Ai fini della determinazione del trattamento di pensione l’anzianità contributiva «inerente ai periodi di lavoro a tempo parziale» va calcolata «proporzionalmente all’orario effettivamente svolto»
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 29 luglio 2020, n. 16255 – Ai fini della determinazione del trattamento di pensione l’anzianità contributiva «inerente ai periodi di lavoro a tempo parziale» va calcolata «proporzionalmente all’orario effettivamente svolto»
il 3 Agosto, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, PENSIONI
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 29 luglio 2020, n. 16251 – Licenziamento per giusta causa – Guardia giurata – Numerose assenze per malattia e divieto del datore di lavoro di controllare lo stato di salute dei propri dipendenti
il 3 Agosto, 2020in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 29 luglio 2020, n. 16251 Licenziamento per giusta causa – Guardia giurata – Numerose assenze per malattia – Rifiuto del lavoratore di prestare il consenso a sottoporsi ad accertamenti sanitari – Contestazione disciplinare – Accertamento tecnico preventivo ex art. 445 bis, c.p.c. previsto per deflazionare il contenzioso in materia previdenziale […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 29 luglio 2020, n. 16248 – Mancata opposizione del decreto ingiuntivo ottenuto dal lavoratore – Effetto espansivo esterno del giudicato
il 3 Agosto, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 29 luglio 2020, n. 16248 Licenziamento illegittimo – Indennità risarcitoria commisurata alla retribuzione globale di fatto – Mancata opposizione del decreto ingiuntivo ottenuto dal lavoratore – Effetto espansivo esterno del giudicato – Diritto posto alla base di un decreto ingiuntivo – Esercizio della facoltà del lavoratore di sostituire la reintegrazione […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 28 luglio 2020, n. 16137 – Nel rito del lavoro, la violazione del termine di dieci giorni entro il quale l’appellante, ai sensi dell’art. 435, secondo comma, cod. proc. civ., deve notificare all’appellato il ricorso, tempestivamente depositato in cancelleria nel termine previsto per l’impugnazione unitamente al decreto di fissazione dell’udienza di discussione, non determina nullità
il 3 Agosto, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
Nel rito del lavoro, la violazione del termine di dieci giorni entro il quale l’appellante, ai sensi dell’art. 435, secondo comma, cod. proc. civ., deve notificare all’appellato il ricorso, tempestivamente depositato in cancelleria nel termine previsto per l’impugnazione unitamente al decreto di fissazione dell’udienza di discussione, non determina nullità
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 28 luglio 2020, n. 16097 – La disposizione dell’art.12, comma 10 – per motivi letterali, logici e sistematici – individua in modo ampio l’ambito soggettivo di riferimento al quale applicare il regime delle finestre ivi regolato e dunque lo slittamento di un anno dell’accesso alla pensione di vecchiaia
il 3 Agosto, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, PENSIONI
La disposizione dell’art.12, comma 10 – per motivi letterali, logici e sistematici – individua in modo ampio l’ambito soggettivo di riferimento al quale applicare il regime delle finestre ivi regolato e dunque lo slittamento di un anno dell’accesso alla pensione di vecchiaia
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 29 luglio 2020, n. 16249 – Al fine dell’intervento del Fondo di garanzia l’iniziativa del lavoratore assume rilievo solo se intrapresa nell’ambito della verifica dei crediti disposta nel corso dell’accertamento dello stato passivo fallimentare ovvero attraverso la sua consacrazione in un titolo utilmente eseguibile nei confronti del datore di lavoro stesso e, conseguentemente, al di fuori del segmento temporale annuale computato a ritroso da dette iniziative giudiziali non scatta la tutela previdenziale apprestata dall’ordinamento per le ultime tre mensilità della retribuzione
il 3 Agosto, 2020in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
Al fine dell’intervento del Fondo di garanzia l’iniziativa del lavoratore assume rilievo solo se intrapresa nell’ambito della verifica dei crediti disposta nel corso dell’accertamento dello stato passivo fallimentare ovvero attraverso la sua consacrazione in un titolo utilmente eseguibile nei confronti del datore di lavoro stesso e, conseguentemente, al di fuori del segmento temporale annuale computato a ritroso da dette iniziative giudiziali non scatta la tutela previdenziale apprestata dall’ordinamento per le ultime tre mensilità della retribuzione
Leggi tuttoCORTE COSTITUZIONALE – Ordinanza 30 luglio 2020, n. 182 – Requisito del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo – Erogazione agli stranieri dell’assegno di natalità e dell’assegno di maternità
il 3 Agosto, 2020in CORTE COSTITUZIONALEtags: CORTE COSTITUZIONALE
CORTE COSTITUZIONALE – Ordinanza 30 luglio 2020, n. 182 Requisito del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo – Erogazione agli stranieri dell’assegno di natalità e dell’assegno di maternità – Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (CDFUE) – Esatta interpretazione delle disposizioni rilevanti del diritto dell’Unione europea che incidono sul diritto nazionale Considerato […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 30 luglio 2020, n. 16393 – In tema di imposte sui redditi, la norma di interpretazione autentica di cui all’art. 5, comma 3, del d.lgs. n. 147 del 2015, avente efficacia retroattiva, esclude che l’Amministrazione finanziaria possa determinare, in via induttiva, la plusvalenza realizzata dalla cessione (di immobili e) di aziende solo sulla base del valore dichiarato, accertato o definito ai fini dell’imposta di registro (ipotecaria o catastale), dovendo l’Ufficio individuare ulteriori indizi, gravi, precisi e concordanti, che supportino l’accertamento del maggiore corrispettivo rispetto a quanto dichiarato dal contribuente, su cui grava la prova contraria
il 3 Agosto, 2020in TRIBUTI, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: accertamento, cassazione tributi
In tema di imposte sui redditi, la norma di interpretazione autentica di cui all’art. 5, comma 3, del d.lgs. n. 147 del 2015, avente efficacia retroattiva, esclude che l’Amministrazione finanziaria possa determinare, in via induttiva, la plusvalenza realizzata dalla cessione (di immobili e) di aziende solo sulla base del valore dichiarato, accertato o definito ai fini dell’imposta di registro (ipotecaria o catastale), dovendo l’Ufficio individuare ulteriori indizi, gravi, precisi e concordanti, che supportino l’accertamento del maggiore corrispettivo rispetto a quanto dichiarato dal contribuente, su cui grava la prova contraria
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