Destinatario della normativa antinfortunistica, nell’ambito di un’impresa organizzata in forma societaria, è sempre il legale rappresentante, qualora non siano individuabili soggetti diversi obbligati a garantire la sicurezza dei lavoratori, e che nelle società di capitale il datore di lavoro si identifica con i soggetti effettivamente titolari dei poteri decisionali e di spesa all’interno dell’azienda, e quindi con i vertici dell’azienda stessa, ovvero nel presidente del consiglio di amministrazione, o amministratore delegato o componente del consiglio di amministrazione cui siano state attribuite le relative funzioni
Leggi tuttoCorte di Cassazione, sezione penale, sentenza n. 43819 depositata il 31 ottobre 2023 – Destinatario della normativa antinfortunistica, nell’ambito di un’impresa organizzata in forma societaria, è sempre il legale rappresentante, qualora non siano individuabili soggetti diversi obbligati a garantire la sicurezza dei lavoratori, e che nelle società di capitale il datore di lavoro si identifica con i soggetti effettivamente titolari dei poteri decisionali e di spesa all’interno dell’azienda, e quindi con i vertici dell’azienda stessa, ovvero nel presidente del consiglio di amministrazione, o amministratore delegato o componente del consiglio di amministrazione cui siano state attribuite le relative funzioni
il 9 Novembre, 2023in PENALE - GIURISPRUDENZAtags: cassazione penale, sicurezza sul lavoro
Infortunio sul lavoro non tutto il C.d.A. è responsabile se vi è la delega che consente di identificare i soggetti effettivamente titolari dei poteri decisionali e di spesa all’interno dell’azienda
il 9 Novembre, 2023in NOTIZIEtags: sicurezza sul lavoro
La Corte di Cassazione, sezione penale, con la sentenza n. 43819 depositata il 31 ottobre 2023, intervenendo in tema di responsabilità penale per gli infortuni sul lavoro, ha ribadito il principio di diritto secondo cui “… destinatario della normativa antinfortunistica, nell’ambito di un’impresa organizzata in forma societaria, è sempre il legale rappresentante, qualora non siano […]
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 43708 depositata il 30 ottobre 2023 – Il datore di lavoro che non adempie agli obblighi di informazione e formazione gravanti su di lui e sui suoi delegati risponde, a titolo di colpa specifica, dell’infortunio dipeso dalla negligenza del lavoratore che, nell’espletamento delle proprie mansioni, ponga in essere condotte imprudenti, trattandosi di conseguenza diretta e prevedibile della inadempienza degli obblighi formativi, nè l’adempimento di tali obblighi è surrogabile dal personale bagaglio di conoscenza del lavoratore
il 7 Novembre, 2023in PENALE - GIURISPRUDENZAtags: cassazione penale, sicurezza sul lavoro
Il datore di lavoro che non adempie agli obblighi di informazione e formazione gravanti su di lui e sui suoi delegati risponde, a titolo di colpa specifica, dell’infortunio dipeso dalla negligenza del lavoratore che, nell’espletamento delle proprie mansioni, ponga in essere condotte imprudenti, trattandosi di conseguenza diretta e prevedibile della inadempienza degli obblighi formativi, nè l’adempimento di tali obblighi è surrogabile dal personale bagaglio di conoscenza del lavoratore
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 43328 depositata il 26 ottobre 2023 – In tema di sicurezza ed igiene del lavoro la procedura amministrativa non condiziona l’esercizio dell’azione penale e che l’eventuale mancato espletamento della procedura di estinzione – di cui il ricorrente contesta di non essere stato a conoscenza – non comporta alcuna l’improcedibilità dell’azione penale e non preclude comunque al ricorrente di definire la propria posizione attraverso l’oblazione in sede amministrativa o in sede penale
il 3 Novembre, 2023in PENALE - GIURISPRUDENZAtags: cassazione penale, sicurezza sul lavoro
In tema di sicurezza ed igiene del lavoro la procedura amministrativa non condiziona l’esercizio dell’azione penale e che l’eventuale mancato espletamento della procedura di estinzione – di cui il ricorrente contesta di non essere stato a conoscenza – non comporta alcuna l’improcedibilità dell’azione penale e non preclude comunque al ricorrente di definire la propria posizione attraverso l’oblazione in sede amministrativa o in sede penale
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 29101 depositata il 19 ottobre 2023 – Al di là della tassonomia e della qualificazione come mobbing e straining, quello che conta in questa materia è che il fatto commesso, anche isolatamente, sia un fatto illecito ex art. 2087 c.c. da cui sia derivata la violazione di interessi protetti del lavoratore al più elevato livello dell’ordinamento (la sua integrità psicofisica, la dignità, l’identità personale, la partecipazione alla vita sociale e politica)
il 26 Ottobre, 2023in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, sicurezza sul lavoro
Al di là della tassonomia e della qualificazione come mobbing e straining, quello che conta in questa materia è che il fatto commesso, anche isolatamente, sia un fatto illecito ex art. 2087 c.c. da cui sia derivata la violazione di interessi protetti del lavoratore al più elevato livello dell’ordinamento (la sua integrità psicofisica, la dignità, l’identità personale, la partecipazione alla vita sociale e politica)
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE – Ordinanza n. 28923 depositata il 18 ottobre 2023 – In tema di responsabilità del datore di lavoro per danni alla salute del dipendente, anche ove non sia configurabile una condotta di “mobbing”, per l’insussistenza di un intento persecutorio idoneo ad unificare la pluralità continuata di comportamenti pregiudizievoli, è ravvisabile la violazione dell’art. 2087 c.c. nel caso in cui il datore di lavoro consenta, anche colposamente, il mantenersi di un ambiente stressogeno fonte di danno alla salute dei lavoratori ovvero ponga in essere comportamenti, anche in sé non illegittimi, ma tali da poter indurre disagi o stress, che si manifestino isolatamente o invece si connettano ad altri comportamenti inadempienti, contribuendo ad inasprirne gli effetti e la gravità del pregiudizio per la personalità e la salute latamente intesi
il 25 Ottobre, 2023in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro, sicurezza sul lavoro
In tema di responsabilità del datore di lavoro per danni alla salute del dipendente, anche ove non sia configurabile una condotta di “mobbing”, per l’insussistenza di un intento persecutorio idoneo ad unificare la pluralità continuata di comportamenti pregiudizievoli, è ravvisabile la violazione dell’art. 2087 c.c. nel caso in cui il datore di lavoro consenta, anche colposamente, il mantenersi di un ambiente stressogeno fonte di danno alla salute dei lavoratori ovvero ponga in essere comportamenti, anche in sé non illegittimi, ma tali da poter indurre disagi o stress, che si manifestino isolatamente o invece si connettano ad altri comportamenti inadempienti, contribuendo ad inasprirne gli effetti e la gravità del pregiudizio per la personalità e la salute latamente intesi
Leggi tuttoCORTE di CASSAZIONE, sezione penale, sentenza n. 39547 depositata il 29 settembre 2023 – In materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro, in base al principio di effettività, assume la posizione di garante colui il quale di fatto si accolla e svolge i poteri del datore di lavoro, del dirigente o del preposto, il che non vale, tuttavia, a rendere efficace una delega priva dei requisiti di legge
il 23 Ottobre, 2023in PENALE - GIURISPRUDENZAtags: cassazione penale, sicurezza sul lavoro
In materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro, in base al principio di effettività, assume la posizione di garante colui il quale di fatto si accolla e svolge i poteri del datore di lavoro, del dirigente o del preposto, il che non vale, tuttavia, a rendere efficace una delega priva dei requisiti di legge
Leggi tuttoIl lavoratore ha diritto al risarcimento per straining anche per fatti isolati purché illeciti
il 20 Ottobre, 2023in lavoro, NOTIZIEtags: sicurezza sul lavoro
La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 29101 depositata il 19 ottobre 2023, intervenendo in tema tutela del lavoratore dal c.d. straining, ha ribadito che “… lo straining rappresenti una forma attenuata di mobbing perché priva della continuità delle vessazioni ma sempre riconducibile all’art. 2087 cod. civ., sicché se viene accertato lo straining e non […]
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La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 10267 depositat…