Qualora due giudizi tra le stesse parti abbiano riferimento al medesimo rapporto giuridico, ed uno di essi sia stato definito con sentenza passata in giudicato, l’accertamento così compiuto in ordine alla situazione giuridica ovvero alla soluzione di questioni di fatto e di diritto relative ad un punto fondamentale comune ad entrambe le cause, formando la premessa logica indispensabile della statuizione contenuta nel dispositivo della sentenza, preclude il riesame dello stesso punto di diritto accertato e risolto, anche se il successivo giudizio abbia finalità diverse da quelle che hanno costituito lo scopo ed il “petitum” del primo
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 23 marzo 2020, n. 7483 – Qualora due giudizi tra le stesse parti abbiano riferimento al medesimo rapporto giuridico, ed uno di essi sia stato definito con sentenza passata in giudicato, l’accertamento così compiuto in ordine alla situazione giuridica ovvero alla soluzione di questioni di fatto e di diritto relative ad un punto fondamentale comune ad entrambe le cause, formando la premessa logica indispensabile della statuizione contenuta nel dispositivo della sentenza, preclude il riesame dello stesso punto di diritto accertato e risolto, anche se il successivo giudizio abbia finalità diverse da quelle che hanno costituito lo scopo ed il “petitum” del primo
il 6 Aprile, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 19 marzo 2020, n. 7476 – Nell’ipotesi di illegittima reiterazione di contratti a termine alle dipendenze di una pubblica amministrazione, il pregiudizio economico oggetto di risarcimento non può essere collegato alla mancata conversione del rapporto: quest’ultima, infatti, è esclusa per legge e trattasi di esclusione affatto legittima sia secondo i parametri costituzionali che secondo quelli comunitari
il 6 Aprile, 2020in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
Nell’ipotesi di illegittima reiterazione di contratti a termine alle dipendenze di una pubblica amministrazione, il pregiudizio economico oggetto di risarcimento non può essere collegato alla mancata conversione del rapporto: quest’ultima, infatti, è esclusa per legge e trattasi di esclusione affatto legittima sia secondo i parametri costituzionali che secondo quelli comunitari
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 19 marzo 2020, n. 7474 – Il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, quando manca la procura speciale alle liti idonea a dimostrare la anteriorità della procura rispetto alla proposizione del ricorso, o comunque mancano altri elementi – equipollenti – idonei a dimostrare in modo certo l’anteriorità del conferimento della procura rispetto alla notificazione del ricorso
il 6 Aprile, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
Il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, quando manca la procura speciale alle liti idonea a dimostrare la anteriorità della procura rispetto alla proposizione del ricorso, o comunque mancano altri elementi – equipollenti – idonei a dimostrare in modo certo l’anteriorità del conferimento della procura rispetto alla notificazione del ricorso
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 27 marzo 2020, n. 7565 – Verifica di effettiva equivalenza, con un controllo sull’inesistenza di un demansionamento di fatto del dipendente delle tabelle di equiparazione elaborate dalle parti sociali elaborate ai sensi della legge n. 58/1992
il 6 Aprile, 2020in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 27 marzo 2020, n. 7565 Pagamento differenze retributive – Adibizione a mansioni equivalenti all’inquadramento riconosciuto – Tutela della professionalità – Legge 29 gennaio 1992 n. 58 – Settore delle telecomunicazioni – Tabelle di equiparazione elaborate dalle parti sociali – Verifica di effettiva equivalenza, con un controllo sull’inesistenza di un demansionamento […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 23 marzo 2020, n. 7487 – Per ottenere il riconoscimento di un risarcimento del danno per la condotta di mobbing ascritta al datore di lavoro, considerando che non ogni inadempimento genera necessariamente un danno e che, ai fini della configurabilità del mobbing lavorativo, l’elemento qualificante, che deve essere provato da chi assume di avere subito la condotta vessatoria, va ricercato non nell’illegittimità dei singoli atti bensì nell’intento persecutorio che li unifica
il 6 Aprile, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, sicurezza sul lavoro
Per ottenere il riconoscimento di un risarcimento del danno per la condotta di mobbing ascritta al datore di lavoro, considerando che non ogni inadempimento genera necessariamente un danno e che, ai fini della configurabilità del mobbing lavorativo, l’elemento qualificante, che deve essere provato da chi assume di avere subito la condotta vessatoria, va ricercato non nell’illegittimità dei singoli atti bensì nell’intento persecutorio che li unifica
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 27 marzo 2020, n. 7567 – Licenziamento disciplinare ed obbligo del giudice di merito di verificare la condotta, in tutti gli aspetti soggettivi ed oggettivi che la compongono, anche al di là della fattispecie contrattuale prevista
il 3 Aprile, 2020in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
Licenziamento disciplinare ed obbligo del giudice di merito di verificare la condotta, in tutti gli aspetti soggettivi ed oggettivi che la compongono, anche al di là della fattispecie contrattuale prevista
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 27 marzo 2020, n. 7566 – Licenziamento per giusta causa per assenze ingiustificate dal lavoro per più giorni consecutivi per essersi collocata autonomamente in ferie alla scadenza del periodo di comporto, senza formulare alcuna richiesta di autorizzazione al loro godimento
il 3 Aprile, 2020in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 27 marzo 2020, n. 7566 Licenziamento per giusta causa – Assenze ingiustificate dal lavoro per più giorni consecutivi – Collocamento in ferie alla scadenza del periodo di comporto – Inadempienza datoriale all’obbligo di sorveglianza sanitaria Fatti di causa 1. Con sentenza n. 8138/2017, depositata il 27/11/2017, la Corte di appello […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 27 marzo 2020, n. 7568 – L’interpretazione dei contratti integrativi è riservata al giudice di merito, ed è censurabile in sede di legittimità soltanto per violazione dei criteri legali di ermeneutica contrattuale ovvero per vizio di motivazione, nei limiti fissati dall’art. 360 n. 5 cod. proc. civ. nel testo applicabile ratione temporis
il 3 Aprile, 2020in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
L’interpretazione dei contratti integrativi è riservata al giudice di merito, ed è censurabile in sede di legittimità soltanto per violazione dei criteri legali di ermeneutica contrattuale ovvero per vizio di motivazione, nei limiti fissati dall’art. 360 n. 5 cod. proc. civ. nel testo applicabile ratione temporis
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