Omessa formazione sull’uso del macchinario di lavoro e responsabilità contrattuale – L’errore di percezione sul contenuto oggettivo di una prova, come del resto la denuncia di travisamento della prova, può dar luogo, se del caso, esclusivamente a revocazione, ex art. 395, n. 4 cod.proc.civ., mentre l’unico vizio del giudizio di fatto deducibile per cassazione consiste nell’omesso esame di un fatto storico, principale o secondario
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 12 novembre 2021, n. 34081 – Omessa formazione sull’uso del macchinario di lavoro e responsabilità contrattuale – L’errore di percezione sul contenuto oggettivo di una prova, come del resto la denuncia di travisamento della prova, può dar luogo, se del caso, esclusivamente a revocazione, ex art. 395, n. 4 cod.proc.civ., mentre l’unico vizio del giudizio di fatto deducibile per cassazione consiste nell’omesso esame di un fatto storico, principale o secondario
il 15 Novembre, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, sicurezza sul lavoro
CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 12 novembre 2021, n. 34078 – Al fine di vagliare la possibilità di fare applicazione del termine di prescrizione previsto per l’actio iudicati dall’art. 2953 c.c. nel caso di cartella non opposta, che il credito iscritto a ruolo ed oggetto di esecuzione esattoriale non perde la propria natura sostanziale di credito contributivo
il 15 Novembre, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, RISCOSSIONE
Al fine di vagliare la possibilità di fare applicazione del termine di prescrizione previsto per l’actio iudicati dall’art. 2953 c.c. nel caso di cartella non opposta, che il credito iscritto a ruolo ed oggetto di esecuzione esattoriale non perde la propria natura sostanziale di credito contributivo
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 28 ottobre 2021, n. 30602 – Il regime della responsabilità solidale del committente con l’appaltatore di servizi, ex art. 29, co. 2, d. lgs. 276 del 2003, ha riguardo agli emolumenti, al cui pagamento il datore di lavoro risulti tenuto in favore dei propri dipendenti, di natura strettamente retributiva e concernenti il periodo del rapporto lavorativo coinvolto dall’appalto ed il regime di solidarietà in tema di responsabilità del committente è quello vigente al momento dell’insorgenza del credito del lavoratore
il 15 Novembre, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, lavoro
Il regime della responsabilità solidale del committente con l’appaltatore di servizi, ex art. 29, co. 2, d. lgs. 276 del 2003, ha riguardo agli emolumenti, al cui pagamento il datore di lavoro risulti tenuto in favore dei propri dipendenti, di natura strettamente retributiva e concernenti il periodo del rapporto lavorativo coinvolto dall’appalto ed il regime di solidarietà in tema di responsabilità del committente è quello vigente al momento dell’insorgenza del credito del lavoratore
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 11 novembre 2021, n. 33639 – Non può profilarsi alcuna violazione o falsa applicazione degli artt. 115 e 116 cod.proc.civ., la quale è integrata solo allorché si alleghi che il giudice del merito abbia, rispettivamente, posto a base della decisione prove non dedotte dalle parti, o disposte d’ufficio al di fuori dei limiti legali, ovvero abbia disatteso, valutandole secondo il suo prudente apprezzamento, delle prove legali, ovvero abbia considerato come facenti piena prova, recependoli senza apprezzamento critico, elementi di prova soggetti invece a valutazione
il 15 Novembre, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE
Non può profilarsi alcuna violazione o falsa applicazione degli artt. 115 e 116 cod.proc.civ., la quale è integrata solo allorché si alleghi che il giudice del merito abbia, rispettivamente, posto a base della decisione prove non dedotte dalle parti, o disposte d’ufficio al di fuori dei limiti legali, ovvero abbia disatteso, valutandole secondo il suo prudente apprezzamento, delle prove legali, ovvero abbia considerato come facenti piena prova, recependoli senza apprezzamento critico, elementi di prova soggetti invece a valutazione
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 11 novembre 2021, n. 33631 – In tema di provvedimenti giudiziali, la motivazione “per relationem” ad un precedente giurisprudenziale esime il giudice dallo sviluppare proprie argomentazioni giuridiche, ma il percorso argomentativo deve comunque consentire di comprendere la fattispecie concreta, l’autonomia del processo deliberativo compiuto e la riconducibilità dei fatti esaminati al principio di diritto richiamato, dovendosi ritenere, in difetto di tali requisiti minimi, la totale carenza di motivazione e la conseguente nullità del provvedimento
il 15 Novembre, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE
In tema di provvedimenti giudiziali, la motivazione “per relationem” ad un precedente giurisprudenziale esime il giudice dallo sviluppare proprie argomentazioni giuridiche, ma il percorso argomentativo deve comunque consentire di comprendere la fattispecie concreta, l’autonomia del processo deliberativo compiuto e la riconducibilità dei fatti esaminati al principio di diritto richiamato, dovendosi ritenere, in difetto di tali requisiti minimi, la totale carenza di motivazione e la conseguente nullità del provvedimento
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 11 novembre 2021, n. 33580 – In tema di licenziamenti collettivi, la non corrispondenza al modello legale della comunicazione di cui all’art. 4, comma 9, della l. n. 223 del 1991, costituisce “violazione delle procedure” e dà luogo alla tutela indennitaria, quantificabile tra dodici e ventiquattro mensilità, previa dichiarazione di risoluzione del rapporto alla data del licenziamento; viceversa, la violazione dei criteri di scelta, illegittimi per violazione di legge ovvero illegittimamente applicati in difformità dalle previsioni legali o collettive, dà luogo all’annullamento del licenziamento, con condanna alla reintegrazione nel posto di lavoro e al pagamento di un’indennità risarcitoria in misura non superiore alle dodici mensilità
il 15 Novembre, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, licenziamenti
In tema di licenziamenti collettivi, la non corrispondenza al modello legale della comunicazione di cui all’art. 4, comma 9, della l. n. 223 del 1991, costituisce “violazione delle procedure” e dà luogo alla tutela indennitaria, quantificabile tra dodici e ventiquattro mensilità, previa dichiarazione di risoluzione del rapporto alla data del licenziamento; viceversa, la violazione dei criteri di scelta, illegittimi per violazione di legge ovvero illegittimamente applicati in difformità dalle previsioni legali o collettive, dà luogo all’annullamento del licenziamento, con condanna alla reintegrazione nel posto di lavoro e al pagamento di un’indennità risarcitoria in misura non superiore alle dodici mensilità
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 09 novembre 2021, n. 32947 – Il datore di lavoro non può pretendere di ripetere somme al lordo delle ritenute fiscali, allorché le stesse non siano mai entrate nella sfera patrimoniale del dipendente
il 13 Novembre, 2021in lavoro, LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE, lavoro
Il datore di lavoro non può pretendere di ripetere somme al lordo delle ritenute fiscali, allorché le stesse non siano mai entrate nella sfera patrimoniale del dipendente
Leggi tuttoCORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 02 novembre 2021, n. 31071 – Chi censura un ragionamento presuntivo o il mancato utilizzo di esso non può limitarsi a prospettare l’ipotesi di un convincimento diverso da quello espresso dal giudice del merito, ma deve far emergere l’assoluta illogicità e contraddittorietà del ragionamento decisorio e l’omesso esame di un fatto decisivo per il giudizio oggetto di discussione tra le parti
il 13 Novembre, 2021in LAVORO - GIURISPRUDENZAtags: cassazione sez. lavoro, DIRITTO PROCESSUALE
Chi censura un ragionamento presuntivo o il mancato utilizzo di esso non può limitarsi a prospettare l’ipotesi di un convincimento diverso da quello espresso dal giudice del merito, ma deve far emergere l’assoluta illogicità e contraddittorietà del ragionamento decisorio e l’omesso esame di un fatto decisivo per il giudizio oggetto di discussione tra le parti
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