Qualora il datore di lavoro lasci in condizione di inattività il dipendente non solo viola l’art. 2103 cod. civ., ma lede il fondamentale diritto al lavoro, inteso soprattutto come mezzo di estrinsecazione della personalità di ciascun cittadino, nonché dell’immagine e della professionalità del dipendente, ineluttabilmente mortificate dal mancato esercizio delle prestazioni tipiche della qualifica di appartenenza
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 28 settembre 2020, n. 20466 – Qualora il datore di lavoro lasci in condizione di inattività il dipendente non solo viola l’art. 2103 cod. civ., ma lede il fondamentale diritto al lavoro, inteso soprattutto come mezzo di estrinsecazione della personalità di ciascun cittadino, nonché dell’immagine e della professionalità del dipendente, ineluttabilmente mortificate dal mancato esercizio delle prestazioni tipiche della qualifica di appartenenza
il 1 Ottobre, 2020in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 28 settembre 2020, n. 20478 – In tema di blocco della perequazione automatica delle pensioni ex art. 1, comma 19, l. n. 247/2007 per le pensioni di reversibilità, l’importo-base sul quale calcolare l’eventuale superamento della soglia di otto volte il trattamento minimo, oltre la quale il blocco della perequazione di cui all’art. 1, comma 19, l. n. 247/2007, è destinato a operare, è costituito dal trattamento pensionistico al netto, e non al lordo, delle riduzioni derivanti dall’applicazione dei divieti di cumulo con gli altri redditi percepiti dal superstite
il 1 Ottobre, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, PENSIONI
In tema di blocco della perequazione automatica delle pensioni ex art. 1, comma 19, l. n. 247/2007 per le pensioni di reversibilità, l’importo-base sul quale calcolare l’eventuale superamento della soglia di otto volte il trattamento minimo, oltre la quale il blocco della perequazione di cui all’art. 1, comma 19, l. n. 247/2007, è destinato a operare, è costituito dal trattamento pensionistico al netto, e non al lordo, delle riduzioni derivanti dall’applicazione dei divieti di cumulo con gli altri redditi percepiti dal superstite
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 25 settembre 2020, n. 20243 – I permessi ex art. 33, comma 6, della legge n. 104 del 1992 sono riconosciuti al lavoratore portatore di handicap in ragione della necessità di una più agevole integrazione familiare e sociale, senza che la fruizione del beneficio debba essere necessariamente diretto alle esigenze di cura
il 1 Ottobre, 2020in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
I permessi ex art. 33, comma 6, della legge n. 104 del 1992 sono riconosciuti al lavoratore portatore di handicap in ragione della necessità di una più agevole integrazione familiare e sociale, senza che la fruizione del beneficio debba essere necessariamente diretto alle esigenze di cura
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 14 settembre 2020, n. 19084 – La mancata o inesatta applicazione di una norma di legge da parte del giudice amministrativo integra al più un “error in iudicando” ma non dà luogo alla creazione di una norma inesistente, comportante un’invasione della sfera di attribuzione del potere legislativo
il 1 Ottobre, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
La mancata o inesatta applicazione di una norma di legge da parte del giudice amministrativo integra al più un “error in iudicando” ma non dà luogo alla creazione di una norma inesistente, comportante un’invasione della sfera di attribuzione del potere legislativo
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 25 settembre 2020, n. 20257 – In base all’art. 348 ter, ultimo comma, c.p.c., non sono impugnabili per omesso esame di fatti storici le sentenze di secondo grado in ipotesi di c.d. doppia conforme, ogni qualvolta, come nel caso di specie, nei due gradi di merito le “questioni di fatto” siano state decise in base alle “stesse ragioni”
il 29 Settembre, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
In base all’art. 348 ter, ultimo comma, c.p.c., non sono impugnabili per omesso esame di fatti storici le sentenze di secondo grado in ipotesi di c.d. doppia conforme, ogni qualvolta, come nel caso di specie, nei due gradi di merito le “questioni di fatto” siano state decise in base alle “stesse ragioni”
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 24 settembre 2020, n. 20161 – In tema di impugnazione per cassazione, ed in applicazione del principio di autosufficienza del ricorso, la parte che alleghi la mancata valutazione delle consulenze tecniche d’ufficio espletate nei gradi di merito, ha l’onere di indicare compiutamente e, se del caso, trascrivere nel ricorso, gli accertamenti e le risultanze peritali, al fine di consentire alla Corte di valutare la congruità della motivazione della sentenza impugnata
il 29 Settembre, 2020in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro
In tema di impugnazione per cassazione, ed in applicazione del principio di autosufficienza del ricorso, la parte che alleghi la mancata valutazione delle consulenze tecniche d’ufficio espletate nei gradi di merito, ha l’onere di indicare compiutamente e, se del caso, trascrivere nel ricorso, gli accertamenti e le risultanze peritali, al fine di consentire alla Corte di valutare la congruità della motivazione della sentenza impugnata
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 25 settembre 2020, n. 20242 – L’obbligo del datore di lavoro all’adempimento in forma specifica in ipotesi di dipendente illegittimamente trasferito è derogabile solo nel caso in cui la parte datoriale provi l’impossibilità di ricollocare il lavoratore nelle mansioni precedentemente occupate, o in altre equivalenti, per inesistenza in azienda di tali ultime mansioni o di mansioni ad esse equivalenti
il 29 Settembre, 2020in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
L’obbligo del datore di lavoro all’adempimento in forma specifica in ipotesi di dipendente illegittimamente trasferito è derogabile solo nel caso in cui la parte datoriale provi l’impossibilità di ricollocare il lavoratore nelle mansioni precedentemente occupate, o in altre equivalenti, per inesistenza in azienda di tali ultime mansioni o di mansioni ad esse equivalenti
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 23 settembre 2020, n. 19979 – Il carattere subordinato della prestazione del giornalista presuppone la messa a disposizione delle energie lavorative dello stesso per fornire con continuità ai lettori della testata un flusso di notizie in una specifica e predeterminata area dell’informazione, di cui assume la responsabilità, attraverso la redazione sistematica di articoli o con la tenuta di rubriche, con conseguente affidamento dell’impresa giornalistica, che si assicura così la copertura di detta area informativa, contando per il perseguimento degli obbiettivi editoriali sulla disponibilità del lavoratore anche nell’intervallo tra una prestazione e l’altra
il 29 Settembre, 2020in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, CONTRIBUTI PREV, lavoro
Il carattere subordinato della prestazione del giornalista presuppone la messa a disposizione delle energie lavorative dello stesso per fornire con continuità ai lettori della testata un flusso di notizie in una specifica e predeterminata area dell’informazione, di cui assume la responsabilità, attraverso la redazione sistematica di articoli o con la tenuta di rubriche, con conseguente affidamento dell’impresa giornalistica, che si assicura così la copertura di detta area informativa, contando per il perseguimento degli obbiettivi editoriali sulla disponibilità del lavoratore anche nell’intervallo tra una prestazione e l’altra
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