La scadenza del termine perentorio stabilito per opporsi o impugnare un atto di riscossione mediante ruolo o comunque di riscossione coattiva produce soltanto l’effetto sostanziale della irretrattabilità del credito ma non determina anche l’effetto della c.d. “conversione” del termine di prescrizione breve eventualmente previsto in quello ordinario decennale, ai sensi dell’art. 2953 cod. civ.
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 17 novembre 2016, n. 23397 – La scadenza del termine perentorio stabilito per opporsi o impugnare un atto di riscossione mediante ruolo o comunque di riscossione coattiva produce soltanto l’effetto sostanziale della irretrattabilità del credito ma non determina anche l’effetto della c.d. “conversione” del termine di prescrizione breve eventualmente previsto in quello ordinario decennale, ai sensi dell’art. 2953 cod. civ.
il 17 Settembre, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, RISCOSSIONE
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 13 settembre 2019, n. 22929 – Il ricorrente che, in sede di legittimità, denunci il difetto di motivazione su un’istanza di ammissione di un mezzo istruttorio o sulla valutazione di esso, ha l’onere di indicare specificamente le circostanze oggetto della prova, provvedendo alla loro trascrizione, al fine di consentire il controllo della decisività dei fatti da provare, e, quindi, delle prove stesse, che, per il principio dell’autosufficienza del ricorso per cassazione, il giudice di legittimità deve essere in grado di compiere sulla base delle deduzioni contenute nell’atto, alle cui lacune non è consentito sopperire con indagini integrative
il 17 Settembre, 2019in GIURISPRUDENZA - MASSIMEtags: cassazione sez. civile
Il ricorrente che, in sede di legittimità, denunci il difetto di motivazione su un’istanza di ammissione di un mezzo istruttorio o sulla valutazione di esso, ha l’onere di indicare specificamente le circostanze oggetto della prova, provvedendo alla loro trascrizione, al fine di consentire il controllo della decisività dei fatti da provare, e, quindi, delle prove stesse, che, per il principio dell’autosufficienza del ricorso per cassazione, il giudice di legittimità deve essere in grado di compiere sulla base delle deduzioni contenute nell’atto, alle cui lacune non è consentito sopperire con indagini integrative
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 13 settembre 2019, n. 22932 – La posizione di subordinazione del lavoratore rispetto al datore di lavoro comporta la etero-direzione della prestazione lavorativa, nel senso che compete al datore di lavoro il coordinamento, sia dal punto di vista spazio-temporale che funzionale
il 17 Settembre, 2019in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
La posizione di subordinazione del lavoratore rispetto al datore di lavoro comporta la etero-direzione della prestazione lavorativa, nel senso che compete al datore di lavoro il coordinamento, sia dal punto di vista spazio-temporale che funzionale
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 13 settembre 2019, n. 22925 – Il contribuente può impugnare la cartella di pagamento della quale – a causa dell’invalidità della relativa notifica – sia venuto a conoscenza solo attraverso un estratto di ruolo rilasciato su sua richiesta dal concessionario della riscossione
il 17 Settembre, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZA, TRIBUTI - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, cassazione tributi, processo tributario
Il contribuente può impugnare la cartella di pagamento della quale – a causa dell’invalidità della relativa notifica – sia venuto a conoscenza solo attraverso un estratto di ruolo rilasciato su sua richiesta dal concessionario della riscossione
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 12 settembre 2019, n. 22853 – L’acquisizione del fascicolo di ufficio di primo grado, ai sensi dell’art. 347 cod. proc. civ., è affidata all’apprezzamento discrezionale del giudice dell’impugnazione
il 17 Settembre, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
L’acquisizione del fascicolo di ufficio di primo grado, ai sensi dell’art. 347 cod. proc. civ., è affidata all’apprezzamento discrezionale del giudice dell’impugnazione
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 12 settembre 2019, n. 22847 – L’obbligo di iscrizione di cui all’art. 44, comma 2, d.l. n. 269/2003, cit., non include la posizione dei produttori di assicurazione che svolgono la loro attività direttamente per conto delle imprese assicurative, ma solo quella dei produttori collegati ad agenti o subagenti
il 17 Settembre, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, IVS
L’obbligo di iscrizione di cui all’art. 44, comma 2, d.l. n. 269/2003, cit., non include la posizione dei produttori di assicurazione che svolgono la loro attività direttamente per conto delle imprese assicurative, ma solo quella dei produttori collegati ad agenti o subagenti
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 12 settembre 2019, n. 22805 – In caso di omessa o tardiva trasposizione da parte del legislatore italiano nel termine prescritto delle direttive comunitarie sorge il diritto degli interessati al risarcimento dei danni che va ricondotto allo schema della responsabilità per inadempimento dell’obbligazione ex lege dello Stato, di natura indennitaria
il 17 Settembre, 2019in CIVILE - CASSAZIONEtags: cassazione sez. civile
In caso di omessa o tardiva trasposizione da parte del legislatore italiano nel termine prescritto delle direttive comunitarie sorge il diritto degli interessati al risarcimento dei danni che va ricondotto allo schema della responsabilità per inadempimento dell’obbligazione ex lege dello Stato, di natura indennitaria
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 12 settembre 2019, n. 22802 – La rinuncia al compenso dell’amministratore non è desumibile sic et simpliciter da un mero comportamento inerte dell’amministratore (inerzia o silenzio), atteso che è necessario un comportamento concludente del titolare che riveli in modo univoco una sua volontà abdicativa
il 17 Settembre, 2019in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
La rinuncia al compenso dell’amministratore non è desumibile sic et simpliciter da un mero comportamento inerte dell’amministratore (inerzia o silenzio), atteso che è necessario un comportamento concludente del titolare che riveli in modo univoco una sua volontà abdicativa
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