In tema di licenziamento collettivo, il doppio richiamo operato dall’art. 5, comma 1, della legge n. 223 del 1991 alle esigenze tecnico-produttive ed organizzative del complesso aziendale, comporta che la riduzione del personale deve, in linea generale, investire l’intero ambito aziendale, potendo essere limitato a specifici rami d’azienda soltanto se caratterizzati da autonomia e specificità delle professionalità utilizzate, infungibili rispetto alle altre
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 02 marzo 2021, n. 5647 – In tema di licenziamento collettivo, il doppio richiamo operato dall’art. 5, comma 1, della legge n. 223 del 1991 alle esigenze tecnico-produttive ed organizzative del complesso aziendale, comporta che la riduzione del personale deve, in linea generale, investire l’intero ambito aziendale, potendo essere limitato a specifici rami d’azienda soltanto se caratterizzati da autonomia e specificità delle professionalità utilizzate, infungibili rispetto alle altre
il 4 Marzo, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 01 marzo 2021, n. 5548 – In tema di procedimento di notifica di un avviso di accertamento, ai sensi dell’art. 139, secondo comma, cod. proc. civ., la qualità di persona di famiglia o di addetta alla casa, all’ufficio o all’azienda di chi ha ricevuto l’atto si presume “iuris tantum” dalle dichiarazioni recepite dall’ufficiale giudiziario nella relata di notifica, incombendo al destinatario dell’atto, che contesti la validità della notificazione, l’onere di fornire la prova contraria
il 4 Marzo, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, NOTIFICHE
In tema di procedimento di notifica di un avviso di accertamento, ai sensi dell’art. 139, secondo comma, cod. proc. civ., la qualità di persona di famiglia o di addetta alla casa, all’ufficio o all’azienda di chi ha ricevuto l’atto si presume “iuris tantum” dalle dichiarazioni recepite dall’ufficiale giudiziario nella relata di notifica, incombendo al destinatario dell’atto, che contesti la validità della notificazione, l’onere di fornire la prova contraria
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 26 febbraio 2021, n. 5476 – Qualsiasi trattamento sfavorevole direttamente o indirettamente connesso alla gravidanza o alla maternità costituisce una discriminazione diretta fondata sul sesso. Una parte può incontrare difficoltà, spesso insuperabili, per soddisfare l’onere della prova che perciò, in concreto, viene ripartito tenendo conto della possibilità per l’uno o per l’altro soggetto di provare fatti e circostanze che ricadono nelle rispettive sfere di azione e risponde ad una finalità di agevolare e rendere efficace ed effettivo il processo
il 4 Marzo, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
Qualsiasi trattamento sfavorevole direttamente o indirettamente connesso alla gravidanza o alla maternità costituisce una discriminazione diretta fondata sul sesso. Una parte può incontrare difficoltà, spesso insuperabili, per soddisfare l’onere della prova che perciò, in concreto, viene ripartito tenendo conto della possibilità per l’uno o per l’altro soggetto di provare fatti e circostanze che ricadono nelle rispettive sfere di azione e risponde ad una finalità di agevolare e rendere efficace ed effettivo il processo
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 26 febbraio 2021, n. 5473 – Nel ricorso in cassazione i presupposti di specificità determinano la necessità che la narrativa e l’argomentazione siano idonee, riportando anche la trascrizione esplicita dei passaggi degli atti su cui le censure si fondano, a manifestare pregnanza, pertinenza e decisività delle ragioni di critica prospettate, senza necessità per la S.C. di ricercare autonomamente i corrispondenti profili ipoteticamente rilevanti
il 4 Marzo, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
Nel ricorso in cassazione i presupposti di specificità determinano la necessità che la narrativa e l’argomentazione siano idonee, riportando anche la trascrizione esplicita dei passaggi degli atti su cui le censure si fondano, a manifestare pregnanza, pertinenza e decisività delle ragioni di critica prospettate, senza necessità per la S.C. di ricercare autonomamente i corrispondenti profili ipoteticamente rilevanti
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 01 marzo 2021, n. 5550 – Il principio dettato dall’art. 336 comma 1° c.p.c. trovi applicazione rispetto ai capi di sentenza non impugnati autonomamente ma necessariamente dipendenti da un altro capo che sia stato impugnato, ivi compresi quei capi che abbiano formato oggetto di impugnazione quando questa sia stata rigettata, non potendo il nesso di pregiudizialità-dipendenza tra gli uni e gli altri essere escluso dalla decisione sfavorevole sul gravame che abbia riguardato i capi dipendenti, può passarsi all’esame delle censure di cui al ricorso
il 3 Marzo, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
Il principio dettato dall’art. 336 comma 1° c.p.c. trovi applicazione rispetto ai capi di sentenza non impugnati autonomamente ma necessariamente dipendenti da un altro capo che sia stato impugnato, ivi compresi quei capi che abbiano formato oggetto di impugnazione quando questa sia stata rigettata, non potendo il nesso di pregiudizialità-dipendenza tra gli uni e gli altri essere escluso dalla decisione sfavorevole sul gravame che abbia riguardato i capi dipendenti, può passarsi all’esame delle censure di cui al ricorso
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 01 marzo 2021, n. 5551 – L’art. 3 co. 9 e 10 della legge n. 335 del 1995 prevede che il termine di prescrizione delle contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria, a decorrere dal 1 gennaio 1996, è ridotto a cinque anni
il 3 Marzo, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, CONTRIBUTI PREV, RIMBORSI e PRESCRIZIONI TRIBUTARI
L’art. 3 co. 9 e 10 della legge n. 335 del 1995 prevede che il termine di prescrizione delle contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria, a decorrere dal 1 gennaio 1996, è ridotto a cinque anni
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 01 marzo 2021, n. 5549 – Il riconoscimento di debito, quale atto interruttivo della prescrizione, pur non avendo natura negoziale, ne’ carattere recettizio e costituendo un atto giuridico in senso stretto, non solo deve provenire da un soggetto che abbia poteri dispositivi del diritto, ma richiede altresì in chi lo compie una specifica intenzione ricognitiva, occorrendo a tal fine la consapevolezza del riconoscimento desunta da una dichiarazione univoca
il 3 Marzo, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, CONTRIBUTI PREV
Il riconoscimento di debito, quale atto interruttivo della prescrizione, pur non avendo natura negoziale, ne’ carattere recettizio e costituendo un atto giuridico in senso stretto, non solo deve provenire da un soggetto che abbia poteri dispositivi del diritto, ma richiede altresì in chi lo compie una specifica intenzione ricognitiva, occorrendo a tal fine la consapevolezza del riconoscimento desunta da una dichiarazione univoca
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 25 febbraio 2021, n. 5145 – Per aversi riconoscimento dell’altrui diritto, al quale l’art. 2941 cod. civ. ricollega l’effetto interruttivo della prescrizione, pur non occorrendo formule sacrali e neppure una specifica volontà di produrre l’effetto interruttivo (data la natura non negoziale dell’atto), è pur sempre necessario che sussista, anche implicitamente, una manifestazione della consapevolezza della esistenza del debito che riveli il carattere della volontarietà
il 3 Marzo, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
Per aversi riconoscimento dell’altrui diritto, al quale l’art. 2941 cod. civ. ricollega l’effetto interruttivo della prescrizione, pur non occorrendo formule sacrali e neppure una specifica volontà di produrre l’effetto interruttivo (data la natura non negoziale dell’atto), è pur sempre necessario che sussista, anche implicitamente, una manifestazione della consapevolezza della esistenza del debito che riveli il carattere della volontarietà
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