerne entrambi i presupposti di legittimità del recesso e, quindi, sia le ragioni inerenti all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa sia l’impossibilità di ricollocare altrove il lavoratore (cd. “repechage”), fermo l’onere della prova che grava sul datore di lavoro
il 22 Ottobre, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
In tema di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, la verifica del requisito della “manifesta insussistenza del fatto posto a base del licenziamento” previsto dall’art. 18 comma 7 St. Lav. concerne entrambi i presupposti di legittimità del recesso e, quindi, sia le ragioni inerenti all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa sia l’impossibilità di ricollocare altrove il lavoratore (cd. “repechage”), fermo l’onere della prova che grava sul datore di lavoro
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