La prescrizione comincia a decorrere solo alla scadenza del termine, fissato dalla legge, per il pagamento dei contributi da parte del datore di lavoro
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 03 marzo 2021, n. 5823 – La prescrizione comincia a decorrere solo alla scadenza del termine, fissato dalla legge, per il pagamento dei contributi da parte del datore di lavoro
il 5 Marzo, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, RIMBORSI e PRESCRIZIONI TRIBUTARI
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 01 marzo 2021, n. 5547 – Il diritto alla fruizione del buono pasto non ha natura retributiva ma costituisce una erogazione di carattere assistenziale, collegata al rapporto di lavoro da un nesso meramente occasionale, avente il fine di conciliare le esigenze di servizio con le esigenze quotidiane del lavoratore
il 5 Marzo, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
Il diritto alla fruizione del buono pasto non ha natura retributiva ma costituisce una erogazione di carattere assistenziale, collegata al rapporto di lavoro da un nesso meramente occasionale, avente il fine di conciliare le esigenze di servizio con le esigenze quotidiane del lavoratore
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 01 marzo 2021, n. 5538 – Licenziamento disciplinare per carenze ravvisate nell’offerta commerciale dei prodotti
il 5 Marzo, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 01 marzo 2021, n. 5538 Licenziamento disciplinare – Carenze ravvisate nell’offerta commerciale dei prodotti – Fatti non emersi in sede istruttoria e neppure allegati – Fondamento logico e giuridico nelle dichiarazioni testimoniali e nelle prove documentali liberamente apprezzate Fatti di causa Con sentenza del 4 maggio 2018, la Corte d’Appello […]
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 03 marzo 2021, n. 5816 – In caso di malattia non tabellata, incombe sul lavoratore l’onere di provare il nesso causale tra la malattia e ambiente lavorativo
il 5 Marzo, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, sicurezza sul lavoro
In caso di malattia non tabellata, incombe sul lavoratore l’onere di provare il nesso causale tra la malattia e ambiente lavorativo
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 02 marzo 2021, n. 5640 – Ai fini della qualificazione di un rapporto lavorativo in termini di prestazione di lavoro subordinato, ove le prestazioni dedotte in contratto siano elementari, ripetitive e predeterminate nelle modalità di esecuzione, sì da rendere scarsamente apprezzabile il criterio discretivo dell’assoggettamento del prestatore all’esercizio del potere direttivo, organizzativo e disciplinare, ben può il giudice di merito far ricorso a criteri distintivi sussidiari
il 4 Marzo, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
Ai fini della qualificazione di un rapporto lavorativo in termini di prestazione di lavoro subordinato, ove le prestazioni dedotte in contratto siano elementari, ripetitive e predeterminate nelle modalità di esecuzione, sì da rendere scarsamente apprezzabile il criterio discretivo dell’assoggettamento del prestatore all’esercizio del potere direttivo, organizzativo e disciplinare, ben può il giudice di merito far ricorso a criteri distintivi sussidiari
Leggi tuttoCORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 25 febbraio 2021, n. C-129/20 – L’accordo quadro riveduto in materia di congedo parentale concluso da BUSINESSEUROPE, UEAPME, CEEP e CES e abroga la direttiva 96/34/CE, devono essere interpretate nel senso che esse non ostano a una normativa nazionale che subordina il riconoscimento del diritto al congedo parentale alla condizione che il genitore interessato abbia occupato un impiego senza interruzione per un periodo di almeno dodici mesi immediatamente precedente l’inizio del congedo parentale
il 4 Marzo, 2021in Corte CE-UE, lavorotags: cassazione sez. lavoro, lavoro
L’accordo quadro riveduto in materia di congedo parentale concluso da BUSINESSEUROPE, UEAPME, CEEP e CES e abroga la direttiva 96/34/CE, devono essere interpretate nel senso che esse non ostano a una normativa nazionale che subordina il riconoscimento del diritto al congedo parentale alla condizione che il genitore interessato abbia occupato un impiego senza interruzione per un periodo di almeno dodici mesi immediatamente precedente l’inizio del congedo parentale
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 02 marzo 2021, n. 5647 – In tema di licenziamento collettivo, il doppio richiamo operato dall’art. 5, comma 1, della legge n. 223 del 1991 alle esigenze tecnico-produttive ed organizzative del complesso aziendale, comporta che la riduzione del personale deve, in linea generale, investire l’intero ambito aziendale, potendo essere limitato a specifici rami d’azienda soltanto se caratterizzati da autonomia e specificità delle professionalità utilizzate, infungibili rispetto alle altre
il 4 Marzo, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
In tema di licenziamento collettivo, il doppio richiamo operato dall’art. 5, comma 1, della legge n. 223 del 1991 alle esigenze tecnico-produttive ed organizzative del complesso aziendale, comporta che la riduzione del personale deve, in linea generale, investire l’intero ambito aziendale, potendo essere limitato a specifici rami d’azienda soltanto se caratterizzati da autonomia e specificità delle professionalità utilizzate, infungibili rispetto alle altre
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 01 marzo 2021, n. 5548 – In tema di procedimento di notifica di un avviso di accertamento, ai sensi dell’art. 139, secondo comma, cod. proc. civ., la qualità di persona di famiglia o di addetta alla casa, all’ufficio o all’azienda di chi ha ricevuto l’atto si presume “iuris tantum” dalle dichiarazioni recepite dall’ufficiale giudiziario nella relata di notifica, incombendo al destinatario dell’atto, che contesti la validità della notificazione, l’onere di fornire la prova contraria
il 4 Marzo, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, NOTIFICHE
In tema di procedimento di notifica di un avviso di accertamento, ai sensi dell’art. 139, secondo comma, cod. proc. civ., la qualità di persona di famiglia o di addetta alla casa, all’ufficio o all’azienda di chi ha ricevuto l’atto si presume “iuris tantum” dalle dichiarazioni recepite dall’ufficiale giudiziario nella relata di notifica, incombendo al destinatario dell’atto, che contesti la validità della notificazione, l’onere di fornire la prova contraria
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